Lezioni universitarie itineranti fino al Valentino

La notizia più importante delle ultime settimane all’UPO è il ritorno delle lezioni in presenza con il 100% della capienza delle aule. Una decisione che fa discutere gli studenti per il progressivo abbandono della DAD. Di questo argomento ne parleremo su queste pagine nelle prossime settimane. Tuttavia, il ritorno alle lezioni in presenza non è l’unico gradito ritorno di questi ultimi giorni. Infatti, sono ripartite anche le lezioni universitarie itineranti con la partecipazione a mostre ed eventi.

Lezioni universitarie itineranti: di cosa si tratta

Con lezioni universitarie itineranti si intendono le attività didattiche che si svolgono mediante la partecipazione a convegni ed eventi collaterali alle normali lezioni in aula. Uno degli aspetti più interessanti che può offrire l’Università è proprio la possibilità di partecipare ad incontri di approfondimento degli argomenti trattati a lezione. Per chi vuole dedicare anima e corpo all’attività accademica è sempre fondamentale rimanere aggiornati sui dibattiti culturali che si svolgono ogni giorno. Allo stesso modo, partecipare a seminari e panel permette agli studenti di organizzare piccole gite giornaliere per conoscere meglio i propri compagni.

Memory matters: tra filosofia e cancel culture al Parco del Valentino di Torino

Sabato 6 Novembre Radio 6023 ha partecipato alla mostra Memory Matters al Parco del Valentino di Torino. Un evento organizzato dall’associazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con Black History Month Florence, e all’interno del programma di Biennale Democrazia.

Cinque membri del nostro staff hanno partecipato ad una visita guidata realizzata dalla Professoressa Anna Elisabetta Galeotti, docente di Filosofia Politica presso il corso di laurea di Filosofia e Comunicazione. Assieme a noi vi erano altri 12 studenti del primo anno di Filosofia e Comunicazione e uno studente del terzo anno di Lettere. L’evento è stato una bella occasione per permettere agli studenti di potersi ritrovare all’interno di una dimensione differente da quella delle aule universitarie.

Lezioni universitarie itineranti: l’audio-guida di Alessandra Ferrini

Memory Matters presentava quattro opere artistiche dedicate al concetto di cancel culture. La prima installazione che si incontrava era l’audio guida Tra due rive straniere realizzata dall’artista Alessandra Ferrini. Grazie allo strumento del podcast, gli studenti hanno potuto conoscere la storia di alcuni luoghi del Parco del Valentino. Simboli quali l’Arco Monumentale all’Arma di Artiglieria, la sponda del Po, il Giardino roccioso e la statua del patriota Paolo Thaon di Revel. L’audio-guida di Alessandra Ferrini ha proposto una riflessione sugli aspetti più oscuri della storia del Parco, ponendo una riflessione sulle tracce del processo costitutivo di identità nazionale italiana.

La mostra diffusa al Parco del Valentino: le installazioni di Leone Contini, Adji Dieye e Silvia Rosi

Gli studenti hanno potuto assistere ad altre due installazioni dal grande impatto scenico. L’antropologo Leone Contini ha presentato Espositore Universale, una gabbia metallica con all’interno delle zucche dalle forme più disparate. L’installazione, posta in dialogo con l’adiacente Orto Botanico di Torino, racconta la drammaticità della classificazione continua di qualsiasi aspetto della nostra vita. Le zucche esposte erano state confiscate ad un mercato cinese in quanto materiale non confacente con le normative UE sulle dimensioni standard degli ortaggi. Una critica sociale che mostra come ogni oggetto possa subire forme di costrizione.

Infine, la visita si è conclusa con l’esposizione degli stendardi di Adji Dieye e Silvia Rosi che ringraziano per lo spazio ottenuto. Gli stendardi, posti sui pennoni installati per l’Expo di Torino del 1961, rappresentano le immagini della storica visita del principe eritreo Adballah Ibrahim nel 1884. In quell’occasione furono erette una serie di capanne per ospitare la delegazione eritrea. Uno sfregio ricalcante uno stereotipo che offese il principe e tutta la delegazione. L’obiettivo delle due artisti è stato quello di ringraziare ironicamente per lo spazio ottenuto rimarcando l’odierna stereotipia razziale che viene svolta quotidianamente.

