Genoni (Italia Viva): «Da settimane stiamo lavorando da soli per il Terzo polo. Se Calenda e i suoi vogliono farlo con noi sono i benvenuti»

Il coordinatore provinciale dei “renziani” dopo lo “strappo” di Azione dal Pd: «Calenda si è accorto all’ultimo che i “dem” stavano mettendo in campo un’alleanza eterogenea e inadatta a governare».

Se sino a domenica Italia Viva si era ritrovata quasi in solitaria a rappresentare l’asse centrale dell’intero schieramento politico in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 25 settembre, ora, dopo aver avuto l’adesione dell’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, è pronta ad accogliere Azione, il partito di Carlo Calenda che proprio nell’ultimo weekend ha consumato il suo “strappo” con il Pd. Al di là degli ammiccamenti di queste ultime ore di Matteo Renzi («Calenda venga con noi che facciamo il… botto»), IV sta seguendo con particolare interesse gli sviluppi di una situazione che a cascata si ripercuoterà anche a livello locale.


«Giudichiamo molto positivamente la scelta di Azione – è stato il commento di Giuseppe Genoni, coordinatore provinciale e componente del comitato nazionale di Italia Viva – nell’aver cambiato idea sull’accordo con il Pd che lo aveva esteso a chi ha voluto far cadere Draghi. I “dem” a questo punto rischiano di pagare caro le scelte sbagliate di Letta perché ha fatto di tutto per mettere in campo una coalizione inadatta a vincere le elezioni e governare».


Da parte sua Genoni ha confermato la linea di Matteo Renzi: «Calenda e Azione hanno la possibilità di dare vita insieme a noi al Terzo polo: vogliono farlo in lista con noi? Ci va benissimo. Vogliono raccogliere le firme e fare una lista da soli? Va altrettanto bene, meritano comunque rispetto». «Un’alleanza, seria e sui contenuti – ha concluso Genoni – può offrire agli elettori un vero polo liberale, riformatore ed europeista, in primo luogo impegnato a proseguire il programma intrapreso dal governo Draghi e a sbarrare il passo a una destra populista e sovranista che non è in grado di governare il Paese: è un’occasione storica e sarebbe una responsabilità non coglierla».

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Genoni (Italia Viva): «Da settimane stiamo lavorando da soli per il Terzo polo. Se Calenda e i suoi vogliono farlo con noi sono i benvenuti»

Il coordinatore provinciale dei “renziani” dopo lo “strappo” di Azione dal Pd: «Calenda si è accorto all’ultimo che i “dem” stavano mettendo in campo un’alleanza eterogenea e inadatta a governare».

Se sino a domenica Italia Viva si era ritrovata quasi in solitaria a rappresentare l'asse centrale dell'intero schieramento politico in vista dell'appuntamento elettorale del prossimo 25 settembre, ora, dopo aver avuto l’adesione dell’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, è pronta ad accogliere Azione, il partito di Carlo Calenda che proprio nell'ultimo weekend ha consumato il suo “strappo” con il Pd. Al di là degli ammiccamenti di queste ultime ore di Matteo Renzi («Calenda venga con noi che facciamo il… botto»), IV sta seguendo con particolare interesse gli sviluppi di una situazione che a cascata si ripercuoterà anche a livello locale.


«Giudichiamo molto positivamente la scelta di Azione – è stato il commento di Giuseppe Genoni, coordinatore provinciale e componente del comitato nazionale di Italia Viva – nell’aver cambiato idea sull’accordo con il Pd che lo aveva esteso a chi ha voluto far cadere Draghi. I “dem” a questo punto rischiano di pagare caro le scelte sbagliate di Letta perché ha fatto di tutto per mettere in campo una coalizione inadatta a vincere le elezioni e governare».


Da parte sua Genoni ha confermato la linea di Matteo Renzi: «Calenda e Azione hanno la possibilità di dare vita insieme a noi al Terzo polo: vogliono farlo in lista con noi? Ci va benissimo. Vogliono raccogliere le firme e fare una lista da soli? Va altrettanto bene, meritano comunque rispetto». «Un’alleanza, seria e sui contenuti – ha concluso Genoni – può offrire agli elettori un vero polo liberale, riformatore ed europeista, in primo luogo impegnato a proseguire il programma intrapreso dal governo Draghi e a sbarrare il passo a una destra populista e sovranista che non è in grado di governare il Paese: è un’occasione storica e sarebbe una responsabilità non coglierla».

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