C’è anche una rappresentanza novarese all’interno della Rete di Trieste, il network che raccoglie oltre 700
amministratori locali di ispirazione cristiana appartenenti a forze politiche diverse, nata a Roma settimana scorsa dopo l’esperienza della Settimana del Sociale di Trieste del 3 luglio scorso.

All’incontro di Roma hanno preso la parola politici nazionali e locali di diversa connotazione politica, ma che hanno in comune il riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa e percorsi formativi all’interno di associazioni e movimenti cattolici. A partecipare per il novarese è stato il consigliere comunale Piergiacomo Baroni di Insieme per Novara che ha spiega in conferenza stampa: «La nostra “rete” sarà un luogo di confronto trasversale in cui porre un argini agli effetti deleteri di un bipolarismo esasperato. Non è un partito né una corrente né una lobby, ma un luogo realmente innovativo in cui cercare una risposta alla crisi dei partiti e della democrazia».

Quello nato a Trieste è «più di un partito» come ha spiega Baroni che ha aggiunto: «Vuole essere una risposta alla crisi dei partiti e della partecipazione con l’obiettivo di avvicinare alla politica le persone che hanno smesso di interessarsi e che si sentono schiacciate da logiche da tifoseria». Nel concreto l’obiettivo della Rete è quello di «portare nei consigli comunali e nelle amministrazioni locali delle buone pratiche che possano essere accolte e riconosciute da tutti tramite su tematiche comuni come l’inclusione, gli anziani, la buona amministrazione» come spiega Baroni che precisa «la mobilitazione avrà il suo culmine dopo Pasqua quando verranno definiti gli ordini del giorno che vogliamo presentare in almeno 100 comuni d’Italia».

Insieme a lui ha partecipato alla Settimana del Sociale anche Daniela Squeo che ha aggiunto: «La novità del mondo cattolico è quella di vedere nella diversità una ricchezza, laddove altri vedono dei limiti. Incontrarci a Roma e arrivare da esperienze differenti per noi è una ricchezza e vediamo come un limite la visione bipartisan».