Berlusconi al Quirinale, le sinistre novaresi dicono no. «Un rischio che non possiamo permetterci»

Articolo Uno, Novara in Comune, Pd, 5 Stelle, Possibile e Sinistra Italiana scrivono al governatore Cirio

Articolo Uno Prov. di Novara, Lista Civica Novara in Comune, Movimento Cinque Stelle Prov. di Novara, Partito Democratico Prov. di Novara, Possibile Novara e Sinistra Italiana Regione Piemonte, hanno deciso di unire le proprie forze e opporsi fermamente alla possibilità di vedere Silvio Berlusconi salire al Quirinale.

Di fronte alla candidatura di Silvio Berlusconi a Presidente della Repubblica, le maggiori organizzazioni novaresi hanno ritenuto opportuno chiedere a uno dei grandi elettori piemontesi, il presidente Cirio, di non votare Berlusconi con la seguente motivazione: il Presidente della Regione rappresenta tutti i cittadini piemontesi e il ruolo di elettore del capo dello Stato non lo esenta da questo suo obbligo. «Perciò, non diciamo al Presidente per chi votare ma gli chiediamo di non votare Silvio Berlusconi, perché una parte consistente dei cittadini piemontesi non lo vuole né oggi né mai. Al Presidente Cirio si chiede anche di considerare la crisi di credibilità e il conseguente danno economico che deriverebbe al Paese con l’elezione di Silvio Berlusconi. L’Italia ha bisogno di una figura che sia garante dei valori sempre più attuali della Costituzione, nata dalla lotta contro il Nazi-Fascismo» hanno sottolineato in coro le organizzazioni.

Qui di seguito il testo completo della missiva inviata al presidente Alberto Cirio:

Alla cortese attenzione del presidente della giunta regionale della Regione Piemonte, dott. Cirio,

Premesso che l’art. 121 della Costituzione recita: “Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione” e che l’art. 83 della Costituzione recita “All’elezione [del presidente della Repubblica] partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze”, risulta evidente che il presidente della giunta non cessa di rappresentare la Regione nel caso in cui egli faccia parte del collegio elettorale che dovrà eleggere il capo dello Stato. Si noti, infatti, che l’art. 83 non indica espressamente chi debba essere delegato, limitandosi a prevedere la rappresentanza delle minoranze. Perciò, nel caso in cui la scelta ricada sulla figura del presidente della giunta, che per la sua carica e la sua funzione è diverso da qualunque cittadino o consigliere regionale, evidentemente viene privilegiata la dimensione istituzionale. È sulla base del carattere di questa scelta e in conseguenza del fatto che non cessa, per il presidente, il rispetto del dovere di rappresentanza della Regione nella sua interezza, che le sottoscritte organizzazioni Le si rivolgono per segnalarle che una quota consistente di cittadine e cittadini piemontesi si oppongono alla candidatura di Silvio Berlusconi alla massima carica dello Stato. Poiché chi le scrive ritiene che molte delle posizioni politiche e dei giudizi di ordine etico sulla storia umana, professionale, politica e giudiziaria di Silvio Berlusconi siano diverse dalle sue, la invitiamo a considerare un solo fatto: il danno che deriverebbe all’economia italiana e dunque a quella piemontese, dall’elezione a capo dello Stato di Silvio Berlusconi. Infatti, anche senza tenere conto del giudizio delle capitali europee e delle ripercussioni che questo potrebbe avere per gli sviluppi del Recovery Fund, occorre ricordare che la valutazione della stabilità economica italiana delle agenzie di rating potrebbe colpire il paese molto duramente. Inoltre, c’è da attendersi che l’elezione di Silvio Berlusconi darebbe origine a potenti fibrillazioni politiche. Viene da chiedersi – al di là di qualsiasi giudizio si possa dare sul governo Draghi – come potrebbero convivere il presidente del consiglio e il capo dello Stato Silvio Berlusconi dopo che quest’ultimo ha affermato che l’elezione di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica avrebbe comportato l’uscita di Forza Italia dal governo. Nel caso in cui il governo Draghi cadesse come conseguenza dell’elezione di Silvio Berlusconi, la perdita di credibilità internazionale del nostro Paese sarebbe fortissima. Infine, non possiamo non sottolineare la necessità di avere alla massima carica della Repubblica una figura che garantisca il rispetto dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta al Nazi-Fascismo. In ragione di tutto ciò, e come rappresentante di tutti i cittadini piemontesi, la invitiamo a non votare per la candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica.

Firmato: Articolo Uno Prov. di Novara Lista Civica Novara in Comune Movimento Cinque Stelle Prov. di Novara Partito Democratico Prov. di Novara Possibile Novara Sinistra Italiana Regione Piemonte

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Articolo Uno Prov. di Novara, Lista Civica Novara in Comune, Movimento Cinque Stelle Prov. di Novara, Partito Democratico Prov. di Novara, Possibile Novara e Sinistra Italiana Regione Piemonte, hanno deciso di unire le proprie forze e opporsi fermamente alla possibilità di vedere Silvio Berlusconi salire al Quirinale.

Di fronte alla candidatura di Silvio Berlusconi a Presidente della Repubblica, le maggiori organizzazioni novaresi hanno ritenuto opportuno chiedere a uno dei grandi elettori piemontesi, il presidente Cirio, di non votare Berlusconi con la seguente motivazione: il Presidente della Regione rappresenta tutti i cittadini piemontesi e il ruolo di elettore del capo dello Stato non lo esenta da questo suo obbligo. «Perciò, non diciamo al Presidente per chi votare ma gli chiediamo di non votare Silvio Berlusconi, perché una parte consistente dei cittadini piemontesi non lo vuole né oggi né mai. Al Presidente Cirio si chiede anche di considerare la crisi di credibilità e il conseguente danno economico che deriverebbe al Paese con l'elezione di Silvio Berlusconi. L'Italia ha bisogno di una figura che sia garante dei valori sempre più attuali della Costituzione, nata dalla lotta contro il Nazi-Fascismo» hanno sottolineato in coro le organizzazioni.

Qui di seguito il testo completo della missiva inviata al presidente Alberto Cirio:

Alla cortese attenzione del presidente della giunta regionale della Regione Piemonte, dott. Cirio,

Premesso che l’art. 121 della Costituzione recita: “Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione” e che l’art. 83 della Costituzione recita “All’elezione [del presidente della Repubblica] partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze”, risulta evidente che il presidente della giunta non cessa di rappresentare la Regione nel caso in cui egli faccia parte del collegio elettorale che dovrà eleggere il capo dello Stato. Si noti, infatti, che l’art. 83 non indica espressamente chi debba essere delegato, limitandosi a prevedere la rappresentanza delle minoranze. Perciò, nel caso in cui la scelta ricada sulla figura del presidente della giunta, che per la sua carica e la sua funzione è diverso da qualunque cittadino o consigliere regionale, evidentemente viene privilegiata la dimensione istituzionale. È sulla base del carattere di questa scelta e in conseguenza del fatto che non cessa, per il presidente, il rispetto del dovere di rappresentanza della Regione nella sua interezza, che le sottoscritte organizzazioni Le si rivolgono per segnalarle che una quota consistente di cittadine e cittadini piemontesi si oppongono alla candidatura di Silvio Berlusconi alla massima carica dello Stato. Poiché chi le scrive ritiene che molte delle posizioni politiche e dei giudizi di ordine etico sulla storia umana, professionale, politica e giudiziaria di Silvio Berlusconi siano diverse dalle sue, la invitiamo a considerare un solo fatto: il danno che deriverebbe all’economia italiana e dunque a quella piemontese, dall’elezione a capo dello Stato di Silvio Berlusconi. Infatti, anche senza tenere conto del giudizio delle capitali europee e delle ripercussioni che questo potrebbe avere per gli sviluppi del Recovery Fund, occorre ricordare che la valutazione della stabilità economica italiana delle agenzie di rating potrebbe colpire il paese molto duramente. Inoltre, c’è da attendersi che l’elezione di Silvio Berlusconi darebbe origine a potenti fibrillazioni politiche. Viene da chiedersi – al di là di qualsiasi giudizio si possa dare sul governo Draghi – come potrebbero convivere il presidente del consiglio e il capo dello Stato Silvio Berlusconi dopo che quest’ultimo ha affermato che l’elezione di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica avrebbe comportato l’uscita di Forza Italia dal governo. Nel caso in cui il governo Draghi cadesse come conseguenza dell’elezione di Silvio Berlusconi, la perdita di credibilità internazionale del nostro Paese sarebbe fortissima. Infine, non possiamo non sottolineare la necessità di avere alla massima carica della Repubblica una figura che garantisca il rispetto dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta al Nazi-Fascismo. In ragione di tutto ciò, e come rappresentante di tutti i cittadini piemontesi, la invitiamo a non votare per la candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica.

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