Passano gli equilibri di Bilancio in un Consiglio comunale caratterizzato da temi di politica nazionale

Fonzo (Pd): «Un assestamento saggio e prudente, ma ancora non basta». Il sindaco Canelli: «Per i fondi del Pnrr già assegnati non inciderà quanto accaduto al Governo»

Non ci fosse stata sullo sfondo (ma neanche poi tanto) la situazione politica nazionale, con la crisi che porterà forse già in queste ore alla decisione da parte del capo dello Stato di sciogliere le Camere, si sarebbe potuto parlare di un Consiglio comunale, quello tenutosi quarta mattina, giovedì 21 luglio, in un salone del Broletto finalmente accogliente dal punto di vista climatico, decisamente insipido.


L’argomento all’ordine del giorno era del resto uno di quelli decisamente tecnici come l’approvazione degli equilibri di Bilancio. La solita sequenza di numeri che l’assessore Silvana Moscatelli aveva già esposto in sede di Commissione, ripetendoli questa mattina: una “manovra” da circa 7 milioni di euro, fra cui spicca un accantonamento che qualcuno ha voluto definire “prudenziale” di 1,7 milioni destinati a coprire eventuali maggiori spese dovute agli aumenti dei costi energetici e della pubblica illuminazione.


A rompere il ghiaccio è stato Nicola Fonzo. Il capogruppo del Pd, pur definendo il documento «una manovra saggia ma che in un quadro di incertezza come quello attuale potrebbe non bastare. Io non sono così ottimista per il futuro. Quello che è successo ieri a Roma avrà delle ricadute sugli enti locali». Poi un’analisi sulla situazione delle opere pubbliche già presa in considerazione in commissione: «Non serve incrementare l’elenco dei lavori perché la macchina comunale non ce la fa più. Ci sono poi alcune voci di spesa che non ci convincono come i 230 mila euro destinati al Coccia per il risanamento della sua situazione finanziaria e i 120 per l’organismo delle ex Ipab». Per quanto riguarda il primo tema si potrà sapere qualcosa di più la prossima settimana, quando in occasione di un’apposita commissione sarà sentito il presidente della Fondazione che gestisce il principale teatro cittadino.


E’ poi intervenuto, come del resto già accaduto in altre circostanze, lo stesso sindaco Alesandro Canelli. Non tento per replicare direttamente all’opposizione ma forse più per “tranquillizzare” la sua parte politica: «Siamo consapevoli – ha detto il primo cittadino – delle difficoltà che sta attraversando tutto il comparto degli enti locali. La grande incognita che interessa tutti i Comuni è rappresentata dall’attuazione del Pnrr, ma su quello che già ci è stato assegnato con inciderà quanto accaduto a livello politico. Per quanto riguarda le carenze di personale, criticità che è stata ancora una volta evidenziata, posso anticipare che da settembre entraranno in organico due figure nell’ufficio gare e 12 geometri. Siamo tranquilli, anche se consapevoli che cìé molto da lavorare».


E se l’altra esponente “dem”, Sara Paladini, ha lamentato la mancata adesione da parte della seconda città del Piemonte all’appello dei sindaci nei confronti del Governo, un pollice verso è arrivato anche da Mario Iacopino (Movimento 5 Stelle): «Mi aspettavo un piano di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, più fondi per le mense scolastiche e una maggiore considerazione delle categorie più fragili».
Al termine la delibera è stata approvata con 21 sì e 6 no.

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Fonzo (Pd): «Un assestamento saggio e prudente, ma ancora non basta». Il sindaco Canelli: «Per i fondi del Pnrr già assegnati non inciderà quanto accaduto al Governo»

Non ci fosse stata sullo sfondo (ma neanche poi tanto) la situazione politica nazionale, con la crisi che porterà forse già in queste ore alla decisione da parte del capo dello Stato di sciogliere le Camere, si sarebbe potuto parlare di un Consiglio comunale, quello tenutosi quarta mattina, giovedì 21 luglio, in un salone del Broletto finalmente accogliente dal punto di vista climatico, decisamente insipido.


L'argomento all'ordine del giorno era del resto uno di quelli decisamente tecnici come l'approvazione degli equilibri di Bilancio. La solita sequenza di numeri che l'assessore Silvana Moscatelli aveva già esposto in sede di Commissione, ripetendoli questa mattina: una “manovra” da circa 7 milioni di euro, fra cui spicca un accantonamento che qualcuno ha voluto definire “prudenziale” di 1,7 milioni destinati a coprire eventuali maggiori spese dovute agli aumenti dei costi energetici e della pubblica illuminazione.


A rompere il ghiaccio è stato Nicola Fonzo. Il capogruppo del Pd, pur definendo il documento «una manovra saggia ma che in un quadro di incertezza come quello attuale potrebbe non bastare. Io non sono così ottimista per il futuro. Quello che è successo ieri a Roma avrà delle ricadute sugli enti locali». Poi un'analisi sulla situazione delle opere pubbliche già presa in considerazione in commissione: «Non serve incrementare l'elenco dei lavori perché la macchina comunale non ce la fa più. Ci sono poi alcune voci di spesa che non ci convincono come i 230 mila euro destinati al Coccia per il risanamento della sua situazione finanziaria e i 120 per l'organismo delle ex Ipab». Per quanto riguarda il primo tema si potrà sapere qualcosa di più la prossima settimana, quando in occasione di un'apposita commissione sarà sentito il presidente della Fondazione che gestisce il principale teatro cittadino.


E' poi intervenuto, come del resto già accaduto in altre circostanze, lo stesso sindaco Alesandro Canelli. Non tento per replicare direttamente all'opposizione ma forse più per “tranquillizzare” la sua parte politica: «Siamo consapevoli – ha detto il primo cittadino – delle difficoltà che sta attraversando tutto il comparto degli enti locali. La grande incognita che interessa tutti i Comuni è rappresentata dall'attuazione del Pnrr, ma su quello che già ci è stato assegnato con inciderà quanto accaduto a livello politico. Per quanto riguarda le carenze di personale, criticità che è stata ancora una volta evidenziata, posso anticipare che da settembre entraranno in organico due figure nell'ufficio gare e 12 geometri. Siamo tranquilli, anche se consapevoli che cìé molto da lavorare».


E se l'altra esponente “dem”, Sara Paladini, ha lamentato la mancata adesione da parte della seconda città del Piemonte all'appello dei sindaci nei confronti del Governo, un pollice verso è arrivato anche da Mario Iacopino (Movimento 5 Stelle): «Mi aspettavo un piano di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, più fondi per le mense scolastiche e una maggiore considerazione delle categorie più fragili».
Al termine la delibera è stata approvata con 21 sì e 6 no.

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