Una messa per esprimere la gratitudine di tutta la diocesi nei confronti del grande impegno profuso da medici, infermieri e operatori parasanitari nell’emergenza Covid e dello sforzo organizzativo che le istituzioni locali e la Pubblica amministrazione stanno portando avanti per la campagna di vaccinazione. E’ questo l’intento della messa organizzata per venerdì 30 aprile alle 14.30 a Novara nell’area di viale Roma 7, vicino agli uffici dei servizi Asl e che sarà celebrata dal vescovo monsignor Franco Giulio Brambilla. Sarà anche l’occasione per ricordare le tante vittime del Coronavirus e per esprimere vicinanza e solidarietà alle tante persone e famiglie che maggiormente hanno sofferto in questi 14 mesi.
Si tratta di uno dei tre eventi promossi dalla diocesi di Novara attraverso la Caritas diocesana e l’ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro in occasione del Primo Maggio, festa del lavoro.
Lunedì 3 maggio alle 16.30 il vescovo incontrerà alcuni rappresentanti del mondo produttivo: Brambilla sarà a Villadossola con i lavoratori della Vinavil per un momento di riflessione e di preghiera. Al termine si recherà davanti alla Chiesa di Cristo Risorto, accompagnato dal sindaco, dal parroco e da alcuni rappresentanti della comunità villadossolese, per un ulteriore momento di preghiera davanti al Monumento al lavoro. Il terzo appuntamento è in programma venerdì 14 maggio alle 18 nel salone della parrocchia di San Giuseppe a Novara, quando la Caritas diocesana presenterà due progetti di sostegno al lavoro sul territorio novarese: “Ripartire insieme” e “Next Aula 162”.
Il primo è un progetto finanziato dalla Cassa di risparmio di Asti nel 2020 per le 17 Caritas diocesane di Piemonte e Val d’Aosta, grazie al quale con 60mila euro sono stati sostenuti nella nostra diocesi i lavoratori di 40 esercizi commerciali e centinaia di famiglie. Il secondo è un progetto di formazione e inserimento lavorativo per persone svantaggiate già promosso dall’associazione Next e dalla Procter & Gamble a Parma e in altre città italiane e che verrà avviato nei prossimi mesi anche a Novara in collaborazione, tra gli altri, con Caritas Italiana e Croce Rossa (si veda www.progettonext.it ): il progetto trae il nome dal paragrafo 162 dell’enciclica Fratelli tutti dedicato al lavoro.
«Con la lettera apostolica Patris Corde – ha affermato don Giorgio Borroni, direttore della Caritas e dell’ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro – e la decisione di papa Francesco di dedicare un anno alla figura di San Giuseppe, la celebrazione del Primo maggio di quest’anno acquista un significato ancora più particolare. Per questo anche la nostra diocesi ha pensato di proporre alcuni momenti per rendere omaggio al mondo del lavoro, così provato in questo anno di pandemia, e per aprire orizzonti di speranza per chi teme o sta già soffrendo l’esclusione dal mondo del lavoro».