Torna a riunirsi nella mattinata di domani, giovedì 30 aprile, con la formula della videoconferenza, il consiglio comunale di Novara. All’ordine del giorno l’approvazione della proposta di delibera, illustrata la scorsa settimana, riguardante una variante al Prg che dovrebbe consentire la realizzazione di una rotatoria in corso Risorgimento, ma soprattutto l’ok da parte dell’assemblea (virtuale) di Palazzo Cabrino al rendiconto 2019.
«Un consuntivo – ha anticipato l’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli in sede di Commissione – decisamente positivo, che conferma ancora una volta come i conti del Comune siano in ordine. E’ migliorata la situazione dell’indebitamento, così come quella dell’anticipazione di cassa. Anzi, è dal maggio del 2018 che non vi facciamo ricorso».
Nel corso dei dodici mesi dello scorso anno il fondo cassa è passato da 9,2 milioni di euro a quasi 11,7 milioni, ai quali vanno aggiunti 67 di residui attivi, meno una ventina di residui passivi, per un totale di 58,6 milioni. Però, ha ricordato ancora Moscatelli, «da questa cifra, che sembrerebbe molto rilevante, vanno sottratti il fondo pluriennale vincolato a parte corrente (2 milioni) e quello pluriennale dedicato agli investimenti (15,6 milioni). Dai restanti 40,8 milioni occorre eliminarne 45,5 di fondi accantonati, 3 di fondi vincolati e ancora 3,5 di fondi per investimenti». Il totale di queste sottrazioni darebbe 52 milioni, per un risultato complessivo di -11,2 milioni: dato che, se confrontato a quello dell’anno precedente (l’esercizio 2018), evidenzia un miglioramento di 451 mila euro, «cifra che sarebbe pari alla quota annuale che si deve accantonare per il ripiano trentennale».
Nel corso del 2019 il Comune ha “incassato” 108, 5 milioni di euro, spendendone 99,7, cifra alla quale si deve aggiungere la citata quota annuale del ripiano. Il risultato finale è un segno “più” per 8,3 milioni. Dei 99 milioni 85 riguardano la spesa corrente, quelli per gli investimenti 12,5. All’inizio del 2019 i debiti residui ammontavano a 37,5 milioni. Il differenziale tra mutui accesi ed estinti ha prodotto un risparmio di 950 mila euro, senza dimenticare che altri mutui si sono potuti estinguere grazie ai 5 milioni ricavati dalla cessione delle quote del “Cim”. Alla fine l’indebitamento si è attestato a poco meno di 32 milioni di euro, vale a dire che «quello pro capite di ogni cittadino è ora di 307 euro rispetto ai 360 dell’anno precedente».
A livello di “assestamento” politico, infine, il Consiglio dovrebbe (come del resto già avvenuto martedì in Provincia) prendere atto dell’uscita di Michele Contartese dal gruppo di Forza Italia per approdare nel “Misto”.