Caso Gambacorta, per Sozzani (Forza Italia) «si è trattato di un vero furto»

Dure accuse del coordinatore provinciale degli “azzurri” dopo il passaggio del loro consigliere comunale nelle fila di Fratelli d'Italia: «Non è possibile che accadano cose simili all'interno di una coalizione. Per cosa? Avere un componente in più nel loro gruppo?»

Diego Sozzani, coordinatore provinciale di Forza Italia, non l’ha presa bene. Anzi. L’uscita dal gruppo consiliare di Marco Gambacorta per approdare in quello di Fratelli d’Italia – operazione avvenuta nei giorni scorsi, non ancora annunciata e formalizzata, ma data praticamente per certa – lo ha fatto andare letteralmente su tutte le furie. E se la responsabile cittadina del partito, l’assessore Teresa Armienti, ha preferito non rilasciare dichiarazioni, l’ex parlamentare è apparso a tratti un fiume in piena: «Stiamo provando una forte arrabbiatura perché all’interno di una coalizione che si è presentata coesa agli elettori, ha ottenuto un successo pieno e indiscutibile e sta lavorando insieme per amministrare Novara non è possibile che si assista a una situazione del genere. Che ci sia stato un vero e proprio “furto” di un consigliere di un partito, eletto in una lista, e poi portato via da un’altra formazione politica alleata».


«Detto questo – ha subito aggiunto – non si capisce quale sia l’obiettivo politico di questa operazione. Quello di avere un consigliere in più? Di far vedere che si è più forti? Rispetto invece a una situazione amministrativa che dovrebbe essere il privilegio, il cardine di un’attività politica il cui interesse dovrebbe essere esclusivamente lavorare per il bene della città».


Poi un’altra accusa: «Ci sono invece dei gruppi che fanno letteralmente “il filo” per un sacco di tempo a questa o quella persona. A volte ci troviamo di fronte a una vera e propria “campagna acquisti” quasi calcistica. Con quale obiettivo? Arrivare un condizionamento del Consiglio comunale? Cosa cambia avere un esponente in più o in meno?».


Sozzani non ha mai voluto nominare la formazione politica che a questo punto si troverebbe ad avere il gruppo più consistente a Palazzo Cabrino (agevolato dal fatto che da poco la Lega, con il passaggio di Francesca Ricca nel “misto”, ha perso un componente a sua volta), ma il suo messaggio è apparso fin troppo chiaro: «Non mi si venga poi a raccontare la storiella, e questa proprio non la voglio accettare, che sono loro a rimanere fermi e che tutti vogliano andare in quel partito. Una storiella che, rispetto all’età che ho insieme all’esperienza che ho maturato, non posso accettare».


Poche le parole di Sozzani nei confronti del diretto interessato, Marco Gambacorta: «Si tratta dell’ultimo arrivato, senza esperienza. Probabilmente qualcuno gli ha fatto balenare qualcosa che non riesco a comprendere. Strano, perché in ogni caso aveva ottenuto la presidenza di una Commissione (Commercio, ndr), un incarico che gli avrebbe dato una certa visibilità».

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Dure accuse del coordinatore provinciale degli “azzurri” dopo il passaggio del loro consigliere comunale nelle fila di Fratelli d’Italia: «Non è possibile che accadano cose simili all’interno di una coalizione. Per cosa? Avere un componente in più nel loro gruppo?»

Diego Sozzani, coordinatore provinciale di Forza Italia, non l'ha presa bene. Anzi. L'uscita dal gruppo consiliare di Marco Gambacorta per approdare in quello di Fratelli d'Italia – operazione avvenuta nei giorni scorsi, non ancora annunciata e formalizzata, ma data praticamente per certa – lo ha fatto andare letteralmente su tutte le furie. E se la responsabile cittadina del partito, l'assessore Teresa Armienti, ha preferito non rilasciare dichiarazioni, l'ex parlamentare è apparso a tratti un fiume in piena: «Stiamo provando una forte arrabbiatura perché all'interno di una coalizione che si è presentata coesa agli elettori, ha ottenuto un successo pieno e indiscutibile e sta lavorando insieme per amministrare Novara non è possibile che si assista a una situazione del genere. Che ci sia stato un vero e proprio “furto” di un consigliere di un partito, eletto in una lista, e poi portato via da un'altra formazione politica alleata».


«Detto questo – ha subito aggiunto – non si capisce quale sia l'obiettivo politico di questa operazione. Quello di avere un consigliere in più? Di far vedere che si è più forti? Rispetto invece a una situazione amministrativa che dovrebbe essere il privilegio, il cardine di un'attività politica il cui interesse dovrebbe essere esclusivamente lavorare per il bene della città».


Poi un'altra accusa: «Ci sono invece dei gruppi che fanno letteralmente “il filo” per un sacco di tempo a questa o quella persona. A volte ci troviamo di fronte a una vera e propria “campagna acquisti” quasi calcistica. Con quale obiettivo? Arrivare un condizionamento del Consiglio comunale? Cosa cambia avere un esponente in più o in meno?».


Sozzani non ha mai voluto nominare la formazione politica che a questo punto si troverebbe ad avere il gruppo più consistente a Palazzo Cabrino (agevolato dal fatto che da poco la Lega, con il passaggio di Francesca Ricca nel "misto", ha perso un componente a sua volta), ma il suo messaggio è apparso fin troppo chiaro: «Non mi si venga poi a raccontare la storiella, e questa proprio non la voglio accettare, che sono loro a rimanere fermi e che tutti vogliano andare in quel partito. Una storiella che, rispetto all'età che ho insieme all'esperienza che ho maturato, non posso accettare».


Poche le parole di Sozzani nei confronti del diretto interessato, Marco Gambacorta: «Si tratta dell'ultimo arrivato, senza esperienza. Probabilmente qualcuno gli ha fatto balenare qualcosa che non riesco a comprendere. Strano, perché in ogni caso aveva ottenuto la presidenza di una Commissione (Commercio, ndr), un incarico che gli avrebbe dato una certa visibilità».

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