Voce alle esperienze: Ramona, Debora e la laurea binazionale a Chambéry

L’Università è una fonte inesauribile di esperienze che possono cambiare la vita. Si può vivere da studenti fuorisede, uscendo dal guscio protettivo della propria casa. Si può anche scegliere di affrontare un periodo all’estero, partecipando a vari progetti: Erasmus, Free-Mover, laurea binazionale.

La laurea binazionale è uno degli aspetti più intriganti che offre l’Università del Piemonte Orientale, ma allo stesso tempo è una di quelle esperienze di cui si conosce poco o nulla. Per scoprirne di più, ho intervistato Ramona Gera e Debora Rampone, due studentesse UPO all’ultimo anno della magistrale in Lingue, Culture e Turismo a Vercelli. In triennale, mentre frequentavano il corso di Lingue Straniere e Moderne hanno svolto un periodo di studi a Chambéry, in Savoia, per intraprendere il percorso di laurea binazionale.

Ramona e Debora, prima di tutto perché avete scelto di frequentare Lingue all’UPO e perché avete scelto di approfondire la conoscenza della lingua francese?

Ramona: Uno dei principali motivi che mi ha spinto a scegliere Lingue all’UPO è sicuramente legato alla sua realtà piccola. Questo ha fatto sì che noi studenti non venissimo trattati come una semplice matricola, ma come studenti con un nome. Inoltre questo ha permesso di instaurare un buon rapporto con il corpo docente, la cui preparazione è sempre stata per me fonte di ammirazione, ma anche una sorta di input necessario per maturare e migliorare la mia impostazione di studio e di lavoro e per incentivare la mia voglia di arricchire il mio bagaglio personale.

Per quanto riguarda la lingua francese, ho deciso di approfondire la conoscenza di questa lingua per dare una sorta di continuità, siccome la studio dalle scuole medie, ma al tempo stesso anche per un grande interesse oltre che una grande passione che ho sempre avuto fin dagli inizi. Studiandola all’università, peraltro con docenti madrelingua, mi ha permesso di migliorare a pieno la lingua e la sua pronuncia.

Debora: La scelta di frequentare il corso di laurea in Lingue all’UPO deriva principalmente dal mio desiderio di essere parte di un ambiente di dimensioni moderate. Poiché credo moltissimo nell’importanza del dialogo che si può instaurare tra i docenti e gli studenti, ho preferito iscrivermi all’UPO perché sono convinta del fatto che sia notevolmente più semplice trovare questo contatto.

La scelta di approfondire il francese nasce da una profonda passione che ho sempre nutrito verso la lingua e la letteratura. All’UPO ho avuto la fortuna di poter coltivare questo amore per la lingua e la letteratura francese grazie ai docenti che sono sempre stati un esempio per la grande passione che trasmettono attraverso il loro lavoro. Proprio grazie ai docenti, gli studenti hanno avuto opportunità di esprimere liberamente la propria personalità e le proprie passioni che sono sempre state accolte e prontamente trasformate in opportunità di apprendimento. Per quanto riguarda la nostra associazione, il supporto del direttore di Dipartimento Michele Mastroianni è stato fondamentale poiché non ha esitato ad ascoltare, accogliere e sostenere le nostre proposte con grande entusiasmo.

 

Come siete venute a conoscenza della Laurea Binazionale e perché avete deciso di affrontare questa esperienza?

 

Ramona: Quando presenziai alla giornata matricole, nell’ormai lontano 2015, ci avevano parlato di questa possibilità di conseguire un doppio titolo triennale con l’Università di Chambéry, frequentando l’intero terzo anno accademico presso l’università ospitante. Quando al secondo anno venne il momento di decidere, inizialmente ero molto dubbiosa all’idea di partire. Sarebbe stata la mia prima esperienza fuori casa, lontano dagli amici e dalla famiglia, ma alla fine presi coraggio ed accettai di affrontare questa esperienza, consapevole dei sacrifici e degli ostacoli che avrei dovuto affrontare.

Diversi sono stati i motivi che mi hanno spinto a partire. Innanzitutto perché era una buona occasione per maturare a livello mentale, ma anche per migliorare il livello linguistico. Mi sarei trovata a vivere in una nuova realtà estera con nuovi docenti e un nuovo stile di vita e avrei potuto sviluppare una certa indipendenza. Inoltre pensavo, e lo penso tuttora, che le belle opportunità che l’università  ti offre, andassero colte al volo, se possibile.  A maggior ragione nel mio caso che avrei potuto avere una doppia laurea triennale che sicuramente conterà per un mio futuro professionale.

