Approvati dalla Provincia il consolidato 2019 e le variazioni al previsionale

La Provincia di Novara ha approvato a maggioranza, nella seduta tenutasi in videoconferenza del pomeriggio di venerdì 27 novembre, il Bilancio consolidato per l’esercizio 2019 e una variazione a quello previsionale 2020-’22 con il contestuale adeguamento al Dup. I documenti sono stati illustrati dalla consigliera delegata Monia Mazza, che ha ricordato come da qualche anno ormai «deve redigere un Bilancio consolidato riguardante enti, organismi, società controllate e partecipate per quanto riguarda conto economico, stato patrimoniale e una relazione sulla gestione consolidata». L’ente di Palazzo Natta, vale la pena di ricordarlo, controlla totalmente la Fondazione Novara Sviluppo, partecipa nel Consorzio Csi, nell’Agenzia per la Mobilità piemontese e nella Fondazione Istituto superiore per la mobilità sostenibile; altre partecipazioni minori non rientrano invece nel “consolidato”. Il conto economico ha fatto registrare un dato positivo di 4.367.739 euro (di cui 4,27 milioni della sola Provincia, “capogruppo”) e il consolidato di 91 mila euro; lo stato patrimoniale chiude con un netto di circa 88 milioni.

 

Per quanto riguarda l’atto di variazione al previsione, sempre Mazza ha detto che «l’emergenza sanitaria ha modificato quelle che erano le previsioni di inizio anno. Ulteriori variazioni si sono avute in seguito ai recenti eventi alluvionali per quanto riguarda la viabilità e la sicurezza stradale. Ci sono poi una serie di spostamenti, tra cui 118 mila euro di maggiori spese per il riscaldamento negli istituti scolastici e oltre 500 mila per interventi nelle caldaie». Su queste due ultime voci in uscita ha chiesto chiarimenti la rappresentante della minoranza Emanuela Allegra, alla quale ha risposto il consigliere delegato all’Istruzione Andrea Crivelli: «Questo aumento riguarda essenzialmente quelle accensioni che vengono effettuate negli istituti scolastici o in altre strutture come le palestre in orari non previste da contratto con la ditta appaltatrice. I 118 mila euro rappresentano una stima realistica di quello che è il necessario per coprire il fabbisogno, incluso l’utilizzo del riscaldamento nelle palestre per le attività sportive serali o nei fine settimana in caso di manifestazioni». Per quanto riguarda le caldaie, «si tratta di tutta una serie di interventi riguardanti la sicurezza e il rispetto delle normative. Quelli più significativi riguardano quella di un liceo di Gozzano. Nello scorso mese di dicembre – ha detto infine – abbiamo chiuso anticipatamente il contratto con una società poi fallita poche settimane dopo». Entrambi i documenti sono stati approvati con l’astensione dei due esponenti (Allegra e Marco Uboldi) de “La Provincia in Comune”, che si sono invece dichiarati contrari alla proposta di un adeguamento del compenso dei componenti del Collegio dei revisori: «E’ vero che gli importi erano fermi al 2005 – ha detto Allegra – ma immaginare un aumento del 56,73% in un’unica soluzione e non magari scaglionata non sia in linea con il particolare momento di difficoltà in cui stiamo vivendo».

 

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Approvati dalla Provincia il consolidato 2019 e le variazioni al previsionale

La Provincia di Novara ha approvato a maggioranza, nella seduta tenutasi in videoconferenza del pomeriggio di venerdì 27 novembre, il Bilancio consolidato per l’esercizio 2019 e una variazione a quello previsionale 2020-’22 con il contestuale adeguamento al Dup. I documenti sono stati illustrati dalla consigliera delegata Monia Mazza, che ha ricordato come da qualche anno ormai «deve redigere un Bilancio consolidato riguardante enti, organismi, società controllate e partecipate per quanto riguarda conto economico, stato patrimoniale e una relazione sulla gestione consolidata». L’ente di Palazzo Natta, vale la pena di ricordarlo, controlla totalmente la Fondazione Novara Sviluppo, partecipa nel Consorzio Csi, nell’Agenzia per la Mobilità piemontese e nella Fondazione Istituto superiore per la mobilità sostenibile; altre partecipazioni minori non rientrano invece nel “consolidato”. Il conto economico ha fatto registrare un dato positivo di 4.367.739 euro (di cui 4,27 milioni della sola Provincia, “capogruppo”) e il consolidato di 91 mila euro; lo stato patrimoniale chiude con un netto di circa 88 milioni.

 

Per quanto riguarda l’atto di variazione al previsione, sempre Mazza ha detto che «l’emergenza sanitaria ha modificato quelle che erano le previsioni di inizio anno. Ulteriori variazioni si sono avute in seguito ai recenti eventi alluvionali per quanto riguarda la viabilità e la sicurezza stradale. Ci sono poi una serie di spostamenti, tra cui 118 mila euro di maggiori spese per il riscaldamento negli istituti scolastici e oltre 500 mila per interventi nelle caldaie». Su queste due ultime voci in uscita ha chiesto chiarimenti la rappresentante della minoranza Emanuela Allegra, alla quale ha risposto il consigliere delegato all’Istruzione Andrea Crivelli: «Questo aumento riguarda essenzialmente quelle accensioni che vengono effettuate negli istituti scolastici o in altre strutture come le palestre in orari non previste da contratto con la ditta appaltatrice. I 118 mila euro rappresentano una stima realistica di quello che è il necessario per coprire il fabbisogno, incluso l’utilizzo del riscaldamento nelle palestre per le attività sportive serali o nei fine settimana in caso di manifestazioni». Per quanto riguarda le caldaie, «si tratta di tutta una serie di interventi riguardanti la sicurezza e il rispetto delle normative. Quelli più significativi riguardano quella di un liceo di Gozzano. Nello scorso mese di dicembre – ha detto infine – abbiamo chiuso anticipatamente il contratto con una società poi fallita poche settimane dopo». Entrambi i documenti sono stati approvati con l’astensione dei due esponenti (Allegra e Marco Uboldi) de “La Provincia in Comune”, che si sono invece dichiarati contrari alla proposta di un adeguamento del compenso dei componenti del Collegio dei revisori: «E’ vero che gli importi erano fermi al 2005 – ha detto Allegra – ma immaginare un aumento del 56,73% in un’unica soluzione e non magari scaglionata non sia in linea con il particolare momento di difficoltà in cui stiamo vivendo».

 

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