L’Università del Piemonte Orientale, già dal 24 febbraio, ha sospeso tutte le attività in presenza. Nelle settimane successive, a causa del protrarsi della situazione di emergenza, l’Ateneo si è organizzato per garantire agli studenti la continuità didattica e la possibilità di laurearsi, attraverso gli strumenti offerti dal web.
Le modalità sono diverse: alcuni docenti caricano lezioni video su YouTube, altri le svolgono in diretta con l’utilizzo di app come Google Meet, Zoom o UPOTv, una piattaforma gestita dal laboratorio TEL (Technology Enhanced Learning) dedicata alla produzione di contenuti legati alla formazione a distanza; altri ancora caricano appunti e slide su DIR (Didattica in Rete) di Ateneo, spesso corredati da audio di spiegazione. Gli studenti possono porre le loro domande in diretta o sul forum presente sulla piattaforma DIR, oppure contattando via mail i professori.
«Sinceramente non mi aspettavo una grande riuscita e mi ero già preparata allo studio da autodidatta, ma mi sono dovuta ricredere – dichiara Silvia Pontarelli, studentessa di Lettere al Dipartimento di Studi Umanistici -. Tra le lezioni che sicuramente ricorderò c’è l’incontro con il collettivo di scrittori Wu Ming, che era stato annullato a causa dell’emergenza. La possibilità che io e miei colleghi attendevamo da mesi, sembrava sfumata. Ma non è stato così, la tecnologia ci ha permesso un’esperienza formativa che in altri tempi non sarebbe stata possibile. Se c’è una cosa che ho imparato da questa condizione è che la cultura non deve fermarsi, il progresso è necessario anche laddove la tradizione è sacrosanta».
«Trovo ci siano degli aspetti positivi, ma anche negativi – riferisce Luca Maria Salonti, studente di Informatica presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica -. Il lato positivo è la comodità di poter seguire le lezioni senza doversi spostare in Università e in orari che mi sono più convenienti; il lato negativo è la mancanza di contatto diretto con il Professore e la conseguente difficoltà di interazione, seppur i docenti rispondano molto rapidamente ai nostri dubbi; inoltre manca anche il rapporto con i compagni per confrontarsi e studiare insieme, che certo può avvenire a distanza, ma non è la stessa cosa».
Gabriele De Marco, studente di Management e Finanza al Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa: «Non mi è mai piaciuta la metodologia dello “sbobinamento”, ossia registrare le lezioni e trascrivere parola per parola, metodo che altri studenti sicuramente troveranno più comodo. Personalmente preferisco andare a lezione e avere gli orari della giornata più schedulati. Tra le modalità di didattica a distanza, prediligo la lezione live, però giustamente è anche il professore che sceglie come adattarsi a questa situazione».
«Ovviamente non è la cerimonia di laurea che ci aspetta dopo 6 anni di studi. Non posso nascondere che all’inizio ero un po’ delusa e amareggiata all’idea di discutere davanti a un pc, chiusa sola in una stanza, senza gli sguardi rassicuranti e orgogliosi di parenti e amici pronti ad abbracciarmi» le parole di Alessandra Drago, neolaureata in Medicina e Chirurgia. «Questi sentimenti sono durati però pochi giorni, con l’avvicinarsi del giorno di laurea il mio pensiero era più concentrata su quello che succedeva intorno a noi, sui morti, sulla paura. Ammetto che la laurea ha perso un po’ di significato e soprattutto di solennità in un momento del genere, mi azzardo quasi a dire che è passata in secondo piano. Tuttavia ho voluto comunque vedere i lati positivi, ad esempio molti miei parenti e amici che non sarebbero potuti venire a Novara per la cerimonia, essendo residente in provincia di Lecco, mi hanno invece potuta vedere in diretta da casa loro, grazie al servizio streaming adottato dall’Università. La festa c’è stata, più semplice e intima, solo con la famiglia, ma l’affetto e i complimenti da parte di tutti non sono mancati! Spero, come tanti altri colleghi, di poter rivivere la cerimonia di proclamazione tra qualche mese. Ringrazio l’Università per l’impegno e per aver comunque reso possibile la discussione, in un momento come questo».
«Logicamente non è come ci si immagina il giorno della propria laurea. Nonostante ciò la segreteria studenti e tutto il servizio tecnico UPO hanno saputo fare un lavoro eccelso, consentendo a noi studenti di laurearci e di condividere questo importante momento con i nostri cari tramite un live streaming su YouTube» dice Alessandro Bortolami neolaureato in Biotecnologie. Alessandro è in Free Mover e ha discusso la tesi nel New Jersey, a 70 km da New York. «Mi piace pensare che questa esperienza sia iniziata nel 2018 durante una lezione tenuta dal mio attuale Professore qui in America, presso l’UPO. Al termine della lezione mi propose di fare un’esperienza di studio presso il suo Ateneo. La sera stessa lo ricontattai e pochi mesi dopo presi un aereo per visitare il campus della Rutgers University. L’idea era di svolgere il tirocinio presso il suo laboratorio, il posto e il progetto c’erano, mancavano i finanziamenti. Venni così a conoscenza del bando Free Mover, che consentiva, attraverso una borsa di studio, di finanziare un’esperienza all’estero. Quello che questa esperienza mi ha insegnato è che tante volte nella vita bisogna solo buttarsi in nuove esperienze e credere nelle proprie capacità, i risultati poi arrivano».
L’Università del Piemonte Orientale prosegue con la teledidattica, le lauree telematiche e anche gli esami, a partire dal 16 aprile, saranno svolti online. Facciamo le nostre congratulazioni a tutti i neo Dottori “telematici” e un grande in bocca al lupo, a distanza, per gli esami a tutti gli studenti.
Viviana Cappellazzo, Radio 6023