Il fatto che il congresso provinciale novarese della Lega sia stato convocato per il pomeriggio di domenica 22 gennaio, giorno di San Gaudenzio, al Teatro Civico di Oleggio potrebbe essere casuale, oppure no. Sta di fatto che a questo appuntamento, il primo dopo la pandemia, si è giunti dopo una situazione di “prorogatio” di oltre due anni per gli organismi dirigenti in carica, a cominciare dal segretario uscente (e ultimanente con funzioni di commissario) Marzio Liuni.
Proprio all’esponente novarese, parlamentare nella passata legislatura, dovrebbe succedere (il condizionale è d’obbligo, anche se la cosa è data da tutti per scontata) un altro “ex” come Massimo Giordano, sindaco del capoluogo per due mandati e unico candidato in lizza, che per lui significherebbe il grande ritorno sulla scena politica, almeno con una veste e un incarico formale, dopo la conclusione della lunga vicenda giudiziaria, terminata con una piena assoluzione.
In realtà chi segue la politica cittadina sa benissimo che Giordano ha sempre lavorato (e diretto) più o meno nell’ombra, ma ora avrà il compito non facile di operare per rilanciare una Lega novarese, la cui leadership nella coalizione di centrodestra è sempre più minacciata dai recenti risultati elettorali ottenuti dagli alleati di Fratelli d’Italia. Senza dimenticare poi che il nuovo Direttivo provinciale, formato da dieci persone e che sarà eletto sempre domenica, sarà forzatamente meno “novaracentrico” (si parla di soli tre posti riservati a esponenti del capoluogo, due dei quali dovrebbero essere Mauro Franzinelli, attuale componente dello staff del primo cittadino Alessandro Canelli, e l’ex capogruppo a Palazzo Cabrino Claudio Strozzi). Il territorio, in particolare Borgomanero e Arona, dove anche in questi centri, proprio per i voti ottenuti nelle consultazioni amministrative locali, reclama da tempo una maggiore rappresentanza nella “stanza dei bottini” provinciale. Una cosa che il nuovo segretario provinciale dovrà tenerne conto.
E Massimo Giordano che dice? Il diretto interessato, per ora, ha preferito non rilasciare nessun tipo di dichiarazione, trincerandosi dietro un semplice «parlerò domenica sera». Sta di fatto che una sua elezione potrebbe rappresentare un segnale di forte continuità anche per l’attuale amministrazione e una conseguente “stabilità” anche di Canelli sino alla conclusione naturale del suo mandato di primo cittadino.