Elezioni comunali, iniziata la corsa ai 32 seggi di Palazzo Cabrino

A quattro mesi dall'appuntamento con le urne partiti tradizionali ma anche formazioni minori hanno iniziato a delineare le possibili candidature, fra esponenti di spicco e figure sconosciute della porta accanto. Cinque anni fa a scendere in pista furono oltre 500, ma in passato anche di più

Mancano, giorno più giorno meno, quattro mesi all’appuntamento con il voto amministrativo; centoventi giorni possono sembrare tanti o pochi al tempo stesso considerando il periodo estivo, ma tuttavia stanno cominciando a delinearsi le candidature di chi correrà per conquistare uno dei 32 seggi (31 più il sindaco, che per legge è lui stesso componente del Consiglio comunale) di Palazzo Cabrino. Cinque anni fa, in occasione della tornata che vide Alessandro Canelli scalzare Andrea Ballaré dalla poltrona di primo cittadino, ai nastri di partenza si presentarono 17 liste, per poco meno di 550 candidati. In occasioni precedenti di più, anche se il nostro confronto si basa essenzialmente sul sistema (andato a regime nel 1993) che ha previsto l’elezione diretta del sindaco e “ridotto” il numero di consiglieri, che con la “vecchia” legge elettorale proporzionale era di cinquanta.

Quanti scenderanno in pista a ottobre? Con quattro candidati sindaci – l’uscente Canelli, Nicola Fonzo, Sergio De Stasio, più quello che dobbiamo chiamare ancora “mister X”, anche se quasi certamente sarà l’attuale capogruppo “pentastellato” Mario Iacopino – non è difficile ipotizzare dieci-dodici liste al massimo, con poco meno di 400 persone, conosciute o meno, esponenti di partito e qualcuno della porta accanto… Nomi ne circolano pochi (salvo quelli conosciuti), anche se l’intenzione più o meno confermata da tutti è quella di “chiudere” entro giugno per poi affidarsi dopo le ferie unicamente a qualche “ritocco”.

Partendo dalla coalizione che sostiene Canelli, le due principali forze politiche del centro-destra – Lega e Fratelli d’Italia – sembrano essere un passo avanti, tanto che il loro problema principale dovrebbe essere quello dell’abbondanza. Il “Carroccio”, in particolare, come abbiamo già avuto modo di scrivere, è orientato a riconfermare in blocco il gruppo consiliare uscente, integrandolo con due attuali assessori (Silvana Moscatelli e Valentina Graziosi) e poi Arduino Pasquini (eletto nel 2016 con la “civica” Con noi per voi), un paio di ex presidenti di CdQ come Luigi Frasson (San Martino) e Maria Cristina Stangalini (Lumellogno) e il responsabile novarese dell’Università telematica Pegaso Pietro Palmieri. A “trainare” il gruppo sarebbe stato chiamato Sergio Albenga, già vicesindaco con Sergio Merusi ai tempi della primissima amministrazione a trazione leghista cittadina agli inizi degli anni ’90.

“Squadra che vince non si tocca” sembrerebbe la parola d’ordine in casa di Fratelli d’Italia, che conferma assessori – il vicesindaco Franco Caressa, Elisabetta Franzoni e Marina Chiarelli – e consiglieri uscenti, guidati da Angelo Tredanari e Ivan De Grandis. Novità sicure gli ex Forza Italia Michele Contartese e Giuseppe Boccia, così come l’imprenditrice Giulia Negri.

Un gradino più sotto Forza Italia, che dopo qualche defezione dovrebbe contare ancora su Gerardo Murante e Pietro Gagliardi, ai quali si affiancherà l’ex responsabile dei giovani del partito, Francesca Riga. Dietro le quinte l’ex presidente del Piemonte Roberto Cota sta da tempo lavorando per coinvolgere qualche nome di rilievo della vita cittadina. La “quarta gamba” della coalizione è rappresentata dalla lista civica “Forza Novara” guidata da Valter Mattiuz e dal consigliere provinciale Andrea Crivelli. Suo compito quello di “calamitare” verso Canelli un elettorato moderato, aprendosi e lasciando spazio a qualche organismo “minore” come “Cambiamo con Toti”, con l’ex sindaco di Recetto Enrico Bertone e, in ultimo, il partito di Maurizio Lupi “Noi con l’Italia”, che a livello locale ha come punto di riferimento organizzativo Roberto Turri.

