Una laurea bi-nazionale in Svizzera: il racconto di Giuseppe Gruttad’Auria

Qualche settimana fa, sulle pagine de La Voce di Novara, raccontavamo l’esperienza di laurea bi-nazionale di Ramona e Deborah, studentesse di Lingue Culture e Turismo presso la sede di Vercelli dell’UPO. Ricordi ed emozioni sono affiorati nel corso dell’intervista, facendoci immergere in quella che era stato uno dei percorsi più importanti della loro vita.

L’esperienza che loro hanno vissuto in tempi passati, la sta vivendo in questo preciso momento storico Giuseppe Gruttad’Auria, studente magistrale di Economia e Politiche Pubbliche presso la sede di Alessandria dell’Università del Piemonte Orientale.

Giuseppe non è nuovo ad esperienze di questo genere: Erasmus e soprattutto la presidenza dell’associazione Erasmus Student Network Piemonte Orientale lo hanno abituato a viaggiare, a conoscere posti nuovi e a non farsi problemi a parlare altre lingue.

Giunto al suo secondo anno di magistrale, Giuseppe ha deciso di tuffarsi in una nuova avventura: la laurea bi-nazionale. Essa è a tutti gli effetti un doppio titolo accademico valido anche nel paese scelto grazie ad un accordo tra le due università; ci si laurea nell’università di casa ma con crediti formativi dell’università partner scelta.

Giuseppe aveva la possibilità di scegliere tra la città di Rennes in Francia e le fredde Tampere e Brno, ma non ha potuto resistere al fascino di Friburgo in Svizzera.

Perché ha scelto la laurea bi-nazionale? Prima di tutto perché il corso, essendo in lingua inglese apre moltissime porte in ambito lavorativo e inoltre il mercato del lavoro è sicuramente più propenso a visionare il curriculum dell’aspirante lavoratore se già formato dalla nazione stessa nella quale fa domanda.

Ma come ha fatto ad accedere a questo percorso? I requisiti richiesti per poter accedere alla graduatoria e per la vincita della borsa di studio si basano sulla presa visione degli esami sostenuti nel primo semestre del primo anno, tenendo conto ovviamente della media. Inoltre è richiesto anche un esame di matematica o statistica presente nel programma di studi già sostenuto più un esame in base al proprio curriculum. Infine è obbligatoria un’ottima conoscenza della lingua inglese in quanto sarà la lingua base delle lezioni.

E qual è stata la differenza tra le due università che più di tutte lo ha colpito? Le due università presentano molte similarità, una delle differenze che spicca di più però è l’assegnazione dei “compiti a casa” oltre ai numerosi lavori di gruppo presenti in ogni materia, indispensabili per imparare e prendere dimestichezza nelle stesure dei paper.

Tuttavia, la pandemia COVID-19 non ha smesso di tormentare anche la vicina nazione elvetica. La didattica in questo periodo è a distanza vista l’esplosione dei contagi, e fino al 30 di novembre le attività saranno ridotte al minimo per garantire sicurezza totale agli studenti.

Come ultima precisazione Giuseppe ci tiene molto a sottolineare che le difficoltà presenti nella magistrale a Friburgo sono di livello simile a quelle di un qualsiasi altro corso di laurea magistrale italiano; ovviamente l’unico ostacolo potrebbe essere la lingua ma se si è ben motivati qualsiasi studente può affrontare serenamente questo percorso.

Per poter ascoltare l’intervista integrale visita il nostro profilo Mixcloud

 

Elisa Gardini, Radio 6023

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Una laurea bi-nazionale in Svizzera: il racconto di Giuseppe Gruttad’Auria

Qualche settimana fa, sulle pagine de La Voce di Novara, raccontavamo l’esperienza di laurea bi-nazionale di Ramona e Deborah, studentesse di Lingue Culture e Turismo presso la sede di Vercelli dell’UPO. Ricordi ed emozioni sono affiorati nel corso dell’intervista, facendoci immergere in quella che era stato uno dei percorsi più importanti della loro vita.

L’esperienza che loro hanno vissuto in tempi passati, la sta vivendo in questo preciso momento storico Giuseppe Gruttad’Auria, studente magistrale di Economia e Politiche Pubbliche presso la sede di Alessandria dell’Università del Piemonte Orientale.

Giuseppe non è nuovo ad esperienze di questo genere: Erasmus e soprattutto la presidenza dell’associazione Erasmus Student Network Piemonte Orientale lo hanno abituato a viaggiare, a conoscere posti nuovi e a non farsi problemi a parlare altre lingue.

Giunto al suo secondo anno di magistrale, Giuseppe ha deciso di tuffarsi in una nuova avventura: la laurea bi-nazionale. Essa è a tutti gli effetti un doppio titolo accademico valido anche nel paese scelto grazie ad un accordo tra le due università; ci si laurea nell’università di casa ma con crediti formativi dell’università partner scelta.

Giuseppe aveva la possibilità di scegliere tra la città di Rennes in Francia e le fredde Tampere e Brno, ma non ha potuto resistere al fascino di Friburgo in Svizzera.

Perché ha scelto la laurea bi-nazionale? Prima di tutto perché il corso, essendo in lingua inglese apre moltissime porte in ambito lavorativo e inoltre il mercato del lavoro è sicuramente più propenso a visionare il curriculum dell’aspirante lavoratore se già formato dalla nazione stessa nella quale fa domanda.

Ma come ha fatto ad accedere a questo percorso? I requisiti richiesti per poter accedere alla graduatoria e per la vincita della borsa di studio si basano sulla presa visione degli esami sostenuti nel primo semestre del primo anno, tenendo conto ovviamente della media. Inoltre è richiesto anche un esame di matematica o statistica presente nel programma di studi già sostenuto più un esame in base al proprio curriculum. Infine è obbligatoria un’ottima conoscenza della lingua inglese in quanto sarà la lingua base delle lezioni.

E qual è stata la differenza tra le due università che più di tutte lo ha colpito? Le due università presentano molte similarità, una delle differenze che spicca di più però è l’assegnazione dei “compiti a casa” oltre ai numerosi lavori di gruppo presenti in ogni materia, indispensabili per imparare e prendere dimestichezza nelle stesure dei paper.

Tuttavia, la pandemia COVID-19 non ha smesso di tormentare anche la vicina nazione elvetica. La didattica in questo periodo è a distanza vista l’esplosione dei contagi, e fino al 30 di novembre le attività saranno ridotte al minimo per garantire sicurezza totale agli studenti.

Come ultima precisazione Giuseppe ci tiene molto a sottolineare che le difficoltà presenti nella magistrale a Friburgo sono di livello simile a quelle di un qualsiasi altro corso di laurea magistrale italiano; ovviamente l’unico ostacolo potrebbe essere la lingua ma se si è ben motivati qualsiasi studente può affrontare serenamente questo percorso.

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