E’ nata Sinistra autoconvocata: «Un tavolo di confronto che superi il concetto di cartello elettorale»

Al Circolo della Bicocca si è tenuta nei giorni scorsi la prima riunione di un gruppo di esponenti cittadini che non si identifica negli attuali partiti. Bramante: «Non abbiamo la presunzione di unire tanti sotto un'unica sigla, ma garantire a un'area politica novarese un luogo d'incontro»

Nella sinistra novarese qualcosa si nuove, torna a muoversi o almeno lo spera. E ha dato origine a “Sinistra autoconvocata”, Questo il nome che gruppo di esponenti cittadini – tutti presentatisi a titolo personale – ha voluto darsi al termine del primo incontro tenutosi nei giorni scorsi presso il Circolo operaio agricolo della Bicocca. Qualche faccia conosciuta, qualche altra meno. Ex bertinottiani e ex cossuttiani, qualche fuoriuscito dal Pd, altri ancora magari delusi dall’esperienza nel Movimento 5 Stelle, per finire da chi continua a militare in movimenti e organizzazioni minori oppure in associazioni ambientaliste e pacifiste o sindacali. Si sono visti Roberto Bramante e Bruno Lattanzi, che all’epoca dell’amministrazione provinciale guidata da Sergio Vedovato furono rispettivamente consigliere e assessore; e poi Michela Casella (un anno fa capolista di Novara in Comune, che appoggiò la candidatura a sindaco del “pentastellato” Mario Iacopino), Daniele Cherubin e altri ancora. Obiettivo comune, nella sintesi di un documento approvato al termine e illustrato da Bramante, «l’invito a trovare un tavolo di confronto permanente, per un’azione comune che superi il concetto di cartello elettorale che in questi ultimi anni ha favorito grandi delusioni».


Un progetto ambizioso, che non ha tuttavia «la presunzione di unire sotto un’unica sigla partiti che si collocano a sinistra nel variegato mondo della politica italiana o internazionale», ma piuttosto quello di garantire «un luogo d’incontro nel quale elaborare, sviluppare e convogliare azioni di lotta comuni dove si trovi un consenso generale. In questo gruppo, che ha scelto il nome di “Sinistra autoconvocata”, ci sono militanti con ruoli ben definiti nelle loro rispettive organizzazioni così come persone “orfane” di un partito che li rappresenti».


Bramante ha poi auspicato che questo progetto venga riconosciuto e che si possa lavorare per sensibilizzare ulteriormente quei punti ritenuti fondamentali, «spesso ignorati o stravolti dalla politica dominante. Pace, lavoro, ambiente, richiamo alla matrice antifascista e quindi alla Costituzione repubblicana», sensibilizzando – in questo particolare momento di crisi – «il ruolo storico dell’Italia come viatico tra le controversie internazionali e quel ruolo di mediatore e promotore di azioni di pace».


Un ulteriore incontro del gruppo, aperto a tutti, è in programma nel pomeriggio di martedì 19 luglio sempre al Circolo della Bicocca.

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E’ nata Sinistra autoconvocata: «Un tavolo di confronto che superi il concetto di cartello elettorale»

Al Circolo della Bicocca si è tenuta nei giorni scorsi la prima riunione di un gruppo di esponenti cittadini che non si identifica negli attuali partiti. Bramante: «Non abbiamo la presunzione di unire tanti sotto un’unica sigla, ma garantire a un’area politica novarese un luogo d’incontro»

Nella sinistra novarese qualcosa si nuove, torna a muoversi o almeno lo spera. E ha dato origine a “Sinistra autoconvocata”, Questo il nome che gruppo di esponenti cittadini – tutti presentatisi a titolo personale – ha voluto darsi al termine del primo incontro tenutosi nei giorni scorsi presso il Circolo operaio agricolo della Bicocca. Qualche faccia conosciuta, qualche altra meno. Ex bertinottiani e ex cossuttiani, qualche fuoriuscito dal Pd, altri ancora magari delusi dall’esperienza nel Movimento 5 Stelle, per finire da chi continua a militare in movimenti e organizzazioni minori oppure in associazioni ambientaliste e pacifiste o sindacali. Si sono visti Roberto Bramante e Bruno Lattanzi, che all’epoca dell’amministrazione provinciale guidata da Sergio Vedovato furono rispettivamente consigliere e assessore; e poi Michela Casella (un anno fa capolista di Novara in Comune, che appoggiò la candidatura a sindaco del “pentastellato” Mario Iacopino), Daniele Cherubin e altri ancora. Obiettivo comune, nella sintesi di un documento approvato al termine e illustrato da Bramante, «l’invito a trovare un tavolo di confronto permanente, per un’azione comune che superi il concetto di cartello elettorale che in questi ultimi anni ha favorito grandi delusioni».


Un progetto ambizioso, che non ha tuttavia «la presunzione di unire sotto un’unica sigla partiti che si collocano a sinistra nel variegato mondo della politica italiana o internazionale», ma piuttosto quello di garantire «un luogo d’incontro nel quale elaborare, sviluppare e convogliare azioni di lotta comuni dove si trovi un consenso generale. In questo gruppo, che ha scelto il nome di “Sinistra autoconvocata”, ci sono militanti con ruoli ben definiti nelle loro rispettive organizzazioni così come persone “orfane” di un partito che li rappresenti».


Bramante ha poi auspicato che questo progetto venga riconosciuto e che si possa lavorare per sensibilizzare ulteriormente quei punti ritenuti fondamentali, «spesso ignorati o stravolti dalla politica dominante. Pace, lavoro, ambiente, richiamo alla matrice antifascista e quindi alla Costituzione repubblicana», sensibilizzando – in questo particolare momento di crisi – «il ruolo storico dell’Italia come viatico tra le controversie internazionali e quel ruolo di mediatore e promotore di azioni di pace».


Un ulteriore incontro del gruppo, aperto a tutti, è in programma nel pomeriggio di martedì 19 luglio sempre al Circolo della Bicocca.

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