Fonzo: «Da trenta emendamenti al Bilancio a cinque priorità per la città»

Tempo di Bilancio previsionale e il Pd non ha perso tempo per andare all’attacco. Non solo lagnanze, è quanto emerso nel corso di una conferenza stampa online, ma anche una serie di proposte che si intrecciano con la campagna elettorale già avviata da Nicola Fonzo, candidato alla carica di sindaco.

«Questo è l’ultimo Bilancio della Giunta Canelli – ha detto inizialmente il capogruppo Rossano Pirovano – e ancora una volta è basato sulle ipotesi. Un esempio? Ci sono più di 5 milioni di euro sulle scuole, ma che “dovrebbero” – ha insistito sul condizionale – essere finanziati da un bando statale sul quale non ci sono certezze. In occasione del Dup quasi tutti i nostri emendamenti sono stati bocciati. Abbiamo a che fare con una maggioranza che non ci ascolta. E’ un brutto modo di fare politica. Parlano di aver sistemato i conti, ma lo erano già, per ammissione della stessa assessore al Bilancio Moscatelli, quando si sono insediati nel 2016. Osservando con attenzione il Dup si può vedere come l’indebitamento nel 2018 era di 37 milioni, l’anno dopo è stato ridotto a poco meno di 32, per per la vendita delle quote del Cim e l’estinzione di alcuni mutui. Ma se andiamo al 2020 passiamo da 32 a 42, cioè l’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha visto l’incremento dell’indebitamento di questa città di oltre 10 milioni, mentre il trend è in crescita e ora siamo a 46. Nonostante le risorse ottenute rispetto a quando amministravamo noi la situazione è peggiorata».

Più in generale l’ex sindaco Andrea Ballaré ha voluto invece ricordare come «l’Amministrazione di una città parli per atti e il Bilancio è il documento fondamentale. Se guardiamo questo Bilancio ci rendiamo conto che è uguale a tutti quelli precedenti. Che cosa significa? Tornando alle cose vere, siamo all’anno 2016… Questo Bilancio è la prova provata che questo sindaco non ha fatto niente».

 

Sui trenta emendamenti che il Pd presenterà, sui quali si sono soffermate Emanuela Allegra e Sara Paladini, ruota anche una parte del programma di Fonzo: «Per usare un’espressione utilizzata dal sindaco di una metropoli noi “abbiamo messo l’orecchio sull’asfalto” – ha detto – ascoltando quello che “ci diceva la strada”. Nel corso di questi primi incontri abbiamo tradotto quello che la gente ci ha chiesto in proposte concrete. Abbiamo il dovere morale di dire cosa faremo in caso di vittoria e l’abbiamo fatto presentando trenta emendamenti. La nostra strategia è quella da un lato di fare delle proposte in base a quello che abbiamo ascoltato, dall’altro di riproporre cose alle quali ci fu risposto “lo faremo il prossimo anno”».

Cinque sono le priorità sulle quali i consiglieri del Pd hanno chiesto lo spostamento di risorse: «Scuole, strade e segnaletica, lo stato di abbandono delle sedi dei Quartieri, le case popolari e il wi-fi. Come? Spostando ad esempio una parte dei soldi destinati all’ex caserma “Passalacqua” alle strade e alle scuole». Infine un tema «che non abbiamo toccato, ossia lo stato di difficoltà in cui vive il personale del Comune, a cominciare da Stato civile e anagrafe. La “macchina” di Palazzo Cabrino è inceppata, ma per la mancanza di una strategia politica».

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Fonzo: «Da trenta emendamenti al Bilancio a cinque priorità per la città»

Tempo di Bilancio previsionale e il Pd non ha perso tempo per andare all’attacco. Non solo lagnanze, è quanto emerso nel corso di una conferenza stampa online, ma anche una serie di proposte che si intrecciano con la campagna elettorale già avviata da Nicola Fonzo, candidato alla carica di sindaco.

«Questo è l’ultimo Bilancio della Giunta Canelli – ha detto inizialmente il capogruppo Rossano Pirovano – e ancora una volta è basato sulle ipotesi. Un esempio? Ci sono più di 5 milioni di euro sulle scuole, ma che “dovrebbero” – ha insistito sul condizionale – essere finanziati da un bando statale sul quale non ci sono certezze. In occasione del Dup quasi tutti i nostri emendamenti sono stati bocciati. Abbiamo a che fare con una maggioranza che non ci ascolta. E’ un brutto modo di fare politica. Parlano di aver sistemato i conti, ma lo erano già, per ammissione della stessa assessore al Bilancio Moscatelli, quando si sono insediati nel 2016. Osservando con attenzione il Dup si può vedere come l’indebitamento nel 2018 era di 37 milioni, l’anno dopo è stato ridotto a poco meno di 32, per per la vendita delle quote del Cim e l’estinzione di alcuni mutui. Ma se andiamo al 2020 passiamo da 32 a 42, cioè l’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha visto l’incremento dell’indebitamento di questa città di oltre 10 milioni, mentre il trend è in crescita e ora siamo a 46. Nonostante le risorse ottenute rispetto a quando amministravamo noi la situazione è peggiorata».

Più in generale l’ex sindaco Andrea Ballaré ha voluto invece ricordare come «l’Amministrazione di una città parli per atti e il Bilancio è il documento fondamentale. Se guardiamo questo Bilancio ci rendiamo conto che è uguale a tutti quelli precedenti. Che cosa significa? Tornando alle cose vere, siamo all’anno 2016… Questo Bilancio è la prova provata che questo sindaco non ha fatto niente».

 

Sui trenta emendamenti che il Pd presenterà, sui quali si sono soffermate Emanuela Allegra e Sara Paladini, ruota anche una parte del programma di Fonzo: «Per usare un’espressione utilizzata dal sindaco di una metropoli noi “abbiamo messo l’orecchio sull’asfalto” – ha detto – ascoltando quello che “ci diceva la strada”. Nel corso di questi primi incontri abbiamo tradotto quello che la gente ci ha chiesto in proposte concrete. Abbiamo il dovere morale di dire cosa faremo in caso di vittoria e l’abbiamo fatto presentando trenta emendamenti. La nostra strategia è quella da un lato di fare delle proposte in base a quello che abbiamo ascoltato, dall’altro di riproporre cose alle quali ci fu risposto “lo faremo il prossimo anno”».

Cinque sono le priorità sulle quali i consiglieri del Pd hanno chiesto lo spostamento di risorse: «Scuole, strade e segnaletica, lo stato di abbandono delle sedi dei Quartieri, le case popolari e il wi-fi. Come? Spostando ad esempio una parte dei soldi destinati all’ex caserma “Passalacqua” alle strade e alle scuole». Infine un tema «che non abbiamo toccato, ossia lo stato di difficoltà in cui vive il personale del Comune, a cominciare da Stato civile e anagrafe. La “macchina” di Palazzo Cabrino è inceppata, ma per la mancanza di una strategia politica».

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