Forza Italia ha in qualche modo chiuso l’era di Silvio Berlusconi e ha ufficialmente aperto quella di Antonio Tajani. Il consiglio nazionale del partito, convocato a Roma questa mattina, sabato 15 luglio, nella cornice dell’Hotel Parco dei Principi di Villa Borghese, ha ufficialmente eletto all’unanimità e per alzata di mano il vicepremier e ministro degli Esteri segretario “pro tempore” e sino alla convocazione di un congresso, che il diretto interessato ha annunciato di voler tenere entro le elezioni europee del prossimo anno. Una carica inconsueta, non tanto nella politica in generale, ma finora “estranea” a un movimento come quello degli “azzurri”, dove il termine più gettonato era (e rimane) quello di coordinatore, tutti gerarchicamente sottoposti a “lui”, il “presidente fondatore”.
Per arrivare a questo l’assemblea ha dovuto compiere un formale emendamento allo Statuto, creando appunto la figura del “segretario nazionale”, affinché, come ha spiegato Diego Sozzani, coordinatore provinciale di Novara e uno dei 213 partecipanti aventi diritto, quella di “presidente” rimanesse per sempre in capo unicamente a Berlusconi.
Al di là di questo, l’ex parlamentare novarese ha sottolineato il fatto che «con oggi diventiamo un partito più tradizionale, abbandonando quel consolidato verticismo che era un po’ la sua fisionomia. Ci saranno congressi, da quelli locali a quello nazionale, e tutti gli organismi saranno elettivi».
Fra i vari ospiti presenti molto applaudito l’intervento di saluto portato dal presidente del Partito popolare europeo, il tedesco Manfred Weber, che ha detto di riconosce in Forza Italia l’emanazione italiana del Ppe. Ancora Sozzani: «A livello politico non cambia nulla. Nel centrodestra continueremo ad avere la nostra collocazione nel “centro” della coalizione, diversi dai nostri alleati, ma sempre impegnati nel sostenere lealmente l’attuale Governo».