Elezioni, nel Pd Pirovano sostituisce Besozzi: «Pensavo di fare una campagna elettorale da allenatore…»

Dopo la rinuncia per motivi di lavoro dell'ex presidente della Provincia, il segretario novarese correrà in terza posizione nel collegio plurinominale del Senato: «Garantirò il massimo impegno anche in questo ruolo»

«Pensavo di fare una campagna elettorale da allenatore, invece mi ritrovo anche in campo in questo doppio ruolo…». Ha commentato così, con questa metafora sportiva, il segretario provinciale del Pd Rossano Pirovano la notizia della sua candidatura – davvero all’ultimo minuto – alle elezioni del prossimo 25 settembre. Pirovano correrà nel collegio plurinominale Piemonte 2 per il Senato in terza posizione, alle spalle di Enrico Borghi e dell’ex sindaca di Alessandria Maria Rita Rossa nella casella sino a ieri occupata dall’ex presidente della Provincia Matteo Besozzi, ritiratosi per inderogabili motivi di lavoro.


«Matteo – ha spiegato ancora Pirovano, che mentre scriviamo sta raggiungendo Torino per sottoscrivere l’accettazione della candidatura – aveva accolto con molto spirito di servizio questa possibilità, pur sapendo che una sua elezione sarebbe stata praticamente impossibile. Non voglio che si pensi che il suo passo indietro sia dovuto ad altre ragioni».


La richiesta di una disponibilità da parte di Pirovano è giunta dal partito a livello nazionale, dopo che era stata presa in considerazione anche la possibilità di “ripescare” il segretario regionale Paolo Furia, escluso dalla corsa a Montecitorio per garantire l’elezione all’esponente di Articolo Uno Federico Fornaro. Furia, però, non ha i requisiti anagrafici, essendo nato nel febbraio 1987, per ambire a un seggio di Palazzo Madama. Da qui è scattata l’opzione Pirovano.


«Come segretario provinciale – ha concluso – mi sono messo ancora una volta a disposizione del partito. Girerò un collegio decisamente vasto, che di fatto ricalca il “quadrante”, garantendo il massimo impegno come sempre anche in questo ruolo che sino a ieri non mi aspettavo».

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Elezioni, nel Pd Pirovano sostituisce Besozzi: «Pensavo di fare una campagna elettorale da allenatore…»

Dopo la rinuncia per motivi di lavoro dell’ex presidente della Provincia, il segretario novarese correrà in terza posizione nel collegio plurinominale del Senato: «Garantirò il massimo impegno anche in questo ruolo»

«Pensavo di fare una campagna elettorale da allenatore, invece mi ritrovo anche in campo in questo doppio ruolo…». Ha commentato così, con questa metafora sportiva, il segretario provinciale del Pd Rossano Pirovano la notizia della sua candidatura – davvero all’ultimo minuto – alle elezioni del prossimo 25 settembre. Pirovano correrà nel collegio plurinominale Piemonte 2 per il Senato in terza posizione, alle spalle di Enrico Borghi e dell’ex sindaca di Alessandria Maria Rita Rossa nella casella sino a ieri occupata dall’ex presidente della Provincia Matteo Besozzi, ritiratosi per inderogabili motivi di lavoro.


«Matteo – ha spiegato ancora Pirovano, che mentre scriviamo sta raggiungendo Torino per sottoscrivere l’accettazione della candidatura – aveva accolto con molto spirito di servizio questa possibilità, pur sapendo che una sua elezione sarebbe stata praticamente impossibile. Non voglio che si pensi che il suo passo indietro sia dovuto ad altre ragioni».


La richiesta di una disponibilità da parte di Pirovano è giunta dal partito a livello nazionale, dopo che era stata presa in considerazione anche la possibilità di “ripescare” il segretario regionale Paolo Furia, escluso dalla corsa a Montecitorio per garantire l’elezione all’esponente di Articolo Uno Federico Fornaro. Furia, però, non ha i requisiti anagrafici, essendo nato nel febbraio 1987, per ambire a un seggio di Palazzo Madama. Da qui è scattata l’opzione Pirovano.


«Come segretario provinciale – ha concluso – mi sono messo ancora una volta a disposizione del partito. Girerò un collegio decisamente vasto, che di fatto ricalca il “quadrante”, garantendo il massimo impegno come sempre anche in questo ruolo che sino a ieri non mi aspettavo».

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