Da “La Lega delle idee” alcune proposte contro la crisi energetica

Nel corso delle due serate organizzate dal “Carroccio” novarese sono intervenuti i candidati alle elezioni ma anche autorevoli esponenti delle istituzioni. Il presidente del Piemonte Cirio: «L'Europa si è mossa in ritardo. Sul tema sanzioni occorre valutare se il sanzionante è più danneggiato del sanzionato». Il ministro Garavaglia: «Stop ai pagamenti per un paio di mesi»

Prima la pandemia, poi il conflitto russo – ucraino e oggi le conseguenze di una crisi energetica e sue ripercussioni sui cittadini. Si è parlato di questo e anche di altro nel corso della seconda edizione de “La Lega delle idee”, la manifestazione organizzata dal “Carroccio” novarese tenutasi nelle serate di venerdì e sabato. Un appuntamento chiaramente elettorale, ma che ha visto la presenza di rappresentanti di più livelli istituzionali confrontarsi sui problemi attuali, cercando qualche possibile soluzione.


Moderati dalla giornalista Simona Arrigoni, nell’incontro di sabato (nella foto) si è partiti dal basso, dai sindaci. Il primo a prendere la parola è stato il “padrone di casa” Alessandro Canelli, ricordando come «in occasione della pandemia ci sia stata una grande collaborazione interistituzionale che ci ha consentito di gestire un fenomeno inaspettato. Con 7 miliardi di contributi giunti dallo Stato i Comini sono stati in grado di reggere, ma poi le amministrazioni hanno dovuto fare fronte all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina e ora devono gestire l’emergenza del caro bollette».


Per Canelli «occorre lavorare su due livelli: dare risorse ai Comuni per distribuirle alle fasce piu debili e al tempo stesso lavorare con l’Europa per fronteggiare il generale fenomeno inflattivo». Ma le bollette sono aumentate anche per le amministrazioni locali: «Lo scorso anno – ha spiegato – come Anci avevamo stimato un innalzamento di circa il 30-35%. Pensate che tutti i Comuni italiani spendevano 1,8 miliardi all’anno per costi energetici, quindi il nostro calcolo prevedeva un aumento di circa 550 milioni di euro; oggi ne calcoliamo 2 miliardi in più. Il Governo nei primi sei mesi del 2022 ha distribuito 550 milioni, altri ne sono arrivati, ma ancora non bastano. Come Anci abbiamo chiesto un ulteriore contributo per arrivare a un miliardo sui due che servirebbero. In caso contrario per un’amministrazione le alternative sono le solite: o aumentare le entrate o tagliare i servizi, penalizzando in ogni caso i cittadini».


La gravità della situazione è stata confermata da un altro primo cittadino come il sindaco di Treviso Mario Conte, tra l’altro alla guida di Anci Veneto: «Risparmiare lo abbiamo sempre fatto, come del resto state facendo voi in Piemonte, ma “limare” ulteriormente non riuscirebbe a colmare un aumento dei costi che ritengo spropositato e anche immorale. Senza dimenticare che con la pandemia le richieste di aiuto da parte di famiglie in difficoltà è quintuplicato».


Alberto Gusmeroli, per due mandati sindaco di Arona e vicepresidente usciente della Commissione Finanze della Camera, è importante «velocizzare i fondi per gli enti locali. I sindaci sono i più veloci nel predisporre progetti, lo Stato nell’erogare le risorse no. Si parla di caro energia e abbiamo le scuole comunali che possono essere dotate di pannelli fotovoltaici arrivando a creare delle vere comunità energetiche per ottenere l’energia a basso prezzo. Ci vuole poco, qualche mese. Abbiamo tante risorse con il Pnrr, cominciamo a destinarli ai Comuni per realizzare opere pubbliche destinate ad abbassare questi costi. Liberalizziano il fotovoltaico senza burocrazia».


Dai Comini a una Regione, ma per il governatore del Piemonte Alberto Cirio «occorre parlare di più con le persone per capire i loro problemi. E dare risposte che l’Italia da sola può, ma sul caro energia purtroppo l’Europa si è mossa in ritardo. Il problema della crisi energetica esiste dall’ottobre dello scorso anno e tocca tutti i Paesi. Però è paradossale che mentre le famiglie faticano a far fronte a questa spese nello stesso tempo le compagnie energetiche realizzano maxi profitti. L’Europa non deve permetterlo perché è in gioco la sua credibilità». Breve analisi sulle sanzioni. Per Cirio «si tratta di un tema complicato. Partendo dal fatto che siamo tutti schierati nel condannare l’aggressione all’Ucraina, l’Europa ha voluto assumere un atteggiamento per colpire il sistema economico russo, ma bisogna avere il coraggio di prendere in mano queste sanzioni e vedere che risultato hanno prodotto. Non ho mai visto mettere una sanzione dove il sanzionante è danneggiato e il sanzionato no. Evidentemente qualcosa non funziona. E sul tema emergetico i cittadini ci chiedono risposte subito, non fra mesi».


L’intervento forse più elettorale è stato quello del ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Si scontrano due filosofie, due pensieri. Chi vuole risolvere i problemi con nuove tasse e chi no. Una proposta potrebbe essere quella di stoppare i pagamenti per un paio di mesi, per valutare poi la situazione. Allo Stato non costerebbe davvero nulla».

