Il ritorno di Cota, stavolta con Forza Italia: «Sono da sempre un federalista moderato»

«Sono nato federalista e liberale. Il mio pensiero si sposa perfettamente con la linea moderata di Forza Italia, al quale ho deciso di aderire e dare un contributo dal punto di vista intellettuale, una mano da semplice iscritto». Sono queste le prime dichiarazioni che ci ha rilasciato ieri sera al telefono Roberto Cota nel confermarci la notizia del suo rientro in politica attiva, stavolta nel partito di Silvio Berlusconi.

«Semplice iscritto – ha voluto sottolineare – perché non ho incarichi o poltrone da difendere o riconquistare. Da tempo sono tornato a svolgere a tempo pieno il mio lavoro di avvocato, attività a cui tengo. Anche per questo escludo una mia possibile candidatura a Novara, Torino o Milano, almeno nell’immediato».

 

Leghista “bossiano” della primissima ora, tra i fondatori del “Carroccio” novarese, Cota è stato assessore con nell’Amministrazione guidata da Sergio Merusi nella prima metà degli anni ’90, parlamentare (è stato anche sottosegretario allo Sviluppo economico dal dicembre del 2004 al maggio del 2006, leader piemontese della Lega (quando la parola “Nord” campeggiava ancora sul simbolo) prima di cedere il passo a Riccardo Molinari; consigliere e presidente dell’assemblea di Palazzo Lascaris e poi per quattro anni presidente della Giunta subalpina. La caduta della sua Amministrazione dopo l’annullamento delle elezioni del 2010 da parte del Tar e altre vicende hanno finito per portarlo ai margini della politica che conta. Quasi in punta di piedi si è fatto da parte, non condividendo la “svolta” e le proposte salviniane del suo vecchio partito. La politica, si sa e sono in molti ad ammetterlo, è però un “virus”, soprattutto per chi ha avuto modo di viverla per oltre vent’anni. Occorreva attendere il momento più propizio e la “casacca”… giusta. Ma come mai e perché – gli abbiamo chiesto – proprio Forza Italia? Il pensiero politico lo ha già detto, poi «tramite Diego Sozzani ho avuto modo di conoscere personalmente Paolo Zangrillo, coordinatore regionale degli “azzurri”. Tra noi c’é stato subito un certo feeling e, con tanto di approvazione da parte di Berlusconi in persona, eccomi qui. Pronto a dare una mano a degli amici».

Ma quali sono state le reazioni “locali” del partito? Voci in tal proposito si sono rincorse da settimane. L’arrivo di figure “importanti” più volte annunciate alle riunioni, non si sapeva però bene se per tranquillizzare o meno i militanti rimasti dopo abbandoni anche eccellenti, erano state indirettamente confermate. Oggi a parlare per tutti è il capogruppo in Consiglio comunale Pietro Gagliardi: «Cota in questo momento rappresenta un valore aggiunto al nostro partito e uno stimolo ad impegnarci ancora di più».

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Il ritorno di Cota, stavolta con Forza Italia: «Sono da sempre un federalista moderato»

«Sono nato federalista e liberale. Il mio pensiero si sposa perfettamente con la linea moderata di Forza Italia, al quale ho deciso di aderire e dare un contributo dal punto di vista intellettuale, una mano da semplice iscritto». Sono queste le prime dichiarazioni che ci ha rilasciato ieri sera al telefono Roberto Cota nel confermarci la notizia del suo rientro in politica attiva, stavolta nel partito di Silvio Berlusconi.

«Semplice iscritto – ha voluto sottolineare – perché non ho incarichi o poltrone da difendere o riconquistare. Da tempo sono tornato a svolgere a tempo pieno il mio lavoro di avvocato, attività a cui tengo. Anche per questo escludo una mia possibile candidatura a Novara, Torino o Milano, almeno nell’immediato».

 

Leghista “bossiano” della primissima ora, tra i fondatori del “Carroccio” novarese, Cota è stato assessore con nell’Amministrazione guidata da Sergio Merusi nella prima metà degli anni ’90, parlamentare (è stato anche sottosegretario allo Sviluppo economico dal dicembre del 2004 al maggio del 2006, leader piemontese della Lega (quando la parola “Nord” campeggiava ancora sul simbolo) prima di cedere il passo a Riccardo Molinari; consigliere e presidente dell’assemblea di Palazzo Lascaris e poi per quattro anni presidente della Giunta subalpina. La caduta della sua Amministrazione dopo l’annullamento delle elezioni del 2010 da parte del Tar e altre vicende hanno finito per portarlo ai margini della politica che conta. Quasi in punta di piedi si è fatto da parte, non condividendo la “svolta” e le proposte salviniane del suo vecchio partito. La politica, si sa e sono in molti ad ammetterlo, è però un “virus”, soprattutto per chi ha avuto modo di viverla per oltre vent’anni. Occorreva attendere il momento più propizio e la “casacca”… giusta. Ma come mai e perché – gli abbiamo chiesto – proprio Forza Italia? Il pensiero politico lo ha già detto, poi «tramite Diego Sozzani ho avuto modo di conoscere personalmente Paolo Zangrillo, coordinatore regionale degli “azzurri”. Tra noi c’é stato subito un certo feeling e, con tanto di approvazione da parte di Berlusconi in persona, eccomi qui. Pronto a dare una mano a degli amici».

Ma quali sono state le reazioni “locali” del partito? Voci in tal proposito si sono rincorse da settimane. L’arrivo di figure “importanti” più volte annunciate alle riunioni, non si sapeva però bene se per tranquillizzare o meno i militanti rimasti dopo abbandoni anche eccellenti, erano state indirettamente confermate. Oggi a parlare per tutti è il capogruppo in Consiglio comunale Pietro Gagliardi: «Cota in questo momento rappresenta un valore aggiunto al nostro partito e uno stimolo ad impegnarci ancora di più».

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