Detto del Movimento 5 Stelle, impegnato a sciogliere prima di tutto riserve di natura… romana, e di “Azione”, che correrà da sola con Sergio De Stasio, un capitolo decisamente a parte merita il centro-sinistra che candida come sindaco Nicola Fonzo.

Lunedì sera una direzione del Partito democratico ha dato il via libera alla ricandidatura dei suoi consiglieri uscenti, che saranno Rossano Pirovano, Emanuela Allegra e Sara Paladini. Tanto Andrea Ballaré quanto Tino Zampogna, invece, per motivi anche professionali, non si ripresenteranno; incerta appare ancora la posizione del segretario cittadino Cesare Gatti, mentre fra i nuovi ci sarà sicuramente un esponente dei giovani come Mattia Colli Vignarelli. Per il resto si sta lavorando sotto traccia per coinvolgere figure interne ed esterne al partito.

L’orientamento generale è comunque quello di presentare, oltre a quella del Pd, due o tre liste al massimo in appoggio. Cercando di creare i giusti spazi per tutte le “anime” del centro-sinistra, da “Italia Viva” (che potrebbe candidare il suo coordinatore provinciale Giuseppe Genoni) ai socialisti, passando da “Demos”, mentre nelle ultime ore sembrerebbe ridimensionarsi la lista civica “Insieme alle periferie”, al di là del “pasticcio” creato dal suo promotore Roberto Esposito. Senza dimenticare che lo stesso Fonzo gradirebbe come supporto una lista di giovani e aprirsi ancora di più alla sinistra cittadina. In ogni caso qualcosa di nuovo si dovrebbe conoscere entro la fine del mese.

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Elezioni comunali, iniziata la corsa ai 32 seggi di Palazzo Cabrino

A quattro mesi dall’appuntamento con le urne partiti tradizionali ma anche formazioni minori hanno iniziato a delineare le possibili candidature, fra esponenti di spicco e figure sconosciute della porta accanto. Cinque anni fa a scendere in pista furono oltre 500, ma in passato anche di più

Mancano, giorno più giorno meno, quattro mesi all’appuntamento con il voto amministrativo; centoventi giorni possono sembrare tanti o pochi al tempo stesso considerando il periodo estivo, ma tuttavia stanno cominciando a delinearsi le candidature di chi correrà per conquistare uno dei 32 seggi (31 più il sindaco, che per legge è lui stesso componente del Consiglio comunale) di Palazzo Cabrino. Cinque anni fa, in occasione della tornata che vide Alessandro Canelli scalzare Andrea Ballaré dalla poltrona di primo cittadino, ai nastri di partenza si presentarono 17 liste, per poco meno di 550 candidati. In occasioni precedenti di più, anche se il nostro confronto si basa essenzialmente sul sistema (andato a regime nel 1993) che ha previsto l’elezione diretta del sindaco e “ridotto” il numero di consiglieri, che con la “vecchia” legge elettorale proporzionale era di cinquanta.

Quanti scenderanno in pista a ottobre? Con quattro candidati sindaci – l’uscente Canelli, Nicola Fonzo, Sergio De Stasio, più quello che dobbiamo chiamare ancora “mister X”, anche se quasi certamente sarà l’attuale capogruppo “pentastellato” Mario Iacopino – non è difficile ipotizzare dieci-dodici liste al massimo, con poco meno di 400 persone, conosciute o meno, esponenti di partito e qualcuno della porta accanto… Nomi ne circolano pochi (salvo quelli conosciuti), anche se l’intenzione più o meno confermata da tutti è quella di “chiudere” entro giugno per poi affidarsi dopo le ferie unicamente a qualche “ritocco”.