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Da “La Lega delle idee” alcune proposte contro la crisi energetica

Nel corso delle due serate organizzate dal “Carroccio” novarese sono intervenuti i candidati alle elezioni ma anche autorevoli esponenti delle istituzioni. Il presidente del Piemonte Cirio: «L’Europa si è mossa in ritardo. Sul tema sanzioni occorre valutare se il sanzionante è più danneggiato del sanzionato». Il ministro Garavaglia: «Stop ai pagamenti per un paio di mesi»

Prima la pandemia, poi il conflitto russo – ucraino e oggi le conseguenze di una crisi energetica e sue ripercussioni sui cittadini. Si è parlato di questo e anche di altro nel corso della seconda edizione de “La Lega delle idee”, la manifestazione organizzata dal “Carroccio” novarese tenutasi nelle serate di venerdì e sabato. Un appuntamento chiaramente elettorale, ma che ha visto la presenza di rappresentanti di più livelli istituzionali confrontarsi sui problemi attuali, cercando qualche possibile soluzione.


Moderati dalla giornalista Simona Arrigoni, nell’incontro di sabato (nella foto) si è partiti dal basso, dai sindaci. Il primo a prendere la parola è stato il “padrone di casa” Alessandro Canelli, ricordando come «in occasione della pandemia ci sia stata una grande collaborazione interistituzionale che ci ha consentito di gestire un fenomeno inaspettato. Con 7 miliardi di contributi giunti dallo Stato i Comini sono stati in grado di reggere, ma poi le amministrazioni hanno dovuto fare fronte all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina e ora devono gestire l’emergenza del caro bollette».


Per Canelli «occorre lavorare su due livelli: dare risorse ai Comuni per distribuirle alle fasce piu debili e al tempo stesso lavorare con l’Europa per fronteggiare il generale fenomeno inflattivo». Ma le bollette sono aumentate anche per le amministrazioni locali: «Lo scorso anno – ha spiegato – come Anci avevamo stimato un innalzamento di circa il 30-35%. Pensate che tutti i Comuni italiani spendevano 1,8 miliardi all’anno per costi energetici, quindi il nostro calcolo prevedeva un aumento di circa 550 milioni di euro; oggi ne calcoliamo 2 miliardi in più. Il Governo nei primi sei mesi del 2022 ha distribuito 550 milioni, altri ne sono arrivati, ma ancora non bastano. Come Anci abbiamo chiesto un ulteriore contributo per arrivare a un miliardo sui due che servirebbero. In caso contrario per un’amministrazione le alternative sono le solite: o aumentare le entrate o tagliare i servizi, penalizzando in ogni caso i cittadini».


La gravità della situazione è stata confermata da un altro primo cittadino come il sindaco di Treviso Mario Conte, tra l’altro alla guida di Anci Veneto: «Risparmiare lo abbiamo sempre fatto, come del resto state facendo voi in Piemonte, ma “limare” ulteriormente non riuscirebbe a colmare un aumento dei costi che ritengo spropositato e anche immorale. Senza dimenticare che con la pandemia le richieste di aiuto da parte di famiglie in difficoltà è quintuplicato».


Alberto Gusmeroli, per due mandati sindaco di Arona e vicepresidente usciente della Commissione Finanze della Camera, è importante «velocizzare i fondi per gli enti locali. I sindaci sono i più veloci nel predisporre progetti, lo Stato nell’erogare le risorse no. Si parla di caro energia e abbiamo le scuole comunali che possono essere dotate di pannelli fotovoltaici arrivando a creare delle vere comunità energetiche per ottenere l’energia a basso prezzo. Ci vuole poco, qualche mese. Abbiamo tante risorse con il Pnrr, cominciamo a destinarli ai Comuni per realizzare opere pubbliche destinate ad abbassare questi costi. Liberalizziano il fotovoltaico senza burocrazia».


Dai Comini a una Regione, ma per il governatore del Piemonte Alberto Cirio «occorre parlare di più con le persone per capire i loro problemi. E dare risposte che l’Italia da sola può, ma sul caro energia purtroppo l’Europa si è mossa in ritardo. Il problema della crisi energetica esiste dall’ottobre dello scorso anno e tocca tutti i Paesi. Però è paradossale che mentre le famiglie faticano a far fronte a questa spese nello stesso tempo le compagnie energetiche realizzano maxi profitti. L’Europa non deve permetterlo perché è in gioco la sua credibilità». Breve analisi sulle sanzioni. Per Cirio «si tratta di un tema complicato. Partendo dal fatto che siamo tutti schierati nel condannare l’aggressione all’Ucraina, l’Europa ha voluto assumere un atteggiamento per colpire il sistema economico russo, ma bisogna avere il coraggio di prendere in mano queste sanzioni e vedere che risultato hanno prodotto. Non ho mai visto mettere una sanzione dove il sanzionante è danneggiato e il sanzionato no. Evidentemente qualcosa non funziona. E sul tema emergetico i cittadini ci chiedono risposte subito, non fra mesi».


L’intervento forse più elettorale è stato quello del ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Si scontrano due filosofie, due pensieri. Chi vuole risolvere i problemi con nuove tasse e chi no. Una proposta potrebbe essere quella di stoppare i pagamenti per un paio di mesi, per valutare poi la situazione. Allo Stato non costerebbe davvero nulla».

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