Divisi al congresso nazionale ma (forse) uniti in quello regionale. A maggior regione se a correre dovrebbe essere un esponente novarese. E’ quello che sta accadendo nel Partito Democratico locale, che negli ultimi giorni ha fatto registrare la costituzione in città, dopo quello a favore del presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, anche di un comitato che sostiene la candidatura alla segreteria nazionale di quella che dovrebbe essere la sua principale rivale per il Nazareno, Elly Schlein.
Oggi parlamentare dopo esserre stata sino allo scorso mese di ottobre vice dello stesso Bonaccini sui banchi della giunta regionale a Bologna, Elly Schlein a livello novarese ha trovato fra i suoi “supporter” i consiglieri comunali Sara Paladini e Mattia Colli Vignarelli, ma anche alcuni giovani come Gill Gastaldelli e Mario Macchitella. Per Paladini è importante in questo particolare momento «un nuovo Pd come alternativo serio alle destre, capace di accogliere quelli che negli ultimi anni hanno smesso di credere nella politica». Dall’ex assessore al Commercio della giunta Ballaré è poi giunto appello affinché «il partito ritrovi la sua identità persa negli ultimi anni, nel corso dei quali ha finito per caratterizzarsi come forza di governo».
Paladini ha ricordato ancora che «nei prossimi giorni convocheremo un momento pubblico di confronto per delineare e declinare insieme le proposte per il nostro territorio. La prima fase del congresso è riservata agli iscritti, ma il 26 febbraio la grande sfida è rappresentata dalle primarie aperte a tutte le persone che si riconoscono nei valori del Pd. Per questo chiediamo a tutti, anche e soprattutto ai non iscritti, di aderire al percorso di Elly Schlein contattandoci all’indirizzo partedanoinovara@gmail.com oppure utilizzando il sito www.ellyschlein.it/partedanoi».
Questa divisione verso Roma dovrebbe però, come detto, attenuarsi in occasione del parallelo congresso regionale. Come si sa Paolo Furia, per motivi personali, non ha dato la sua disponibilità a un nuovo mandato ed ecco allore che ha finito per concretizzarsi la candidatura “bipartisan” del consigliere novarese a Palazzo Lascaris Domenico Rossi. In nome di quell’unità e non delle contrapposizioni che, sempre secondo Paladini, stanno consentendo a livello locale (tanto nel provinciale con Rossano Pirovano quanto nel capoluogo con Emanuela Allegra) di ben lavorare. Per il momento, dal fronte dei “pro Schlein”, nei confronti di Rossi esiste un segnale di attenzione e di apertura. E non solo di campanile.