Durante la seduta di consiglio comunale del 23 marzo, la maggioranza di Mezzomerico ha bocciato l’ordine del giorno proposto dal gruppo di opposizione che chiedeva una serie di accorgimenti e ravvedimenti da riportare in consiglio regionale relativi alla proposta di legge denominata “Allontanamento zero” a tutela dei minori.
«Questo disegno di legge contiene notevoli criticità – afferma il consigliere di minoranza Simone Giustina – e non rappresenta, secondo esperti del settore, un aiuto concreto ai bambini in difficoltà, al contrario li penalizzerebbe. Una proposta che nasce dichiaratamente per impedire o comunque arginare gli allontanamenti dei bambini, in situazione pregiudizio, dalle loro famiglie. Il testo, inoltre, contiene degli aspetti su cui non verrebbero rispettati i principi di costituzionalità andando contro i diritti nazionali ed internazionali del minore».
«Il nostro ordine del giorno domandava al sindaco Mattachini di rivedere, di comune accordo con la minoranza, il testo da presentare in Regione, in modo da sottolineare quelli che sono i punti più critici – aggiunge il consigliere -. Già in prima battuta ci è stato risposto di no, così come la maggioranza ha ribadito la negazione all’altra nostra proposta ovvero di mettere a bilancio un fondo per aiutare le famiglie con minori in difficoltà. Ci è stato risposto che di questi argomenti se ne occupa il Cisas e che approvare una proposta simile sarebbe stato un vero e proprio affronto nei riguardi del consorzio. Come mai la giunta del comune di Castelletto Ticino, pur essendo capofila del Cisas, ha approvato questo stesso nostro ordine del giorno? Perchè nel nostro caso sarebbe uno sgarbo e per altre realtà che ne fanno parte è semplicemente un modo per aiutare chi è in difficoltà? Una vera contraddizione».
«Ci teniamo a sottolineare che questa proposta di legge è osteggiata dai vari professionisti del settore assistenziale: dai medici, fino ad arrivare agli educatori – conclude Giustina -. Non è, dunque, un nostro capriccio, ma purtroppo non sembra bastare. Da parte nostra c’è stata tutta la disponibilità possibile per sedersi a un tavolo e rivedere insieme alla maggioranza il testo, ma ci è stata negata la possibilità trovando scuse piuttosto pretestuose e senza fondamento».