Cento candeline per nonna Lina: rispetto ed educazione sono gli elisir

«Vedete, a comportarsi bene nella vita, essere educate e rispettose, le persone poi se ne rendono conto». Ha detto così ai propri famigliari l’oleggese Lina Zanzola Ticozzi nel ricevere tanti attestati di affetto, tanti auguri e tanti fiori. Lina Zanzola Ticozzi lunedì 4 gennaio ha soffiato su una torta di ben 100 candeline.

Oleggese doc, di Loreto, la signora Lina ha lavorato da giovanissima nella filanda Il filatoio, sempre in frazione Loreto; nel 1939 si è sposata con il sarto Ticozzi, orfano di guerra e cresciuto nell’orfanotrofio Bertotti. I due sono rimasti separati per un po’ dati gli anni di guerra, «lei racconta sempre che il giorno più bello è stato vedere nostro papà tornare, ormai aveva perso le speranze» racconta la figlia Concetta. Da allora Lina ha aiutato il marito nella sartoria.

 

 

Lina ha cinque nipoti e due pronipoti, vive da sola e ogni mattina le piace prendersi cura della propria casa. «Fino a qualche anno fa ricamava e lavorava a maglia, ora non riesce più, ma ogni giorno si dedica alla casa e anzi, quando la aiuto a pulire mi dà anche indicazioni» dice sorridendo. In una sola parola, «mamma è una roccia, dice sempre che comportarsi bene nella vita è uno fra i valori più importanti. Il giorno del compleanno? Abbiamo festeggiato, per come consentito dalle regole attuali e lei è stata molto felice».

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Cento candeline per nonna Lina: rispetto ed educazione sono gli elisir

«Vedete, a comportarsi bene nella vita, essere educate e rispettose, le persone poi se ne rendono conto». Ha detto così ai propri famigliari l’oleggese Lina Zanzola Ticozzi nel ricevere tanti attestati di affetto, tanti auguri e tanti fiori. Lina Zanzola Ticozzi lunedì 4 gennaio ha soffiato su una torta di ben 100 candeline.

Oleggese doc, di Loreto, la signora Lina ha lavorato da giovanissima nella filanda Il filatoio, sempre in frazione Loreto; nel 1939 si è sposata con il sarto Ticozzi, orfano di guerra e cresciuto nell’orfanotrofio Bertotti. I due sono rimasti separati per un po’ dati gli anni di guerra, «lei racconta sempre che il giorno più bello è stato vedere nostro papà tornare, ormai aveva perso le speranze» racconta la figlia Concetta. Da allora Lina ha aiutato il marito nella sartoria.

 

 

Lina ha cinque nipoti e due pronipoti, vive da sola e ogni mattina le piace prendersi cura della propria casa. «Fino a qualche anno fa ricamava e lavorava a maglia, ora non riesce più, ma ogni giorno si dedica alla casa e anzi, quando la aiuto a pulire mi dà anche indicazioni» dice sorridendo. In una sola parola, «mamma è una roccia, dice sempre che comportarsi bene nella vita è uno fra i valori più importanti. Il giorno del compleanno? Abbiamo festeggiato, per come consentito dalle regole attuali e lei è stata molto felice».

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