Quest’esperienza per me è stata talmente ricca ed emozionante che, quasi al termine del mio corso triennale, decisi di rifare domanda per la Laurea Binazionale, sempre con Chambéry, in Specialistica. A settembre 2018 quindi, dopo aver ottenuto la laurea triennale, sono ripartita per Chambéry per frequentare tutto il primo anno di magistrale. Ad oggi ritengo che sia stata la scelta migliore mai fatta prima e se tornassi indietro accetterei ugualmente di intraprendere questo percorso binazionale.

 

Debora: Sono venuta a conoscenza della Laurea Binazionale ancora prima di essere ufficialmente una studentessa UPO. Ricordo che il professor Michele Mastroianni era intervenuto nel corso di un Open Day per presentare brevemente agli studenti il progetto e ricordo di aver provato un grande interesse sin da subito. Sicuramente l’idea di poter partecipare alla Laurea Binazionale è stata per me un grande incentivo che mi ha spinta ad iscrivermi all’UPO. Durante i primi anni di università avevo avuto anche la fortuna di conoscere diverse persone che erano partite per Chambéry e questo mi aveva dato la possibilità di avere un riscontro diretto dell’esperienza da parte degli studenti.

La mia scelta di affrontare questa esperienza è stata praticamente naturale poiché ho sentito il bisogno di immergermi completamente in un contesto che mi avrebbe potuto aiutare a solidificare le basi che avevo costruito negli anni precedenti. È stato sicuramente fondamentale il ruolo del professor Michele Mastroianni che sin dall’inizio ha incoraggiato gli studenti e ci ha aiutati passo dopo passo per rendere l’esperienza migliore possibile.

 

Da sinistra: Aurora Giribuola, studentessa di Torino, Irene Campera, ex studentessa UPO, la Professoressa Silvia D’Amico, responsabile dei doppi diploma con l’UPO, Debora Rampone e Ramona Gera.

 

Quali sono i ricordi principali che avete in merito a quel periodo?

Ramona: Due anni interi passati in Francia mi hanno permesso di vivere a 360 ° quest’avventura e conservare tanti bei ricordi.

A cominciare dall’immensità del campus francese, immerso nel verde della natura, capace di tirarti sempre su il morale, nelle giornate più stancanti. Poi la grandezza della biblioteca che con i suoi panorami ti invogliava a rimanerci per tutto il giorno. Le levatacce alle 06:30 del mattino per prendere i mezzi ed essere a lezione puntuale alle 08:00, ma che almeno ti facevano almeno assaporare i colori dell’alba. Le serate e le uscite fuori porta organizzate apposta per noi studenti stranieri. Un nuovo approccio allo studio e all’apprendimento, molto più critico che teorico, basato anche su molti lavori di gruppo, metodo a cui noi non siamo abituati in Italia, ma che mi ha permesso anche di mettermi più in gioco e di collaborare con studenti francesi.

Porterò poi sempre con me il bel rapporto che si è creato con i docenti. Ognuno di loro ha contribuito, nel suo piccolo, ad arricchire il mio bagaglio culturale, oltre che a trasmettermi il loro sapere attraverso il loro piacere costante nell’insegnare.

Debora: È molto difficile selezionare alcuni ricordi principali legati a quel periodo. La mia esperienza è stata vissuto in modo leggermente diverso rispetto agli altri perché mi sono ritrovata ad affrontare un grave lutto in famiglia a distanza di un paio di mesi dalla mia partenza. Sicuramente ricordo con affetto e commozione il supporto che ho ricevuto immediatamente da alcuni compagni di avventura, dal professor Michele Mastroianni e da tutti i docenti dell’università di Chambéry.

Ricordo sempre con immenso piacere tutte le persone meravigliose che ho conosciuto, le serate passate insieme all’insegna del divertimento o dello studio e i luoghi fantastici che ho avuto la fortuna di visitare. Quando penso a quel periodo i ricordi sono decisamente tanti e quindi mi sentirei piuttosto di parlare di una serie di ricordi principali che si sono concatenati per formare un unico ricordo bellissimo della durata di dieci mesi.

 

Dopo la vostra esperienza è nata l’associazione DEFI: perché è nata e di cosa vi state occupando?

