Con il rimpasto di giunta il sindaco Canelli deve fare l’equilibrista

Non è più un segreto per nessuno che in questi giorni il rimpasto di giunta sia l’attività che sta maggiormente impegnando la politica novarese. Così come i nomi delle persone che stanno circolando con sempre più insistenza e che andranno a ricoprire non solo il posto vacante della vice sindaca di Fratelli d’Italia Marina Chiarelli – in attesa della nomina ad assessore regionale – ma che saranno coinvolti dalla redistribuzione delle deleghe.

Ciò che invece emerge è il ruolo da equilibrista che, ancora una volta, il sindaco leghista Alessandro Canelli sarà chiamato a ricoprire nei confronti di chi la partita del rimpasto la deciderà a tutti gli effetti. A cominciare dal suo segretario di partito, Massimo Giordano, il quale, nonostante il risultato elettorale deludente (11,1% a Novara città), vuole continuare ad avere un ruolo da capo famiglia a Palazzo Cabrino in un momento storico in cui, invece, il socio di maggioranza – Fdi che a Novara ha fatto il 31,81% – ha tutte le carte in regola per pretendere più poltrone di quelle già assegnate. E alla Lega gliele sta facendo pagare tutte ora che il risultato delle urne ha completamente ribaltato le quote di coalizione.

Un’operazione che per Fdi rappresenta una vera a propria legittimazione marchiata a fuoco. E con ogni probabilità, a farne le spese in questo contesto sarà la civica Forza Novara che se nel 2021 aveva giocato un ruolo fondamentale nell’elezione del Canelli bis, tanto da guadagnarsi due assessorati, ora, in un’ottica di puro peso politico, conta poco più che il due di picche.

Al di là delle singole nomine, promozioni e defenestrazioni, dunque, il dato di fatto è uno: Canelli sindaco, più che Canelli leghista, ora più che mai sarà costretto a tenere la testa ferma ma bassa di fronte ai Fratelli che, in qualunque momento, potrebbero decidere di abbandonare la squadra facendo cadere la giunta ben prima della scadenza del 2027. Una situazione che farebbe gioco facile a Forza Italia, il cui coordinatore provinciale Diego Sozzani, non aspetta altro che tornare sulla cresta dell’onda reclamando, a quel punto, una cospicua partecipazione in amministrazione comunale. E lasciando la Lega a correre in una competizione a cui, a oggi, potrebbe partecipare esclusivamente da sola.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Con il rimpasto di giunta il sindaco Canelli deve fare l’equilibrista

Non è più un segreto per nessuno che in questi giorni il rimpasto di giunta sia l’attività che sta maggiormente impegnando la politica novarese. Così come i nomi delle persone che stanno circolando con sempre più insistenza e che andranno a ricoprire non solo il posto vacante della vice sindaca di Fratelli d’Italia Marina Chiarelli – in attesa della nomina ad assessore regionale – ma che saranno coinvolti dalla redistribuzione delle deleghe.

Ciò che invece emerge è il ruolo da equilibrista che, ancora una volta, il sindaco leghista Alessandro Canelli sarà chiamato a ricoprire nei confronti di chi la partita del rimpasto la deciderà a tutti gli effetti. A cominciare dal suo segretario di partito, Massimo Giordano, il quale, nonostante il risultato elettorale deludente (11,1% a Novara città), vuole continuare ad avere un ruolo da capo famiglia a Palazzo Cabrino in un momento storico in cui, invece, il socio di maggioranza – Fdi che a Novara ha fatto il 31,81% – ha tutte le carte in regola per pretendere più poltrone di quelle già assegnate. E alla Lega gliele sta facendo pagare tutte ora che il risultato delle urne ha completamente ribaltato le quote di coalizione.

Un’operazione che per Fdi rappresenta una vera a propria legittimazione marchiata a fuoco. E con ogni probabilità, a farne le spese in questo contesto sarà la civica Forza Novara che se nel 2021 aveva giocato un ruolo fondamentale nell’elezione del Canelli bis, tanto da guadagnarsi due assessorati, ora, in un’ottica di puro peso politico, conta poco più che il due di picche.

Al di là delle singole nomine, promozioni e defenestrazioni, dunque, il dato di fatto è uno: Canelli sindaco, più che Canelli leghista, ora più che mai sarà costretto a tenere la testa ferma ma bassa di fronte ai Fratelli che, in qualunque momento, potrebbero decidere di abbandonare la squadra facendo cadere la giunta ben prima della scadenza del 2027. Una situazione che farebbe gioco facile a Forza Italia, il cui coordinatore provinciale Diego Sozzani, non aspetta altro che tornare sulla cresta dell’onda reclamando, a quel punto, una cospicua partecipazione in amministrazione comunale. E lasciando la Lega a correre in una competizione a cui, a oggi, potrebbe partecipare esclusivamente da sola.

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