Una battuta del presidente del Piemonte Alberto Cirio sul fascismo è bastata a scatenare non poche polemiche sui social, ma il diretto interessato non ha perso tempo nello scusarsi, aggiungendo di essere stato «frainteso». Il tutto è avvenuto a Vicolungo, dove l’attuale capo dell’Amministrazione di Palazzo Lascaris è intervenuto per l’inaugurazione del “Kinder joy of movemet park”, una struttura dedicata alle attività motorie per ragazzi.
Nel corso di un breve intervento, come ha riferito una nota d’agenzia, l’ex europarlamentare avrebbe affermato tra l’altro che «durante il fascismo c’era una cura del corpo e allo sport. Forse per reazione, nel dopoguerra, l’attenzione a questa attività è stata poi abbandonata». Frase che qualcuno, leggendola fra le righe, ha voluto interpretarla come una sorta di richiamo “nostalgico” per sabati in uniforme piuttosto che i salti fra siepi di baionette…
Dal canto suo Cirio ha immediatamente corretto il tiro: «Io nostalgico? Vogliamo scherzare? Chi è di Alba come me (la città è insignita della Medaglia d’oro al Valor Militare per il contributo offerto nel corso della guerra di Liberazione ed essere stata per poco più di tre settimane nel 1944 capitale di una minuscola repubblica partigiana, ndr) sa molto bene che noi delle Langhe abbiamo l’antifascismo nel Dna. Ho semplicemente voluto esporre un’analisi storica sul fatto che oggi non si insegni più ginnastica nelle scuole, a differenza del Ventennio, quando la cura del corpo era stata addirittura esasperata. Tutto qui. Nessun elogio al fascismo, nei confronti del quale ho sempre avuto parole di condanna, sia per la mia storia familiare sia per la terra dalla quale provengo». E non caso, ci ha tenuto ancora a ricordare, fin dalla mattinata ha voluto porgere a Liliana Segre i personali auguri per i suoi 90 anni pubblicando sulla sua pagina social una foto che lo ritrae insieme alla senatrice a vita quando fu ospite al teatro Sociale di Alba.