Ramona e Debora: In seguito alla nostra esperienza abbiamo deciso di creare l’associazione DEFI (Doubles Études Franco-Italiennes) che riunisce le università di Chambéry, Torino e Vercelli grazie anche al sostegno dei docenti. L’associazione nasce dal desiderio di alcuni studenti di condividere con altri studenti l’entusiasmo per l’esperienza e di aiutare a conoscere la realtà della Laurea Binazionale.

Proprio per questo motivo abbiamo partecipato agli Open Day organizzati dall’Université Savoie Mont Blanc e dall’UPO per mettere a disposizione degli studenti interessati la nostra esperienza. Per la nostra associazione è molto importante riuscire a fornire un supporto concreto agli studenti che hanno intenzione di partecipare alla Laurea Binazionale. In questi ultimi mesi ci siamo concentrate molto sugli studenti che sono partiti a inizio settembre organizzando riunioni in videoconferenza per fornire strumenti e informazioni indispensabili per affrontare il loro percorso in tranquillità. Abbiamo anche in programma l’organizzazione di una giornata di studi che coinvolga i docenti e gli studenti interessati in modo da riuscire a costruire un vero ponte tra Italia e Francia grazie allo studio della lingua e della letteratura.

 

In questo periodo Covid, come procede la laurea binazionale? Ci sono studenti che sono partiti dall’Italia verso la Francia e viceversa?

Ramona e Deborah: Si tratta indubbiamente di un periodo molto difficile e lo è ancora di più quando si tratta di spostamenti all’estero. Siamo rimasti positivamente sorpresi poiché il COVID non è riuscito a spaventare i nostri studenti che si sono dimostrati molto determinati e felici di fare questa esperienza sin dall’inizio. Quest’anno dall’UPO sono partiti 6 studenti della triennale in Lingue e, per la prima volta in assoluto, 2 studenti della triennale in Lettere. Per quanto riguarda l’università di Torino, gli studenti che partecipano alla Laurea Binazionale sono 8 di cui 5 iscritti in triennale e 2 in magistrale. Infine, dall’università di Chambéry sono arrivati 3 studenti della laurea magistrale di cui 2 sono iscritti all’UPO e uno all’università di Torino. Possiamo dire quindi che i numeri sono significativi nonostante le complicazioni che possono nascere da un momento così difficile a causa del COVID. Noi siamo costantemente in contatto con gli studenti che sono partiti quest’anno per assicurarci che tutto proceda al meglio e possiamo dire che la situazione è gestita con molta attenzione da parte delle università. Senza dubbio il sostegno dei docenti responsabili contribuisce molto a creare tra gli studenti un clima di serenità e permettere a loro di lavorare nel miglior modo possibile.

 

Perché consigliereste agli studenti UPO di informarsi sulla laurea Binazionale?

Ramona: Consiglierei questo percorso Binazionale perché è un’ottima opportunità che non tutte le università possono offrire, ancor più che si può beneficiare di una borsa di studio annuale che coprirà le spese di alloggio e quelle extra. Scegliere di fare la Binazionale permette di migliorare notevolmente il tuo livello di lingua e di ampliare i tuoi orizzonti, conoscendo nuovi studenti da tutto il mondo. Scegliere la Binazionale vuol dire infine tornare a casa con dentro tante emozioni e più cresciuti, maturi e sicuri di sé stessi.

Debora: Consiglierei agli studenti UPO di informarsi sulla Laurea Binazionale perché è un’esperienza unica sotto ogni aspetto. Questo percorso ci ha permesso di lavorare molto sulla lingua e di approfondire gli aspetti culturali ma, al tempo stesso, ci ha aiutati molto nel percorso di crescita personale. Si tratta di un’opportunità imperdibile anche per la creazione di nuovi legami, per entrare in contatto con persone provenienti da ogni parte del mondo e aprirsi a ciò che succede fuori dalla realtà che conosciamo. Quindi esorto tutti gli studenti di Lingue e di Lettere che sono interessati a contattarci per ricevere le informazioni di cui hanno bisogno o per parlare di eventuali dubbi e timori che possono nascere. È un’esperienza che segna nel profondo perché, anche se ritornerete a Chambéry a distanza di qualche anno, la sensazione di essere ritornati a casa non vi lascerà mai.

 

Per maggiori informazioni visitate le pagina Facebook e Instagram dell’associazione DEFI (Doubles Études Franco-Italienne).

