«Abbiamo fatto la Pace». Così uno dei consiglieri di maggioranza ha commentato dai banchi – ieri in seduta di consiglio comunale – l’elezione della consigliera Barbara Pace (non presente in aula) come nuovo membro della Consulta per la Novaresità (foto di repertorio). Il commento non è stato casuale, ma è arrivato0 dopo che all’interno della maggioranza si sono verificate alcune tensioni sul nome da proporre. I nomi proposti per la nomina erano quello di Maria Luisa Astolfi (Lega) e, appunto, di Barbara Pace (Fdi) che alla fine ha portato a casa l’elezione dopo la convocazione della capigruppo per arrivare a un nome condiviso.
Al termine del confronto tra le forze politiche, le operazioni di voto hanno visto Pace prevalere sui voti che la minoranza e il gruppo misto avevano accordato a Camillo Esempio, in maniera evidentemente provocatoria data la mai celata rivendicazione delle sue origini napoletane.
A stupire, tuttavia, sono state le due schede bianche tra i voti della maggioranza che, quindi, non ha votato compattamente per Pace.
Certo, quello sulla Consulta per la Novaresità non sarà il voto che cambierà le sorti della città, ma proprio per questo colpisce che tra i banchi della maggioranza ci sia stato qualcuno che ha voluto esprimere il suo dissenso per la mediazione raggiunta dai capigruppo di maggioranza. Un divertente e curioso siparietto, forse sintomo di attriti più importanti?