Consiglio comunale, in nottata approvato il Dup mentre il Pd abbandona l’aula

Al termine di una seduta fiume e dopo che la maggioranza ha respinto tutti gli emendamenti della controparte. I consiglieri “dem” non hanno polemicamente partecipato al voto finale. Fonzo: «Non ci sono margini per un dialogo»

A conclusione di una seduta fiume il Consiglio comunale di Novara, tornato in presenza nel salone dell’Arengo del Broletto, ha approvato il Bilancio previsionale per l’anno in corso e il Dup triennale 2022-’24. Lo scontato voto favorevole è arrivato pochi minuti dopo le 2 di oggi, martedì 22 febbraio, ma facendo registrare 23 voti favorevoli della maggioranza e solamente tre contrari (i rappresentanti del Movimento 5 Stelle Iacopino e Renna e Baroni di Insieme per Novara), perché i cinque consiglieri del Pd in quel momento presenti hanno lasciato polemicamente vuoti i loro banchi (nella foto) in seguito alla dichiarazione di voto annunciata dal capogruppo della Lega Gaetano Picozzi.


«Abbiamo tentato per l’ennesima volta, anche nelle battute finali di questo Consiglio comunale – ha dichiarato il capogruppo del Pd Nicola Fonzo abbandonando il Broletto – un dialogo con la maggioranza su una questione fondamentale come il Pnrr, ma la controparte ha voluto innescare il solito leitmotiv. A questo punto abbiamo capito che non ci sono margini…».


Una maratona durata qualcosa come diciassette ore, non prive anche di momenti di tensione e con qualche scontro, trascorse in gran parte con la maggioranza impegnata a respingere uno dopo l’altro tutti gli oltre cento emendamenti presentati dall’opposizione, ma che non lasciava certo presagire un finale simile. Anzi. L’ora tarda e la stanchezza avevano contribuito a stemperare la tensione. Tanto che al momento delle dichiarazioni di voto conclusive Fonzo ancora una volta ha voluto tendere la mano alla controparte: «Abbiamo provato in più occasioni a fare in modo che la maggioranza entrasse nel merito delle nostre richieste e ci sono stati dei fatti da osservare. A differenza del precedente quinquennio i consiglieri di maggioranza non si sono limitati a votare contro perché la giunta è contro. Cosa che abbiamo apprezzato, a differenza della giunta, che quasi orgogliosamente non ha voluto prendere in considerazione nessuno dei nostri emendamenti».

E ancora, rivolgendosi al presidente dell’assemblea Edoardo Brustia: «Questo modo di gestire il bilancio salva la forma ma non la sostanza. Ci auguriamo che in futuro, dove si possano trovare convergenze, si arrivi a delle mozioni oppure ordini del giorno, verificando poi che quello che si approva abbia un seguito concreto». Fonzo ha poi proseguito sostenendo che «si sia sprecata un’occasione. Sarebbe bastato che su alcuni temi non si fosse registrata una chiusura totale», invitando ancora a un dialogo «per quanto riguarda la gestione del Pnrr».

Un messaggio non accolto da Picozzi: «Noi non abbiamo solo la forza dei numeri ma anche delle idee che la cittadinanza ci ha riconosciuto, mentre la minoranza ha cercato solo inutilmente di gettare zizzania fra noi e i nostri alleati». Tanto è bastato per far lasciare l’aula ai cinque consiglieri “dem”.

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Al termine di una seduta fiume e dopo che la maggioranza ha respinto tutti gli emendamenti della controparte. I consiglieri “dem” non hanno polemicamente partecipato al voto finale. Fonzo: «Non ci sono margini per un dialogo»

A conclusione di una seduta fiume il Consiglio comunale di Novara, tornato in presenza nel salone dell'Arengo del Broletto, ha approvato il Bilancio previsionale per l'anno in corso e il Dup triennale 2022-'24. Lo scontato voto favorevole è arrivato pochi minuti dopo le 2 di oggi, martedì 22 febbraio, ma facendo registrare 23 voti favorevoli della maggioranza e solamente tre contrari (i rappresentanti del Movimento 5 Stelle Iacopino e Renna e Baroni di Insieme per Novara), perché i cinque consiglieri del Pd in quel momento presenti hanno lasciato polemicamente vuoti i loro banchi (nella foto) in seguito alla dichiarazione di voto annunciata dal capogruppo della Lega Gaetano Picozzi.


«Abbiamo tentato per l'ennesima volta, anche nelle battute finali di questo Consiglio comunale – ha dichiarato il capogruppo del Pd Nicola Fonzo abbandonando il Broletto – un dialogo con la maggioranza su una questione fondamentale come il Pnrr, ma la controparte ha voluto innescare il solito leitmotiv. A questo punto abbiamo capito che non ci sono margini…».


Una maratona durata qualcosa come diciassette ore, non prive anche di momenti di tensione e con qualche scontro, trascorse in gran parte con la maggioranza impegnata a respingere uno dopo l'altro tutti gli oltre cento emendamenti presentati dall'opposizione, ma che non lasciava certo presagire un finale simile. Anzi. L'ora tarda e la stanchezza avevano contribuito a stemperare la tensione. Tanto che al momento delle dichiarazioni di voto conclusive Fonzo ancora una volta ha voluto tendere la mano alla controparte: «Abbiamo provato in più occasioni a fare in modo che la maggioranza entrasse nel merito delle nostre richieste e ci sono stati dei fatti da osservare. A differenza del precedente quinquennio i consiglieri di maggioranza non si sono limitati a votare contro perché la giunta è contro. Cosa che abbiamo apprezzato, a differenza della giunta, che quasi orgogliosamente non ha voluto prendere in considerazione nessuno dei nostri emendamenti».

E ancora, rivolgendosi al presidente dell'assemblea Edoardo Brustia: «Questo modo di gestire il bilancio salva la forma ma non la sostanza. Ci auguriamo che in futuro, dove si possano trovare convergenze, si arrivi a delle mozioni oppure ordini del giorno, verificando poi che quello che si approva abbia un seguito concreto». Fonzo ha poi proseguito sostenendo che «si sia sprecata un'occasione. Sarebbe bastato che su alcuni temi non si fosse registrata una chiusura totale», invitando ancora a un dialogo «per quanto riguarda la gestione del Pnrr».

Un messaggio non accolto da Picozzi: «Noi non abbiamo solo la forza dei numeri ma anche delle idee che la cittadinanza ci ha riconosciuto, mentre la minoranza ha cercato solo inutilmente di gettare zizzania fra noi e i nostri alleati». Tanto è bastato per far lasciare l'aula ai cinque consiglieri “dem”.

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