Augusto Ferrari: «Il futuro della città sarà quello di cerniera con Milano». Ha preso parte alla politica attiva novarese e non solo degli ultimi quindici anni. Candidato sindaco, consigliere comunale di minoranza prima, assessore con il sindaco Andrea Ballaré poi; e infine esponente di rilievo (e con una delega non indifferente, quella alle Politiche sociali) nella giunta regionale guidata dal presidente Sergio Chiamparino. Oggi, felicemente tornato a tempo pieno in famiglia e alla sua professione di insegnante al liceo classico “Carlo Alberto”, Augusto Ferrari segue la politica locale al di fuori della mischia: «Darò una mano da semplice militante del Pd, ma alle prossime elezioni cittadine non sarò candidato. E’ giusto lasciare spazio a quei componenti dell’attuale gruppo consiliare che sono in grado di offrire un valido contributo, ai quali si affiancheranno forze fresch per garantire un naturale ricambio. Un giusto mix fra esperienza e novità».
In tre lustri, Ferrari ha avuto modo di vedere e toccare con mano i cambiamenti che Novara ha affrontato, progetti realizzati e altri rimasti magari nel cassetto. Quali saranno le sfide che la città dovrà affrontare nei prossimi anni? «Come seconda città del Piemonte e punto di riferimento del cosiddetto Quadrante, Novara dovrà recitare un ruolo sempre più di rilievo e di cerniera con l’area metropolitana di Milano e costituire un polo inclusivo del sapere in campi che spazino dal welfare alla cultura, dal sociale alla ricerca. Quella della “Città della Salute” sarà una delle tante opportunità che dovranno essere sfruttate al meglio, insieme all’individuazione di una soluzione ottimale dell’area occupata dall’attuale ospedale». Non ultima, infine, «una riqualificazione di alcune aree di Sant’Agabio. Tutti ne parlano da tempo, ma io la vedo, proprio per la sua posizione geografica di quartiere alla periferia est della città, come uno degli elementi per concretizzare quel progetto di “raccordo” con il milanese».
La prima sfida che attende il centro sinistra si chiama però Alessandro Canelli, sicuramente una partita tutta in salita…
«L’attuale sindaco parte con il vantaggio di una “dote” politica elettorale molto forte, costruita anche a livello nazionale – prosegue Ferrari -. Bisogna riconoscere che ha poi saputo sviluppare un rapporto molto intenso con la città. Però questa amministrazione ha dei punti deboli e diversi problemi difficilmente saranno risolti in questi ultimi mesi che ci separano dal voto».
Cosa dovrà fare e come dovrà comportarsi chi cercherà di sbarrargli il passo verso un secondo mandato? «Il centro sinistra e il Pd in particolare in questi ultimi tempi hanno fatto passi importanti e nella giusta direzione – continia l’ex assessore -. E bene si sta comportando il candidato Nicola Fonzo. Secondo me sarà importante, se non fondamentale, andare oltre quel consenso sul quale già possiamo contare. Bisognerà lavorare per intercettare quell’elettorato che da tempo è finito nell’astensionismo. Bisognerà guardare oltre il nostro “recinto”, lavorare a un programma adeguato, ma soprattutto immaginare che la coalizione possa arrivare a lanciare un vero e proprio “patto civico” con la città, per arrivare a costruire una formula politica che vada oltre l’appartenenza ai singoli partiti».
Sfida difficile, aggiungiamo noi, ma decisamente stimolante…