Per maggiori informazioni sulla laurea binazionale, visitare la pagina sul sito dell’UPO.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Radio 6023

Radio 6023

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Voce alle esperienze: Ramona, Debora e la laurea binazionale a Chambéry

L'Università è una fonte inesauribile di esperienze che possono cambiare la vita. Si può vivere da studenti fuorisede, uscendo dal guscio protettivo della propria casa. Si può anche scegliere di affrontare un periodo all'estero, partecipando a vari progetti: Erasmus, Free-Mover, laurea binazionale. La laurea binazionale è uno degli aspetti più intriganti che offre l'Università del Piemonte Orientale, ma allo stesso tempo è una di quelle esperienze di cui si conosce poco o nulla. Per scoprirne di più, ho intervistato Ramona Gera e Debora Rampone, due studentesse UPO all'ultimo anno della magistrale in Lingue, Culture e Turismo a Vercelli. In triennale, mentre frequentavano il corso di Lingue Straniere e Moderne hanno svolto un periodo di studi a Chambéry, in Savoia, per intraprendere il percorso di laurea binazionale. Ramona e Debora, prima di tutto perché avete scelto di frequentare Lingue all’UPO e perché avete scelto di approfondire la conoscenza della lingua francese? Ramona: Uno dei principali motivi che mi ha spinto a scegliere Lingue all’UPO è sicuramente legato alla sua realtà piccola. Questo ha fatto sì che noi studenti non venissimo trattati come una semplice matricola, ma come studenti con un nome. Inoltre questo ha permesso di instaurare un buon rapporto con il corpo docente, la cui preparazione è sempre stata per me fonte di ammirazione, ma anche una sorta di input necessario per maturare e migliorare la mia impostazione di studio e di lavoro e per incentivare la mia voglia di arricchire il mio bagaglio personale. Per quanto riguarda la lingua francese, ho deciso di approfondire la conoscenza di questa lingua per dare una sorta di continuità, siccome la studio dalle scuole medie, ma al tempo stesso anche per un grande interesse oltre che una grande passione che ho sempre avuto fin dagli inizi. Studiandola all’università, peraltro con docenti madrelingua, mi ha permesso di migliorare a pieno la lingua e la sua pronuncia. Debora: La scelta di frequentare il corso di laurea in Lingue all’UPO deriva principalmente dal mio desiderio di essere parte di un ambiente di dimensioni moderate. Poiché credo moltissimo nell’importanza del dialogo che si può instaurare tra i docenti e gli studenti, ho preferito iscrivermi all’UPO perché sono convinta del fatto che sia notevolmente più semplice trovare questo contatto. La scelta di approfondire il francese nasce da una profonda passione che ho sempre nutrito verso la lingua e la letteratura. All’UPO ho avuto la fortuna di poter coltivare questo amore per la lingua e la letteratura francese grazie ai docenti che sono sempre stati un esempio per la grande passione che trasmettono attraverso il loro lavoro. Proprio grazie ai docenti, gli studenti hanno avuto opportunità di esprimere liberamente la propria personalità e le proprie passioni che sono sempre state accolte e prontamente trasformate in opportunità di apprendimento. Per quanto riguarda la nostra associazione, il supporto del direttore di Dipartimento Michele Mastroianni è stato fondamentale poiché non ha esitato ad ascoltare, accogliere e sostenere le nostre proposte con grande entusiasmo.   Come siete venute a conoscenza della Laurea Binazionale e perché avete deciso di affrontare questa esperienza?   Ramona: Quando presenziai alla giornata matricole, nell’ormai lontano 2015, ci avevano parlato di questa possibilità di conseguire un doppio titolo triennale con l’Università di Chambéry, frequentando l’intero terzo anno accademico presso l’università ospitante. Quando al secondo anno venne il momento di decidere, inizialmente ero molto dubbiosa all’idea di partire. Sarebbe stata la mia prima esperienza fuori casa, lontano dagli amici e dalla famiglia, ma alla fine presi coraggio ed accettai di affrontare questa esperienza, consapevole dei sacrifici e degli ostacoli che avrei dovuto affrontare. Diversi sono stati i motivi che mi hanno spinto a partire. Innanzitutto perché era una buona occasione per maturare a livello mentale, ma anche per migliorare il livello linguistico. Mi sarei trovata a vivere in una nuova realtà estera con nuovi docenti e un nuovo stile di vita e avrei potuto sviluppare una certa indipendenza. Inoltre pensavo, e lo penso tuttora, che le belle opportunità che l’università  ti offre, andassero colte al volo, se possibile.  