Svolta decisamente a sinistra la campagna elettorale del candidato “pentastellato” Mario Iacopino. Nei contenuti ma anche nelle persone che lo sostengono. Questa mattina, giovedì 5 agosto, presso la sede dell’ex CdQ Sacro Cuore l’esponente del “Movimento 5 Stelle” ha presentato ufficialmente la lista civica che con il suo simbolo affiancherà quello dei “grillini” sulla scheda elettorale alle elezioni amministrative del prossimo ottobre. Si tratta di “Novara in Comune”, formazione che nel nome e nei tratti grafici ricorda quella che cinque anni fa (“La città in Comune” in quella occasione) aveva accompagnato l’esperienza in solitaria dell’allora candidato sindaco Luigi Rodini, che per una manciata di voti mancò la conquista di un seggio a Palazzo Cabrino.
Ma oltre al logo (che con un rosso dominante vorrebbe già dire qualcosa) ci sono i contenuti e le persone, proprio gran parte di quelle che nel 2016 avevano sostenuto l’avvocato esperto di diritto del lavoro. Ad accompagnare “Novara in Comune” un manifesto-programma sottoscritto al momento da 84 novaresi (Ugo Boggero, Marco Fasulo, Giovanni Gramegna, Bruno Lattanzi, Gianni Lucini, Gianna Signorelli, ma solo per fare qualche nome…) riconducibili a quella “gauche” cittadina che sulla falsariga di quanto accaduto a livello nazionale da anni si è dispersa in mille rivoli e che per diversi motivi non si riconosce e non appoggia quello che – sulla carta – avrebbe dovuto e potuto essere il suo candidato “naturale”, quello proposto dal Pd.
Dal canto suo Mario Iacopino ha introdotto l’incontro, lasciando volutamente spazio alla “civica”, che ha nell’ambientalista Michela Casella la sua portavoce e capolista. Con lei ha preso la parola Pina Muscariello, evidenziando una significativa presenza femminile nel gruppo. Ma a chi si rivolge “Novara in Comune”? «A chi, deluso dalla politica, non votava più – ha detto Casella – e ai giovani chiamati per la prima volta». Il manifesto presentato contiene diversi punti critici sulla Novara attuale e altrettanti desideri da realizzare, riassunti in quattro parole presenti nel logo: ambiente, salute, diritti, lavoro: «Pensiamo a una città che curi il proprio verde e blocchi la cementificazione, che sostenga l’Università e le aziende innovative; e poi occupazione, prestazioni sanitarie in tempi rapidi e diritti che lo siano per tutti e non favori».