«Inaccettabile fare 200 chilometri per una visita urgente». Lo denuncia il vicepresidente della Commissione regionale sanità Domenico Rossi, che parla di «molte, troppe segnalazioni di persone che rivolgendosi al CUP, anche a fronte di visite urgenti, quando gli appuntamenti non rispettano i tempi previsti, vengono destinati a strutture lontane. Una situazione inaccettabile. Da un lato perché il piano regionale per il recupero delle liste d’attesa prevede la divisione del Piemonte per aree omogenee, dall’altro perché, di fatto, molti rinunciano alla prestazione o si rivolgono al privato». Rossi ha presentato una mozione in cui sollecita «la giunta a dare indicazioni al CUP Unico Regionale e alle azienda sanitarie affinché le visite e le prestazioni siano garantite all’interno dell’area omogenea di riferimento entro i tempi stabiliti dai Piani Nazionale e Regionale e a fare in modo che le visite e le prestazioni classificate come urgenti siano garantite all’interno dell’ASL di riferimento o al massimo dall’HUB di quadrante».
Il vicepresidente della Commissione sanità fa presente che «nel corso della riunione della IV Commissione dello scorso 7 ottobre l’assessore Icardi ha riferito che sarebbero stati ripartiti 35 milioni di euro stanziati dal Governo per il recupero di prestazioni sanitarie. La ripartizione è stata definita con il d.l. 104 del 14 agosto 2020 che destinava: 8.268.000 euro per il recupero delle liste di attesa delle prestazioni di tipo C; 1.322.000 per il recupero delle liste di attesa delle prestazioni di tipo M e 25.600.000 per l’assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata».
Nella propria mozione Rossi cita una serie di dati sul calo delle prestazioni sanitarie legato al Covid: «secondo i dati della Rete oncologica piemontese, in Piemonte, i ricoveri per i pazienti oncologici si sono ridotti del 19%, del 15% i ricoveri chirurgici ordinari. La contrazione maggiore si è rilevata per i tumori benigni: -30%. Significativi anche i decrementi per tumori urologici, tra il 15 e il 18%, e per quelli a mammella, polmone e retto, tra il 10 e il 12%».
E conclude polemicamente: «Questi sono i temi e i problemi su cui bisognerebbe lavorare a tempo pieno e su cui Giunta e Consiglio dovrebbero concentrarsi, non il tentativo scriteriato di cancellare una legge che funziona». Da ieri (6 luglio) in consiglio regionale è in corso la maratona per l’approvazione del disegno di legge 144 sul gioco d’azzardo patologico con l’assemblea convocata fino a venerdì a mezzanotte.
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