A maggior ragione nel mio caso che avrei potuto avere una doppia laurea triennale che sicuramente conterà per un mio futuro professionale. Quest’esperienza per me è stata talmente ricca ed emozionante che, quasi al termine del mio corso triennale, decisi di rifare domanda per la Laurea Binazionale, sempre con Chambéry, in Specialistica. A settembre 2018 quindi, dopo aver ottenuto la laurea triennale, sono ripartita per Chambéry per frequentare tutto il primo anno di magistrale. Ad oggi ritengo che sia stata la scelta migliore mai fatta prima e se tornassi indietro accetterei ugualmente di intraprendere questo percorso binazionale.   Debora: Sono venuta a conoscenza della Laurea Binazionale ancora prima di essere ufficialmente una studentessa UPO. Ricordo che il professor Michele Mastroianni era intervenuto nel corso di un Open Day per presentare brevemente agli studenti il progetto e ricordo di aver provato un grande interesse sin da subito. Sicuramente l’idea di poter partecipare alla Laurea Binazionale è stata per me un grande incentivo che mi ha spinta ad iscrivermi all’UPO. Durante i primi anni di università avevo avuto anche la fortuna di conoscere diverse persone che erano partite per Chambéry e questo mi aveva dato la possibilità di avere un riscontro diretto dell’esperienza da parte degli studenti. La mia scelta di affrontare questa esperienza è stata praticamente naturale poiché ho sentito il bisogno di immergermi completamente in un contesto che mi avrebbe potuto aiutare a solidificare le basi che avevo costruito negli anni precedenti. È stato sicuramente fondamentale il ruolo del professor Michele Mastroianni che sin dall’inizio ha incoraggiato gli studenti e ci ha aiutati passo dopo passo per rendere l’esperienza migliore possibile.  
Da sinistra: Aurora Giribuola, studentessa di Torino, Irene Campera, ex studentessa UPO, la Professoressa Silvia D’Amico, responsabile dei doppi diploma con l’UPO, Debora Rampone e Ramona Gera.
  Quali sono i ricordi principali che avete in merito a quel periodo? Ramona: Due anni interi passati in Francia mi hanno permesso di vivere a 360 ° quest’avventura e conservare tanti bei ricordi. A cominciare dall’immensità del campus francese, immerso nel verde della natura, capace di tirarti sempre su il morale, nelle giornate più stancanti. Poi la grandezza della biblioteca che con i suoi panorami ti invogliava a rimanerci per tutto il giorno. Le levatacce alle 06:30 del mattino per prendere i mezzi ed essere a lezione puntuale alle 08:00, ma che almeno ti facevano almeno assaporare i colori dell’alba. Le serate e le uscite fuori porta organizzate apposta per noi studenti stranieri. Un nuovo approccio allo studio e all’apprendimento, molto più critico che teorico, basato anche su molti lavori di gruppo, metodo a cui noi non siamo abituati in Italia, ma che mi ha permesso anche di mettermi più in gioco e di collaborare con studenti francesi. Porterò poi sempre con me il bel rapporto che si è creato con i docenti. Ognuno di loro ha contribuito, nel suo piccolo, ad arricchire il mio bagaglio culturale, oltre che a trasmettermi il loro sapere attraverso il loro piacere costante nell’insegnare. Debora: È molto difficile selezionare alcuni ricordi principali legati a quel periodo. La mia esperienza è stata vissuto in modo leggermente diverso rispetto agli altri perché mi sono ritrovata ad affrontare un grave lutto in famiglia a distanza di un paio di mesi dalla mia partenza. Sicuramente ricordo con affetto e commozione il supporto che ho ricevuto immediatamente da alcuni compagni di avventura, dal professor Michele Mastroianni e da tutti i docenti dell’università di Chambéry. Ricordo sempre con immenso piacere tutte le persone meravigliose che ho conosciuto, le serate passate insieme all’insegna del divertimento o dello studio e i luoghi fantastici che ho avuto la fortuna di visitare. Quando penso a quel periodo i ricordi sono decisamente tanti e quindi mi sentirei piuttosto di parlare di una serie di ricordi principali che si sono concatenati per formare un unico ricordo bellissimo della durata di dieci mesi.   