Approvato pochi giorni fa dalla maggioranza il Dup senza tener conto di nessun emendamento proposto dalle minoranze, il Pd non rinuncia alla sua battaglia: «L’amministrazione Canelli e le forze politiche che la sostengono – dice il capogruppo “dem” Nicola Fonzo – ci hanno voluto ribadire che alcune nostre proposte sarebbero state anche condivisibili, ma che non potevano rientrare nel Documento unico di programmazione. Bene. Le rilanceremo presentando nei prossimi consigli comunali una serie di mozioni e ordini del giorno; vedremo a questo punto come si comporteranno».
Due sono i temi sui quali Fonzo ha focalizzato la sua attenzione: la riapertura delle storiche sedi dei consigli circoscrizionali e la sicurezza: «Le sedi dei CdQ, oltre a costituire un patrimonio comunale oggi inutilizzato, dovrebbero diventare, secondo una nostra idea, delle vere “aree di comunità” attrezzate con la presenza di servizi come un medico e un infermiere, il vigile di quartiere, la biblioteca, uno sportello di accesso ai servizi comunali e ospitare iniziative rivolte ai giovani e agli anziani». Ma non solo: «Le sedi potranno arrivare a ospitare anche, a rotazione, le sedute stesse del Consiglio comunale. Vorrei ricordare che in occasione delle ultime elezioni un novarese su due non si è recato alle urne. Un riavvicinamento della cittadinanza al mondo delle istituzioni potrebbe quindi passare anche attraverso una rinnovata partecipazione della gente a dei rinnovati Consigli circoscrizionali, seguendo un esempio di quanto sperimentato a Verbania, con la formazione di gruppi spontanei svincolati dai partiti tradizionali».
Capitolo sicurezza in città: «Per tanto tempo – ha sostenuto Fonzo – l’abbiamo collegata alle periferie o a zone particolari della città come Sant’Agabio. Invece alcuni recenti episodi si sono focalizzati in zone come piazza Martiri o la vicina via XX Settembre, per non parlare del parco dei bambini. L’amministrazione ha pensato di risolvere il problema installando telecamere, finendo per trasformarsi in una sorta di “Grande fratello”, ma la cosa non basta». Tanti giovani, secondo l’esponente “dem”, hanno vissuto l’esperienza della pandemia in modo traumatico dal punto di vista della socialità: «Abbiamo proposto la creazione della figura dello psicologo come possibile strumento per andare incontro a tante difficoltà emerse. Ci è stato risposto che la cosa non è di pertinenza del Comune ma piuttosto dell’Asl. Vedremo di riproporre questo progetto in futuro».