Un passaggio che scuote la politica locale e non solo: Franca Biondelli, ex parlamentare del Partito Democratico e già sottosegretaria al Welfare nei governi Renzi e Gentiloni, ha ufficialmente aderito a Forza Italia. Una decisione maturata dopo mesi di tensioni interne con il suo ex partito, culminate con le sue dimissioni nel mese di dicembre dello scorso anno, in seguito a un duro scontro con il partito, alludendo a una mancata convergenza di visione con la gestione politica del segretario regionale Domenico Rossi.
Con lei approda nel partito azzurro anche Hassan Pagano, per anni dominus del circolo di Borgomanero, figura attiva nella politica locale e fedelissimo di Biondelli. Il loro passaggio segna un rafforzamento per Forza Italia nel territorio del borgomanerese, in vista di una possibile riorganizzazione strategica del centrodestra.
La domanda che ora circola negli ambienti politici locali è se il passaggio di Biondelli a Forza Italia sia solo un cambio di casacca o piuttosto il preludio a una candidatura più ambiziosa. In molti, infatti, vedono nella sua figura il possibile nome su cui il partito di Berlusconi, se non addirittura la coalizione di centrodestra, potrebbe puntare per la corsa a sindaco nel 2028, anche in considerazione del fatto che l’attuale primo cittadino Sergio Bossi non potrà più ricandidarsi avendo esaurito i due mandati. Con un profilo istituzionale solido, una rete consolidata di relazioni e ora il sostegno di Forza Italia, che non brilla per numeri ma è senz’altro in crescita, Biondelli potrebbe rappresentare l’elemento di sintesi tra il moderatismo azzurro e le istanze civiche emergenti.
Forse, però, con un’incrinatura famigliare: mentre Franca pare proiettata verso nuovi orizzonti politici, la nipote, Sonia Biondelli, resta nel Partito Democratico come consigliera comunale a Borgomanero.
Intanto, il Pd si trova ora costretto – o forse finalmente libero – di riflettere su un riassetto interno: dopo la crisi legata alla questione delle tessere del circolo Pd di Borgomanero nell’autunno scorso, uno dei fattori che ha contribuito alla rottura, si fa strada l’ipotesi di una ristrutturazione profonda del circolo locale, anche in previsione delle elezioni amministrative del 2028. L’obiettivo del Pd sarà ricostruire consenso e credibilità, in un contesto territoriale che negli ultimi anni si era fatto sempre più frammentato. Così come tutto il centro sinistra dovrà interrogarsi sulla capacità di costruire un’alternativa forte e coesa, slegata da personalismi che, come testimonia questa vicenda, si sono rivelati fatali, con un nuova prospettiva che potrebbe essere l’occasione giusta per una inaspettata ricostituzione.