Voto amministrativo novarese con molti candidati in cerca di riconferma: sabato e domenica si sceglie il sindaco in 56 comuni della Provincia di Novara (interessati 145.433 elettori) e in oltre due terzi (37) è ricandidato il primo cittadino uscente. Di questi ben 6 hanno la rielezione in tasca essendo i soli ad essersi ripresentati al giudizio degli elettori: si tratta di Simone Tosi (Agrate Conturbia), Fabio Meggeni (Barengo), Chiara Barbieri (Briga Novarese), Pietro Antonio Miglio (Caltignaga), Paolo Patrioli (Mandello Vitta) e Celsino Ponti (Sizzano).
A loro, come agli altri 9 unici candidati a sindaco nei comuni di Casalbeltrame, Casalino, Cressa, Fara Novarese, Marano Ticino, Massino Visconti, Paruzzaro, Pella e Sozzago, per essere eletti basterà che si sia recato a votare almeno il 40% degli elettori e la lista abbia ottenuto almeno il 50% dei voti validi.
Negli altri 41 comuni sarà invece competizione vera. A Castelletto Ticino sono in corsa ben 5 candidati e quattro ne trovano gli elettori di Fontaneto d’Agogna e di Grignasco. Sfida a tre in 9 comuni (Arona, Bolzano Novarese, Cavaglietto, Cerano, Gattico-Veruno, Meina, Oleggio, Romagnano Sesia e Sillavengo, mentre nei rimanenti 29 sarà un semplice confronto a due, compreso il comune di Galliate (12.539 elettori, nella foto in alto il fac-simile della scheda) che eviterà così il turno di ballottaggio.
In totale i candidati a sindaco nei 56 comuni novaresi sono 113, di cui 39 uscenti, ma la rappresentanza femminile è meno di un sesto: sono 19 le donne in lizza, di cui una come candidato unico e quattro nelle sfide dirette a Gozzano e a Momo. Che vuol dire che da questo turno elettorale saranno eletti come minimo tre sindaci donne, ma per quanto riguarda gli uomini il minimo è ben maggiore, 41, ipotizzando in entrambi i casi l’elezione di tutti i candidati unici.
Ameno, Arona e Fontaneto d’Agogna torneranno ad avere un sindaco, dopo un periodo sotto la guida di un commissario.
Tre i diversi sistemi elettorali da utilizzare sulla scheda azzurra per il voto amministrativo: uno vale nell’unico comune oltre 15mila abitanti, Galliate, dove è prevista anche la possibilità di voto disgiunto, mentre tra quelli inferiori così non è si possono esprimere preferenze solo accanto al simbolo del sindaco scelto: la differenza è che nei comuni oltre 5mila abitanti sono possibili anche due preferenze (un uomo e una donna), mentre negli altri più piccoli l’eventuale preferenza è solo una.