La questione dell’ex consorzio di Oleggio sta diventando sempre più complessa. Facciamo un utile passo indietro per capire meglio la situazione: nell’agosto del 2020 un privato decise di acquistare l’immobile abbandonato e la proposta di recupero, come da legge regionale, deve essere approvato dal consiglio comunale che, però, non si pronunciò in merito. L’acquirente, a questo punto, chiamò in causa il Tar che condannò l’amministrazione oleggese a convocare il Consiglio e dare una risposta negativa o positiva circa l’intervento di riqualificazione.
Oggi, a distanza di mesi, la situazione pare essere ancora avvolta da un grosso punto di domanda, «anche perchè il 15 febbraio l’Amministrazione ha rigettato la richiesta del Tar dando così spontanea esecuzione alla sentenza – afferma il consigliere di minoranza, Massimiliano Ferrari – alla quale, un mese più tardi, però, ha fatto appello. Cioè, tu rigetti una richiesta e poi, tu stesso, vai in appello? Siamo davanti a un comportamento irrazionale del Comune. In prima battuta perchè impiega ulteriori risorse economiche per fare un appello dagli esiti quanto meno incerti facendosi carico dei costi legali, secondariamente perchè non è concepibile che un’amministrazione metta il bastone fra le ruote a un progetto di riqualificazione di immobili accanendosi contro il privato “colpevole” di aver avanzato una proposta di recupero costringendolo addirittura ad andare davanti al Consiglio di Stato per difendere la propria posizione. Che senso ha tutto ciò?»
«Francamente trovo tutto questo abbastanza insensato – conclude Ferrari – perchè non riusciamo a capire il senso di tale manovra che, alla luce dei fatti, poteva essere risolta in modo del tutto diverso. Ora attendiamo tutti delle risposte dal sindaco Andrea Baldassini».
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