Freddo in pianura e caldo in montagna

Torna il Meteo della Voce di Novara con un approfondimento sullo stato di salute dell’attuale inverno ed una tendenza per le prossime settimane. Dopo un autunno molto piovoso da metà dicembre stiamo sperimentando una fase secca, mite e anticiclonica. Qualcuno affermerà “Fa un freddo becco”.

Il freddo che si è instaurato nell’ultima settimana in pianura padana può essere definito come “freddo finto” in quanto non è dovuto ad avvezioni di aria fredda ma bensì da inversione termica. Si tratta di un fenomeno tipico dell’inverno dove all’arrivo di forti anticicloni l’aria fredda, che è fisicamente più pesante dell’aria calda, tende a depositarsi nei bassi strati dell’atmosfera e al suolo creando nebbie e ristagno di inquinanti. Ad esempio nella giornata di ieri la temperatura al suolo alle ore 12 era di zero gradi mentre a 1000 metri sopra le nostre teste era di circa +3 gradi e a 1.500 metri era di ben +7 gradi. Ergo fa più freddo in pianura che in montagna.

 

 

Questa situazione è destinata a perdurare almeno sino al 20 gennaio, il che è una pessima notizia per le nostre Alpi che vedranno il perdurare di anomalie calde ancora a lungo e per le nostre pianure per via del clima rigido e l’accumulo di gas inquinanti.

Tutto questo sta accadendo perchè il cosiddetto Vortice Polare, ovvero la grande figura fredda che staziona sul polo nord, si sta dimostrando quest’anno particolarmente forte pertanto gira come una trottola impazzita intorno al polo nord non permettendo all’aria fredda di sfogarsi alle medie latitudine come quelle dove si trova l’Europa. Di conseguenza gli anticicloni e la conseguente aria mite si estendono su tutto il nostro continente non permettendo all’inverno di avere libero sfogo.

Tale situazione potrebbe altresì essere esplosiva dato che proprio nell’area polare si sta accumulando una grandissima quantità di freddo che, al primo rallentamento della cosiddetta “trottola fredda”, potrebbe sfogarsi con potenti irruzioni di gelo tra la fine di gennaio e metà febbraio. Fino ad allora il tempo sarà principalmente soleggiato con nebbie sparse in pianura.

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Freddo in pianura e caldo in montagna

Torna il Meteo della Voce di Novara con un approfondimento sullo stato di salute dell’attuale inverno ed una tendenza per le prossime settimane. Dopo un autunno molto piovoso da metà dicembre stiamo sperimentando una fase secca, mite e anticiclonica. Qualcuno affermerà “Fa un freddo becco”.

Il freddo che si è instaurato nell’ultima settimana in pianura padana può essere definito come “freddo finto” in quanto non è dovuto ad avvezioni di aria fredda ma bensì da inversione termica. Si tratta di un fenomeno tipico dell’inverno dove all’arrivo di forti anticicloni l’aria fredda, che è fisicamente più pesante dell’aria calda, tende a depositarsi nei bassi strati dell’atmosfera e al suolo creando nebbie e ristagno di inquinanti. Ad esempio nella giornata di ieri la temperatura al suolo alle ore 12 era di zero gradi mentre a 1000 metri sopra le nostre teste era di circa +3 gradi e a 1.500 metri era di ben +7 gradi. Ergo fa più freddo in pianura che in montagna.

 

 

Questa situazione è destinata a perdurare almeno sino al 20 gennaio, il che è una pessima notizia per le nostre Alpi che vedranno il perdurare di anomalie calde ancora a lungo e per le nostre pianure per via del clima rigido e l’accumulo di gas inquinanti.

Tutto questo sta accadendo perchè il cosiddetto Vortice Polare, ovvero la grande figura fredda che staziona sul polo nord, si sta dimostrando quest’anno particolarmente forte pertanto gira come una trottola impazzita intorno al polo nord non permettendo all’aria fredda di sfogarsi alle medie latitudine come quelle dove si trova l’Europa. Di conseguenza gli anticicloni e la conseguente aria mite si estendono su tutto il nostro continente non permettendo all’inverno di avere libero sfogo.

Tale situazione potrebbe altresì essere esplosiva dato che proprio nell’area polare si sta accumulando una grandissima quantità di freddo che, al primo rallentamento della cosiddetta “trottola fredda”, potrebbe sfogarsi con potenti irruzioni di gelo tra la fine di gennaio e metà febbraio. Fino ad allora il tempo sarà principalmente soleggiato con nebbie sparse in pianura.

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