Lezioni universitarie itineranti: un modello vincente

La mostra si è conclusa con un’attività di tavola rotonda in uno dei bar del Parco del Valentino. La Professoressa Galeotti e gli studenti hanno potuto dialogare di razzismo e sessismo quali aspetti ordinari che impediscono l’inclusione sociale. L’evento ha messo in dubbio tutte le credenze relativamente ai nostri comportamenti abituali. Ognuno di noi ha dei bias cognitivi che ci conducono a ragionare in maniera affrettata seguendo pregiudizi. Gli espositori della mostra, attraverso le loro installazioni, hanno smosso gli animi dei partecipanti.

L’audio-guida di Alessandra Ferrini ha suscitato negli studenti l’interesse per gli angoli nascosti del parco, stimolando la ricerca del sapere. Infatti, non si può mai sottovalutare ciò che si conosce ed incontra: solo interrogando l’altro si può conoscere la realtà.

L’esposizione di Leone Contini, invece, ha messo in dubbio l’occhio dello spettatore sempre pronto a giudicare l’altro. In una società in cui si oggettivano le persone, bisogna rendersi conto che non si può essere prodotti culturali categorizzati. Ognuno di noi deve essere in grado di uscire da questi schemi che appiattiscono le personalità. In un meccanismo all’interno del quale si deve conoscere l’altro, senza cercare di possederlo.

Infine, l’installazione di Adji Dieye e Silvia Rosi ha toccato lo spirito degli studenti con l’ironia sottile sulla drammaticità dello stereotipo razziale.

Una lezione conclusa con una tavola rotonda al bar con il più universali dei linguaggi: il cibo. In un sabato mattina che ha arricchito l’esperienza universitaria al di fuori delle aule dell’UPO. Nella speranza che ritornino attività di coinvolgimento studentesco su tutto il territorio. Perché la cultura è diffusa e va portata sul campo della quotidianità, senza rinchiuderla esclusivamente nelle aule universitarie.

Davide Farinetti, Radio 6023

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Lezioni universitarie itineranti fino al Valentino

La notizia più importante delle ultime settimane all’UPO è il ritorno delle lezioni in presenza con il 100% della capienza delle aule. Una decisione che fa discutere gli studenti per il progressivo abbandono della DAD. Di questo argomento ne parleremo su queste pagine nelle prossime settimane. Tuttavia, il ritorno alle lezioni in presenza non è l’unico gradito ritorno di questi ultimi giorni. Infatti, sono ripartite anche le lezioni universitarie itineranti con la partecipazione a mostre ed eventi.

Lezioni universitarie itineranti: di cosa si tratta

Con lezioni universitarie itineranti si intendono le attività didattiche che si svolgono mediante la partecipazione a convegni ed eventi collaterali alle normali lezioni in aula. Uno degli aspetti più interessanti che può offrire l’Università è proprio la possibilità di partecipare ad incontri di approfondimento degli argomenti trattati a lezione. Per chi vuole dedicare anima e corpo all’attività accademica è sempre fondamentale rimanere aggiornati sui dibattiti culturali che si svolgono ogni giorno. Allo stesso modo, partecipare a seminari e panel permette agli studenti di organizzare piccole gite giornaliere per conoscere meglio i propri compagni.

Memory matters: tra filosofia e cancel culture al Parco del Valentino di Torino

Sabato 6 Novembre Radio 6023 ha partecipato alla mostra Memory Matters al Parco del Valentino di Torino. Un evento organizzato dall’associazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con Black History Month Florence, e all’interno del programma di Biennale Democrazia.

Cinque membri del nostro staff hanno partecipato ad una visita guidata realizzata dalla Professoressa Anna Elisabetta Galeotti, docente di Filosofia Politica presso il corso di laurea di Filosofia e Comunicazione. Assieme a noi vi erano altri 12 studenti del primo anno di Filosofia e Comunicazione e uno studente del terzo anno di Lettere. L’evento è stato una bella occasione per permettere agli studenti di potersi ritrovare all’interno di una dimensione differente da quella delle aule universitarie.

