A poco più di sei mesi dal voto amministrativo del capoluogo comincia a delinearsi e prende forma lo schieramento di centro-sinistra che dovrebbe sfidare il sindaco in carica Alessandro Canelli.
Nella serata di lunedì, ovviamente “a distanza”, è in programma una riunione della direzione provinciale del Partito Democratico che dovrebbe giungere alla tanto sospirata “investitura” del candidato alla poltrona di primo cittadino. Inutile dire che il nome, non solo perché da tempo “trapelato”, sia quello del consigliere comunale Nicola Fonzo. Un profilo, quello dell’ex vicesindaco nella passata amministrazione, su quale tutte le anime del partito avrebbero trovato convergenza, evitando in questo modo lo strumento delle “primarie interne”. Un nome che avrebbe inoltre convinto anche altre formazioni politiche dell’area di centro-sinistra. Già, ma quali? Stando al si dice il fronte a trazione “dem” dovrebbe al momento comprendere Italia Viva, Liberi e Uguali, che come punto di riferimento gli ex consiglieri comunali Biagio Diana e Massimo Bosio, i socialisti di Giorgio Bignoli e Domenico Ierace, la lista civica del Quartiere Nord promossa da Roberto Esposito e forse altri esponenti minori di quella galassia che ormai è da tempo diventata la sinistra italiana.
Non ci sarà “Azione”, il partito fondato da Carlo Calenda che a livello locale è guidato dall’ex segretario del Pd Sergio De Stasio. Come anticipato da La Voce, al termine di una serie di assemblee interne all’unanimità è stata presa la decisione di presentarsi da sola alla prossima competizione elettorale, con un proprio candidato, almeno al primo turno. E non ci sarà neppure il “Movimento 5 Stelle”, nonostante nelle ultime settimane sia stato avviato un dialogo fra gli attivisti “grillini” e la dirigenza del Pd. Un “pourparler” più che altro su contenuti programmatici, alla luce anche di diverse intese raggiunte dai due gruppi sui banchi di minoranza di Palazzo Cabrino, visto che i “grillini” hanno sempre auspicato che al nome del candidato sindaco, tra l’altro espressione della cosiddetta società civile, dovesse essere anteposto prima di tutto il programma.
Un atteggiamento, quello dei “pentastellati”, anche comprensibile, nonostante qualcuno avesse gradito una riproposizione in chiave novarese di quell’accordo “giallo-rosso” da oltre un anno alla guida del Paese. In casa Pd, però, il rammarico maggiore, è forse quello della scelta compiuta da “Azione”: «Scelta che rispettiamo – si mormora in casa “dem” – ma che qualcuno giudica un po’ incomprensibile. Hanno detto di voler provare a camminare con le loro gambe. Vedremo. Certo si sta perdendo un’occasione per presentare una coalizione la più ampia possibile e che possa cercare di sbarrare il passo a una facile rielezione di Canelli».