Dopo la vostra esperienza è nata l’associazione DEFI: perché è nata e di cosa vi state occupando? Ramona e Debora: In seguito alla nostra esperienza abbiamo deciso di creare l’associazione DEFI (Doubles Études Franco-Italiennes) che riunisce le università di Chambéry, Torino e Vercelli grazie anche al sostegno dei docenti. L’associazione nasce dal desiderio di alcuni studenti di condividere con altri studenti l’entusiasmo per l’esperienza e di aiutare a conoscere la realtà della Laurea Binazionale. Proprio per questo motivo abbiamo partecipato agli Open Day organizzati dall’Université Savoie Mont Blanc e dall’UPO per mettere a disposizione degli studenti interessati la nostra esperienza. Per la nostra associazione è molto importante riuscire a fornire un supporto concreto agli studenti che hanno intenzione di partecipare alla Laurea Binazionale. In questi ultimi mesi ci siamo concentrate molto sugli studenti che sono partiti a inizio settembre organizzando riunioni in videoconferenza per fornire strumenti e informazioni indispensabili per affrontare il loro percorso in tranquillità. Abbiamo anche in programma l’organizzazione di una giornata di studi che coinvolga i docenti e gli studenti interessati in modo da riuscire a costruire un vero ponte tra Italia e Francia grazie allo studio della lingua e della letteratura.   In questo periodo Covid, come procede la laurea binazionale? Ci sono studenti che sono partiti dall’Italia verso la Francia e viceversa? Ramona e Deborah: Si tratta indubbiamente di un periodo molto difficile e lo è ancora di più quando si tratta di spostamenti all’estero. Siamo rimasti positivamente sorpresi poiché il COVID non è riuscito a spaventare i nostri studenti che si sono dimostrati molto determinati e felici di fare questa esperienza sin dall’inizio. Quest’anno dall’UPO sono partiti 6 studenti della triennale in Lingue e, per la prima volta in assoluto, 2 studenti della triennale in Lettere. Per quanto riguarda l’università di Torino, gli studenti che partecipano alla Laurea Binazionale sono 8 di cui 5 iscritti in triennale e 2 in magistrale. Infine, dall’università di Chambéry sono arrivati 3 studenti della laurea magistrale di cui 2 sono iscritti all’UPO e uno all’università di Torino. Possiamo dire quindi che i numeri sono significativi nonostante le complicazioni che possono nascere da un momento così difficile a causa del COVID. Noi siamo costantemente in contatto con gli studenti che sono partiti quest’anno per assicurarci che tutto proceda al meglio e possiamo dire che la situazione è gestita con molta attenzione da parte delle università. Senza dubbio il sostegno dei docenti responsabili contribuisce molto a creare tra gli studenti un clima di serenità e permettere a loro di lavorare nel miglior modo possibile.   Perché consigliereste agli studenti UPO di informarsi sulla laurea Binazionale? Ramona: Consiglierei questo percorso Binazionale perché è un’ottima opportunità che non tutte le università possono offrire, ancor più che si può beneficiare di una borsa di studio annuale che coprirà le spese di alloggio e quelle extra. Scegliere di fare la Binazionale permette di migliorare notevolmente il tuo livello di lingua e di ampliare i tuoi orizzonti, conoscendo nuovi studenti da tutto il mondo. Scegliere la Binazionale vuol dire infine tornare a casa con dentro tante emozioni e più cresciuti, maturi e sicuri di sé stessi. Debora: Consiglierei agli studenti UPO di informarsi sulla Laurea Binazionale perché è un’esperienza unica sotto ogni aspetto. Questo percorso ci ha permesso di lavorare molto sulla lingua e di approfondire gli aspetti culturali ma, al tempo stesso, ci ha aiutati molto nel percorso di crescita personale. Si tratta di un’opportunità imperdibile anche per la creazione di nuovi legami, per entrare in contatto con persone provenienti da ogni parte del mondo e aprirsi a ciò che succede fuori dalla realtà che conosciamo. Quindi esorto tutti gli studenti di Lingue e di Lettere che sono interessati a contattarci per ricevere le informazioni di cui hanno bisogno o per parlare di eventuali dubbi e timori che possono nascere. È un’esperienza che segna nel profondo perché, anche se ritornerete a Chambéry a distanza di qualche anno, la sensazione di essere ritornati a casa non vi lascerà mai.   Per maggiori informazioni visitate le pagina Facebook e Instagram dell'associazione DEFI (Doubles Études Franco-Italienne). Per maggiori informazioni sulla laurea binazionale, visitare la pagina sul sito dell'UPO.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata