Bonus di 600 euro agli amministratori, a sorpresa Murante vota la mozione del Pd. Avrebbe potuto essere l’argomento in grado in qualche modo di “accendere” il dibattito in occasione del consiglio comunale di lunedì. Invece la mozione, presentata dal gruppo del Pd, riguardante la richiesta di pubblicare sul sito del Comune i nomi degli amministratori che nei mesi scorsi hanno richiesto e ottenuto il sussidio Inps di 600 euro per l’emergenza Covid si è risolta quasi nel nulla. Anzi, la sorpresa maggiore l’ha riservata forse il presidente dell’assemblea Gerardo Murante (uno dei beneficiari del contributo insieme agli assessori Elisabetta Franzoni e Luca Piantanida), ammettendo, alla vigilia di Ferragosto, di aver dichiarato a un giornalista «di aver percepito il sussidio».
«Non mi vergogno di averlo chiesto – ha detto ancora Murante – Ognuno di noi ha delle situazioni personali che sono differenti. Per “elevati” rappresenti della politica era forse inopportuno che lo facessero, ma per i piccoli amministratori locali la cosa è diversa. Io sono uno di quelli che ha presentato domanda per il bonus a marzo e ad aprile. Il terzo, quello di mille euro, avendo già ricominciato a lavorare, non l’ho richiesto». Per il presidente del Consiglio comunale, insomma, «la credibilità della politica non si gioca su queste cose. Non so come si esprimerà la maggioranza, ma io voterò a favore della mozione, perché non ho nulla da nascondere».
Affermazioni che hanno sorpreso tanto i colleghi del suo schieramento (la capogruppo della Lega, Anna Colombo, aveva appena dichiarato il voto contrario dei suoi, aggiungendo che «dobbiamo apprezzare quelli che hanno già pubblicamente ammesso la cosa ma questo documento è superato») quanto quelli della minoranza. Il Pd, con Nicola Fonzo e Rossano Pirovano, si è speso inutilmente cercando un compromesso: «La nostra mozione è limpida, trasparente, senza toni accusatori», ha detto l’ex vicesindaco, mentre dal capogruppo “dem” ha aggiunto che «la nostra iniziativa è nata sull’onda emotiva di quanto accaduto a livello nazionale e regionale. Una cosa che ha infastidito il cittadino comune che aveva necessità di quei 600 euro per arrivare alla fine del mese…».
Alla resa dei conti, però, la mozione è stata bocciata.