Il tempo è una delle categorie più affascinanti e misteriose per tutti gli studenti di Filosofia. Sant’Agostino diceva che sappiamo cos’è il tempo se non ci pensiamo, ma se dobbiamo definirlo non sappiamo cosa dire. Il grande e controverso filosofo tedesco Martin Heidegger sosteneva che il tempo non è soltanto il modo in cui si conosce il mondo, ma il modo in cui si esiste. E il tempo quest’anno è stato per noi studenti universitari una mina vagante incontrollabile: fino a febbraio continuavamo a vivere la nostra vita come abbiamo sempre fatto, consapevoli che ci saremmo svegliati presto ogni mattina per presentarci in università, affrontare le lezioni e studiare. Da fine febbraio tutto questo è stato completamente stravolto e abbiamo imparato a vivere in una dimensione di tempo senza tempo: chiusi in casa 24/7, come facevamo a renderci conto del tempo che passava? Si cercava ogni possibile passatempo per non sentirci soli e per far trascorrere delle giornate che sembravano lunghissime.
Tutto ad un tratto ecco che quel tempo che sembrava non trascorrere mai ci ha condotto al mese di maggio: entriamo nella fase 2 e cosa succede? Ci ritroviamo immediatamente catapultati ad oggi, Mercoledì 1 Luglio. La sessione di esami è appena cominciata e la prima metà dell’anno è alle nostre spalle.
Certo, avete ragione voi: l’incipit di questo articolo mette solo ed esclusivamente ansia ed un po’ è vero: gli studenti universitari d’altronde sono abituati a combattere giornalmente con l’ansia degli esami. Ma gli esami poi si danno e via, siamo subito in estate e tutto scompare. In un’annata che ci ha visto vivere continuamente a casa, gli esami saranno l’ultima esperienza che vivremo chiusi nelle nostre stanze davanti ad un computer. Tra meno di 3 settimane la sessione estiva finirà per tutti e bisognerà trovare il modo per staccare completamente la testa e riprendersi in vista dei prossimi mesi.
Ma cosa potremo fare in questa estate? Ecco a voi 5 consigli per vivere una rilassante estate da studenti universitari.
1. Cinema e teatro sotto le stelle
La cultura ha sofferto tantissimo in questi primi mesi del 2020. Uno dei grandi luoghi comuni è affermare che i giovani non hanno grande amore e passione per il mondo del teatro e che ormai il cinema è stato sorpassato dalla tecnologia on-demand e dalle piattaforme come Netflix. Questa estate però può diventare quell’occasione per sfatare questo mito: numerose città italiane cercheranno di popolare le piazze e i luoghi di aggregazione, sempre nel rispetto delle norme vigenti, per permettere alla cittadinanza e ai giovani di avere un momento di svago e anche di scambio culturale. Sono numerose le realtà teatrali che stanno cercando di attivarsi per tornare a portare in scena la cultura e dopo aver passato alcuni mesi alienati davanti ai nostri computer, può essere questo il momento ideale per risvegliarsi dal torpore.
2. Pellegrinaggi in montagna
L’Alpe Devero, la Val Formazza, la Valsesia: da Novara e dintorni ci vuole pochissimo tempo per raggiungere questi luoghi che potrebbero diventare le mete per i nostri pellegrinaggi estivi. La montagna ha da sempre un grandissimo fascino per la sua capacità di mettere l’uomo a diretto contatto con la natura, a tal punto da farlo sentire un piccolo puntino all’interno del mondo. Uno dei grandi pregi delle passeggiate in montagna è che anche qui si entra in una dimensione di tempo senza tempo: ma in questo caso, il tempo non ci aliena e ci fa angosciare perché non sta scorrendo, ma diventa nostro amico. In montagna possiamo camminare osservando paesaggi e magari sfruttando i nostri smartphone per cercare di capire qual è la montagna che abbiamo davanti a noi o come si chiama quel paesino che intravediamo a fondo valle; ma può anche essere un piacevole modo per chiacchierare con i nostri amici e colleghi in un habitat molto più rilassante e tutto da scoprire.
3. Vacanze con i coinquilini
Moltissimi studenti universitari sono fuorisede e vivono con altri studenti che mai come quest’anno hanno avuto modo di conoscere giorno dopo giorno nelle restrizioni della quarantena. E se la convivenza ha funzionato, ecco che uno dei modi per poter organizzare al meglio quest’estate può essere quella di andare a conoscere i paesi di origine dei propri coinquilini. In un’estate anomala come quella del 2020, appoggiarsi alle persone che si conoscono per realizzare una vacanza piacevole e non impegnativa è tutto quello che può servire per ricominciare con la giusta carica il 2020.E non spaventatevi all’idea che tutto il tempo passato con i coinquilini sembri una vera e propria convivenza: le amicizie migliori sono quelle che nascono negli ambienti di studio, coltiviamole con serenità e godiamoci l’attimo.
+1. Scrivere la tesi
Questo consiglio può sembrare contro-intuitivo: ma come, abbiamo passato 3 mesi chiusi in casa e dobbiamo dedicarci per tutta l’estate alla tesi? La tesi di laurea è uno dei momenti più importanti della carriera di uno studente universitario, quel momento in cui la tua carriera giunge al termine e per farlo devi realizzare un progetto che ti rappresenti fino in fondo. Per alcuni può sembrare solo un obbligo per terminare un percorso di studi e magari iniziarne velocemente un altro, ma l’estate se ben sfruttata può diventare il momento perfetto per scrivere una tesi di laurea. Ricordo ancora quando scrissi la mia tesi di laurea triennale in Filosofia nell’estate del 2018: c’erano i Mondiali di Calcio e tra una partita e l’altra l’ispirazione cresceva sempre di più. Anche qui il tempo diventa fondamentale: sembra che non ci sia tempo durante l’estate perché c’è solo voglia di divertirsi o di staccare completamente la testa. E invece più abbiamo il tempo impegnato più possiamo imparare a gestirlo meglio per scrivere un poco la nostra tesi al mattino, sia nelle ore ancora fresche che nei pomeriggi asfissianti, per poi goderci quello che capiterà alla sera: un cinema sotto le stelle, una partita da vedere al bar o una semplice serata con gli amici.
E se sarete in vacanza, quelle 2 ore di tempo libero per scrivere si trovano sempre: perché dopo essersi rilassati durante una passeggiata o nella visita di una città sconosciuta, si può sempre tornare nella propria stanza a riposarsi, a pensare a come si è goduto del tempo e a sfruttarlo per il meglio per continuare a scrivere l’opera più importante della carriera universitaria.
Davide Farinetti, Radio 6023