«La segreteria nazionale mi ha chiesto ancora tempo, ma io ho detto no: se i 5 Stelle vogliono venire con noi va bene, ma in ogni caso noi andiamo avanti perché dobbiamo mettere in sicurezza il percorso del Pd: non possiamo stare fermi mentre Cirio fa la sua campagna elettorale. In questo momento mi aspetto qualsiasi cosa: noi ci siamo, il cantiere è sempre aperto, ma in una fase nuova».
Ancora una volta sull’ipotesi “campo largo” il segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, lascia la porta aperta. E ribadisce la sua posizione anche durante la presentazione della sua ricandidatura (insieme alle nuove di Milù Allegra e Lucia Caruso, in foto) alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno.
Dopo estenuanti trattative con il partito di Conte, infatti, sabato scorso, a due ore dall’annuncio della candidatura alla presidenza della Regione di Gianna Pentenero, i 5 Stelle avevano fatto sapere che a quel punto avrebbero corso per conto loro e che a breve avrebbero presentato il loro programma.
«Mi fa arrabbiare Appendino che scarica sul Pd la responsabilità quando invece sa bene come sono andate le cose: è il suo partito che ha sempre avuto dubbi su questa alleanza, mentre io non ne ho avuti mai e ho lavorato per un accordo come si è fatto in Abruzzo – prosegue Rossi -. Appena eletto segretario avevo chiesto un accordo regionale con la segretaria del M5S Di Sabato ma no, hanno voluto, ho convocato un tavolo di coalizione invitando tutti, ho scritto carta dei valori ma nessuno di Italia Viva o Azione ha mai risposto. I 5 Stelle si sono seduti con noi solo a gennaio, ma poi Appendino ha detto che l’accordo a livello regionale non si poteva fare. I buoni rapporti tra Conte e Schlein non escludono un accordo, ma è a livello locale che ci sono forti resistenze».
Sul “resto” del campo largo, Rossi dichiara: «Azione Novara ha dichiarato la propria contrarietà alla destra, ma a Torino spingono per Cirio. Devono sapere di liberare Fdi non ha niente: Cirio era ostaggio della Lega e se vincerà lo sarà di Fdi».