Lezioni universitarie itineranti: l’audio-guida di Alessandra Ferrini

Memory Matters presentava quattro opere artistiche dedicate al concetto di cancel culture. La prima installazione che si incontrava era l’audio guida Tra due rive straniere realizzata dall’artista Alessandra Ferrini. Grazie allo strumento del podcast, gli studenti hanno potuto conoscere la storia di alcuni luoghi del Parco del Valentino. Simboli quali l’Arco Monumentale all’Arma di Artiglieria, la sponda del Po, il Giardino roccioso e la statua del patriota Paolo Thaon di Revel. L’audio-guida di Alessandra Ferrini ha proposto una riflessione sugli aspetti più oscuri della storia del Parco, ponendo una riflessione sulle tracce del processo costitutivo di identità nazionale italiana.

La mostra diffusa al Parco del Valentino: le installazioni di Leone Contini, Adji Dieye e Silvia Rosi

Gli studenti hanno potuto assistere ad altre due installazioni dal grande impatto scenico. L’antropologo Leone Contini ha presentato Espositore Universale, una gabbia metallica con all’interno delle zucche dalle forme più disparate. L’installazione, posta in dialogo con l’adiacente Orto Botanico di Torino, racconta la drammaticità della classificazione continua di qualsiasi aspetto della nostra vita. Le zucche esposte erano state confiscate ad un mercato cinese in quanto materiale non confacente con le normative UE sulle dimensioni standard degli ortaggi. Una critica sociale che mostra come ogni oggetto possa subire forme di costrizione.

Infine, la visita si è conclusa con l’esposizione degli stendardi di Adji Dieye e Silvia Rosi che ringraziano per lo spazio ottenuto. Gli stendardi, posti sui pennoni installati per l’Expo di Torino del 1961, rappresentano le immagini della storica visita del principe eritreo Adballah Ibrahim nel 1884. In quell’occasione furono erette una serie di capanne per ospitare la delegazione eritrea. Uno sfregio ricalcante uno stereotipo che offese il principe e tutta la delegazione. L’obiettivo delle due artisti è stato quello di ringraziare ironicamente per lo spazio ottenuto rimarcando l’odierna stereotipia razziale che viene svolta quotidianamente.

Lezioni universitarie itineranti: un modello vincente

La mostra si è conclusa con un’attività di tavola rotonda in uno dei bar del Parco del Valentino. La Professoressa Galeotti e gli studenti hanno potuto dialogare di razzismo e sessismo quali aspetti ordinari che impediscono l’inclusione sociale. L’evento ha messo in dubbio tutte le credenze relativamente ai nostri comportamenti abituali. Ognuno di noi ha dei bias cognitivi che ci conducono a ragionare in maniera affrettata seguendo pregiudizi. Gli espositori della mostra, attraverso le loro installazioni, hanno smosso gli animi dei partecipanti.

L’audio-guida di Alessandra Ferrini ha suscitato negli studenti l’interesse per gli angoli nascosti del parco, stimolando la ricerca del sapere. Infatti, non si può mai sottovalutare ciò che si conosce ed incontra: solo interrogando l’altro si può conoscere la realtà.

L’esposizione di Leone Contini, invece, ha messo in dubbio l’occhio dello spettatore sempre pronto a giudicare l’altro. In una società in cui si oggettivano le persone, bisogna rendersi conto che non si può essere prodotti culturali categorizzati. Ognuno di noi deve essere in grado di uscire da questi schemi che appiattiscono le personalità. In un meccanismo all’interno del quale si deve conoscere l’altro, senza cercare di possederlo.

Infine, l’installazione di Adji Dieye e Silvia Rosi ha toccato lo spirito degli studenti con l’ironia sottile sulla drammaticità dello stereotipo razziale.

Una lezione conclusa con una tavola rotonda al bar con il più universali dei linguaggi: il cibo. In un sabato mattina che ha arricchito l’esperienza universitaria al di fuori delle aule dell’UPO. Nella speranza che ritornino attività di coinvolgimento studentesco su tutto il territorio. Perché la cultura è diffusa e va portata sul campo della quotidianità, senza rinchiuderla esclusivamente nelle aule universitarie.

Davide Farinetti, Radio 6023

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