Dopo che il sindaco oleggese Andrea Baldassini ha reso noto che il Ministero della Salute ha stanziato e reso subito disponibili, attraverso un PNRR, 3.400.000€ per la realizzazione del Poliambulatorio di Oleggio in via Momo zona Villa Caminadina, il gruppo di minoranza Oleggio Grande ha preso una decisa posizione in merito.
«All’ultimo Consiglio Comunale, il 30 luglio, era all’ordine del giorno la cessione del diritto di superficie sul terreno della Caminadina all’ASL Novara. Il terreno è di proprietà comunale, la cessione è a titolo gratuito, e in cambio l’ASL ci costruirà una Casa di comunità, con fondi europei – dichiara la portavoce di Oleggio Grande, la consigliera Alessandra Gibbin . La Casa di comunità è una struttura dove verranno ospitati studi medici e ambulatori infermieristici. Nelle intenzioni della normativa vi troveranno posto medici di base operanti sul territorio, con possibile estensione dei loro orari di servizio, arrivando in qualche caso a fornire anche prestazioni specialistiche. Deve esserci ben chiara una cosa: una Casa di comunità non è il nuovo poliambulatorio che gli oleggesi aspettano da più di un decennio. È stata un’attesa lunghissima: quasi dodici anni. Tutto questo tempo per vedersi offrire meno servizi. Ribadiamo chiaramente che se fosse stato per la Regione staremmo ancora aspettando i fondi. È solo grazie agli stanziamenti europei del PNRR che si è mosso qualcosa, altrimenti saremmo ancora qui a votarci a qualche santo regionale, sperando, come hanno fatto le recenti Amministrazioni, in qualche benemerenza politica».
«Mettiamo in chiaro una cosa: Oleggio Grande è favorevole alla costruzione di una Casa di Comunità alla Caminadina. Ma vorrebbe anche che, nel momento in cui il Comune cede gratuitamente un terreno di grande valore all’ASL (per una superficie superiore a quella necessaria per la Casa di Comunità), il Comune si tutelasse chiedendo l’impegno formale della Regione a stanziare i fondi per il nuovo Poliambulatorio, comprendendo tutti i servizi che la Casa di comunità non prevede. La cessione dell’area sarebbe stato il momento più propizio per fare mettere nero su bianco questo impegno alla Regione, e invece durante il Consiglio Comunale la Giunta ha ammesso di non aver ricevuto alcun impegno formale dalla Regione, ma solo verbale».
«Si è persa un’occasione – conclude Gibbbin – e adesso possiamo solo sperare che la Regione non cambi le carte in tavola. Intendiamoci, noi speriamo che il progetto vada in porto e ci metteremo a disposizione della nostra città perché questo accada. Ma un minimo di accortezza e di lungimiranza in più, da parte dell’Amministrazione, non sarebbero guastati in questo passaggio delicato».
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