Il sindaco difende il “suo” bilancio: «Abbiamo una nostra strategia». Alessandro Canelli non ci sta e non ha perso tempo a rimandare al mittente, nel corso del dibattito di ieri, martedì 28 gennaio, in consiglio comunale sul Documento unico di programmazione, le accuse avanzate dalle minoranze. «È un bilancio – ha detto – che rispetta perfettamente principi di correttezza, attendibilità, veridicità, trasparenza e congruità. Al di là di qualche refuso (leggi qui) che in ogni caso rientra nella parte narrativa e che non incide in nessuna maniera sull’impianto, sulla struttura e sull’equilibrio economico finanziario di questo bilancio».
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Per Canelli, insomma, lo strumento finanziario è «attendibile, veritiero, corretto e chiaro. Valutato e certificato dagli organi preposti». In un secondo momento, «se sarà necessario, potranno essere attuati degli aggiustamenti, come è giusto fare, perché si tratta di un documento dinamico. Non è scolpito nella roccia».
E poi un’analisi a 360 gradi, quella del primo cittadino, partendo dalla creazione di nuovi posti di lavoro, che non «nascono per decreto, ma occorre creare le giuste condizioni. I meccanismi, le procedure e le progettualità nascono da procedure piuttosto lunghe. Fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo attivati proprio perché consapevoli che ci sarebbe voluto del tempo. Però posso dire che il lavoro di questi anni è stato indirizzato a questo. Un paragone con Milano? La vicina metropoli potrebbe sembrare una mosca bianca, ma quello che sta raccogliendo oggi è anche il frutto di politiche adottate all’epoca delle amministrazioni Albertini e Moratti».
Novara città con troppi supermercati? «Può essere, ma noi non possiamo stoppare iniziative di privati su aree già destinate al commercio. Quello che possiamo fare è non creare aree di questo tipo».
Cultura. Per Canelli «è quasi impossibile pensare che questo settore possa reggersi senza fondi pubblici. Avere in città un contenitore aperto e funzionante come il Castello è un valore aggiunto e la mostra sul Divisionismo, come alcune iniziative precedenti, si sta rivelando un’operazione azzeccata. Ma che non si sarebbe potuta realizzare se non avessimo avuto a disposizione questo contenitore».
Passando dalla riqualificazione di alcune zone della città ai Comitati di quartiere spontanei, Canelli ha infine dichiarato rivolto ai consiglieri di minoranza: «Ci accusate di non sognare abbastanza. Per prima cosa abbiamo messo in sicurezza i bilanci, poi una nostra strategia ce l’abbiamo. Con i suoi tempi fisiologicamente logici».