Regione, bilancio 2021-2023: 8,9 miliardi di euro alla sanità. Il documento programmatico di previsione per il triennio è stato approvato durante la seduta di questa mattina del Consiglio Regionale. Il capitolo che assorbe il maggiore investimento in termini di spesa è quello legato alla sanità, che sfiora i 9 milioni di euro. Se la maggioranza parla di «un bilancio fondato innanzitutto sul rispetto – queste le parole del relatore Federico Perugini, consigliere novarese del Carroccio – verso tutti quelli che, al di fuori dell’Istituzione, hanno chiesto di essere ascoltati e coinvolti, compresi i territori più remoti del nostro Piemonte»; l’opposizione non esita a definirlo «un’occasione persa, una scatola vuota. Nessun piano finanziario e nessun provvedimento per il rilancio del Piemonte e nemmeno investimenti che vadano oltre la normale amministrazione», secondo Maurizio Marello, relatore di minoranza del provvedimento.
Perugini punta l’attenzione su «4 milioni in più sugli extra Lea (prestazioni non incluse nei livelli essenziali di assistenza, ndr), ai milioni aggiuntivi per la cultura, agli stanziamenti per il turismo, ma anche al milione e 250mila euro destinati alla spesa dei banchi alimentari ai quali sempre più cittadini si rivolgono per la contingente sopravvivenza». La collega novarese Letizia Nicotra «fa notare anche l’incremento di un milione da destinare alla progettazione oltre che un rifinanziamento della legge regionale 18/84, che prevede contributi alle amministrazioni comunali per la sistemazione delle infrastrutture stradali, cimiteriali, municipali e delle reti di illuminazione pubblica. Continua anche il nostro impegno nell’ottica di uno sviluppo green».
Per il Vicepresidente della commissione Sanità, il democratico Domenico Rossi «resta inascoltata la richiesta di destinare maggiori risorse per finanziare borse di studio per medici specializzandi e di medicina generale, una battaglia che prosegue da anni e su cui continuerò ad insistere per far fronte alle carenze di personale che sono apparse ancora più evidenti durante l’emergenza causata dalla pandemia – precisa Rossi – Nessun intervento anche per superare la discriminazione in atto nei confronti dei pediatri di libera scelta dopo l’approvazione della legge sui medici di medicina generale che prevede incentivi per la medicina di gruppo solo per questi ultimi. L’esclusione dei pediatri è inspiegabile».
Non passa neppure la mozione collegata al bilancio relativa all’action plan richiesto dal Governo con il quale le Regioni dovrebbero ridisegnare l’assistenza socio-sanitaria a partire da Case della Comunità, Ospedali di Comunità, telemedicina e Assistenza domiciliare: “Un’opportunità clamorosamente sprecata nel contesto del Next Generation Piemonte in cui alla missione sanità è stato dedicato solo lo 0,61% del totale e di queste il 74% alla sola provincia di Vercelli, che probabilmente è stata più veloce e brava a chiedere risorse. Nulla per Alessandria e VCO. C’è da sperare che il Governo rimandi indietro il documento e si sostituisca alla Regione o la costringa a fare ciò che è necessario».
Secondo il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo «tante sono le richieste non accolte: dall’ambiente ai servizi socioassistenziali, dal turismo fino all’edilizia sanitaria. Non c’è nessuna traccia di politica industriale, né di misure di contrasto alla povertà, né di rilancio dei territori, né di potenziamento del trasporto pubblico locale che, anzi, nelle settimane scorse, è stato decurtato di 8 milioni di euro, fondi che faremo in modo vengano ripristinati, senza se e senza ma, nell’Assestamento di Bilancio».