Partendo dalla coalizione che sostiene Canelli, le due principali forze politiche del centro-destra – Lega e Fratelli d’Italia – sembrano essere un passo avanti, tanto che il loro problema principale dovrebbe essere quello dell’abbondanza. Il “Carroccio”, in particolare, come abbiamo già avuto modo di scrivere, è orientato a riconfermare in blocco il gruppo consiliare uscente, integrandolo con due attuali assessori (Silvana Moscatelli e Valentina Graziosi) e poi Arduino Pasquini (eletto nel 2016 con la “civica” Con noi per voi), un paio di ex presidenti di CdQ come Luigi Frasson (San Martino) e Maria Cristina Stangalini (Lumellogno) e il responsabile novarese dell’Università telematica Pegaso Pietro Palmieri. A “trainare” il gruppo sarebbe stato chiamato Sergio Albenga, già vicesindaco con Sergio Merusi ai tempi della primissima amministrazione a trazione leghista cittadina agli inizi degli anni ’90.

“Squadra che vince non si tocca” sembrerebbe la parola d’ordine in casa di Fratelli d’Italia, che conferma assessori – il vicesindaco Franco Caressa, Elisabetta Franzoni e Marina Chiarelli – e consiglieri uscenti, guidati da Angelo Tredanari e Ivan De Grandis. Novità sicure gli ex Forza Italia Michele Contartese e Giuseppe Boccia, così come l’imprenditrice Giulia Negri.

Un gradino più sotto Forza Italia, che dopo qualche defezione dovrebbe contare ancora su Gerardo Murante e Pietro Gagliardi, ai quali si affiancherà l’ex responsabile dei giovani del partito, Francesca Riga. Dietro le quinte l’ex presidente del Piemonte Roberto Cota sta da tempo lavorando per coinvolgere qualche nome di rilievo della vita cittadina. La “quarta gamba” della coalizione è rappresentata dalla lista civica “Forza Novara” guidata da Valter Mattiuz e dal consigliere provinciale Andrea Crivelli. Suo compito quello di “calamitare” verso Canelli un elettorato moderato, aprendosi e lasciando spazio a qualche organismo “minore” come “Cambiamo con Toti”, con l’ex sindaco di Recetto Enrico Bertone e, in ultimo, il partito di Maurizio Lupi “Noi con l’Italia”, che a livello locale ha come punto di riferimento organizzativo Roberto Turri.

Detto del Movimento 5 Stelle, impegnato a sciogliere prima di tutto riserve di natura… romana, e di “Azione”, che correrà da sola con Sergio De Stasio, un capitolo decisamente a parte merita il centro-sinistra che candida come sindaco Nicola Fonzo.

Lunedì sera una direzione del Partito democratico ha dato il via libera alla ricandidatura dei suoi consiglieri uscenti, che saranno Rossano Pirovano, Emanuela Allegra e Sara Paladini. Tanto Andrea Ballaré quanto Tino Zampogna, invece, per motivi anche professionali, non si ripresenteranno; incerta appare ancora la posizione del segretario cittadino Cesare Gatti, mentre fra i nuovi ci sarà sicuramente un esponente dei giovani come Mattia Colli Vignarelli. Per il resto si sta lavorando sotto traccia per coinvolgere figure interne ed esterne al partito.

L’orientamento generale è comunque quello di presentare, oltre a quella del Pd, due o tre liste al massimo in appoggio. Cercando di creare i giusti spazi per tutte le “anime” del centro-sinistra, da “Italia Viva” (che potrebbe candidare il suo coordinatore provinciale Giuseppe Genoni) ai socialisti, passando da “Demos”, mentre nelle ultime ore sembrerebbe ridimensionarsi la lista civica “Insieme alle periferie”, al di là del “pasticcio” creato dal suo promotore Roberto Esposito. Senza dimenticare che lo stesso Fonzo gradirebbe come supporto una lista di giovani e aprirsi ancora di più alla sinistra cittadina. In ogni caso qualcosa di nuovo si dovrebbe conoscere entro la fine del mese.

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