Riaperta la biblioteca a Oleggio: «Utenti molto felici e noi insieme a loro»

«Utenti felici? Assolutamente sì, e noi insieme a loro. Le persone hanno apprezzato il servizio che è stato messo di nuovo a loro disposizione, certo con tante regole, ma è un altro ritorno alla normalità. C’è un pizzico di titubanza rispetto a prima, ma è normale, poco per volta stiamo ritrovando le nostre abitudini».

Da lunedì 15 febbraio la biblioteca civica Julitta di Oleggio ha riaperto e dal mattino sono arrivati i primi utenti. «Noi siamo felici insieme a loro, – spiega la dottoressa Lara Gobbi – aprire era importante e siamo fortunati perché contiamo su un’amministrazione attenta ai particolari e la biblioteca è uno di questi».

Gli orari sono il lunedì dalle 9.30 alle 13.30, il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 19, il mercoledì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 e il venerdì dalle 15 alle 19 per un totale di 25 ore di apertura al pubblico «fra le più alte a disposizione dell’utente fra tutte le aperture del Bant,  Biblioteche Associate Novarese e Ticino» dice il primo cittadino Andrea Baldassini.

Tra le regole da rispettare: per la sola restituzione non sarà necessario entrare in biblioteca, all’ingresso c’è un’apposita scatola per il deposito dei libri in restituzione che andranno in quarantena per 8 giorni; l’ingresso al pubblico è consentito solo con la mascherina, possono entrare due persone alla volta nell’area adulti e un adulto con uno o più minori congiunti nell’area ragazzi, accompagnati dal personale di biblioteca. Gli utenti possono soffermarsi il tempo necessario a scegliere i libri da prendere in prestito, senza leggere in loco.

 

 

Continua, su richiesta degli utenti, la consegna a domicilio dei libri a opera dei volontari civici il mercoledì pomeriggio, i libri potranno essere prenotati on line, via mail o per telefono.

Sì allo studio in biblioteca, ma solo per gli studenti delle superiori e universitari: diversamente da prima serve la prenotazione. Per i più piccoli: lo staff è al lavoro per poter vivere qualcosa in presenza.

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Riaperta la biblioteca a Oleggio: «Utenti molto felici e noi insieme a loro»

«Utenti felici? Assolutamente sì, e noi insieme a loro. Le persone hanno apprezzato il servizio che è stato messo di nuovo a loro disposizione, certo con tante regole, ma è un altro ritorno alla normalità. C’è un pizzico di titubanza rispetto a prima, ma è normale, poco per volta stiamo ritrovando le nostre abitudini». Da lunedì 15 febbraio la biblioteca civica Julitta di Oleggio ha riaperto e dal mattino sono arrivati i primi utenti. «Noi siamo felici insieme a loro, - spiega la dottoressa Lara Gobbi – aprire era importante e siamo fortunati perché contiamo su un’amministrazione attenta ai particolari e la biblioteca è uno di questi». Gli orari sono il lunedì dalle 9.30 alle 13.30, il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 19, il mercoledì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 e il venerdì dalle 15 alle 19 per un totale di 25 ore di apertura al pubblico «fra le più alte a disposizione dell’utente fra tutte le aperture del Bant,  Biblioteche Associate Novarese e Ticino» dice il primo cittadino Andrea Baldassini. Tra le regole da rispettare: per la sola restituzione non sarà necessario entrare in biblioteca, all’ingresso c’è un’apposita scatola per il deposito dei libri in restituzione che andranno in quarantena per 8 giorni; l’ingresso al pubblico è consentito solo con la mascherina, possono entrare due persone alla volta nell’area adulti e un adulto con uno o più minori congiunti nell’area ragazzi, accompagnati dal personale di biblioteca. Gli utenti possono soffermarsi il tempo necessario a scegliere i libri da prendere in prestito, senza leggere in loco.     Continua, su richiesta degli utenti, la consegna a domicilio dei libri a opera dei volontari civici il mercoledì pomeriggio, i libri potranno essere prenotati on line, via mail o per telefono. Sì allo studio in biblioteca, ma solo per gli studenti delle superiori e universitari: diversamente da prima serve la prenotazione. Per i più piccoli: lo staff è al lavoro per poter vivere qualcosa in presenza.

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