Dopo una settimana di stop, il Tar riapre la cartiera di Momo. Lo scorso 26 marzo stabilimento si visto imporre la sospensione dell’attività da parte della Provincia di Novara, sulla base dei risultati emersi in alcune indagini dell’Arpa che avevano rilevato elementi non conformi negli scarichi fognari nell’Agogna. Il provvedimento avrebbe dovuto avere una durata di 15 giorni, ma l’azienda, che conta circa un centinaio di dipendenti, nel frattempo ha presentato ricorso.
«Il TAR Piemonte ha accolto l’istanza della società e disposto in sede cautelare la sospensione del provvedimento con conseguente ripresa delle attività dell’azienda – spiega l’amministratore unico Gianluca Iannetti – Tra le principali motivazioni del Tribunale amministrativo è la considerazione che dalle verifiche effettuate e dai campioni di analisi degli scarichi prelevati, pur essendo emersi parametri di non piena conformità, non emergerebbe la sussistenza di “un pericolo per la salute umana e l’ambiente”. Il Giudice amministrativo ha altresì preso atto delle riunioni del tavolo tecnico avviato tra la società, la Provincia e l’Arpa, con la partecipazione anche del Sindaco del Comune di Momo, in cui si sono raggiunte intese condivise per la condivisione di un serrato piano di analisi e verifiche finalizzato alla soluzione definitiva della vicenda».
Iannetti conclude dicendosi soddisfatti del risultato raggiungo con il provvedimento emesso dal Tar per svariate ragioni. Anzitutto per la constatazione di assenza di pericolo per la salute umana e l’ambiente – e aggiunge – La sospensione del provvedimento ci consentirà infatti l’immediato avvio delle attività dello stabilimento senza nessuna ripercussione occupazionale e dunque sociale».