«Innovazione, sostenibilità e servizi»: ecco i tre macro punti lanciati da Sergio De Stasio

Il candidato sindaco di “Azione” illustra quali sono i principali temi del suo programma: «Pensiamo a una città “smart”, con servizi decentrati, la logistica concentrata in una sola zona, meno traffico e più verde. Ma occorre volontà politica e una nuova cultura fra la gente»

Ruota attorno a tre parole, tre “macro” punti fondamentali, il programma elettorale di Sergio Stasio, candidato sindaco alle prossime amministrative di ottobre per “Azione”: «Innovazione, sostenibilità e servizi, le prime due decisamente associate fra loro e sulle quali contiamo molto – spiega – Se c’é innovazione la città diventa più sostenibile, anche se oggi si usa il termine “smart”. Io preferisco parlare di “territorio intelligente”. Entrando più nel concreto, sull’innovazione abbiamo l’idea di lanciare la proposta del “competence center”, un soggetto formato da un partnerariato pubblico-privato che possa aiutare le imprese nella trasformazione digitale per renderle competitive. E in questo ambito il ruolo del Comune sarà fondamentale, lavorando in rete». Ma per raggiungere gli obiettivi, secondo De Stasio, sarà importante il concorso di un altro soggetto già esistente come l’Università, «sviluppando la ricerca per poi trasferirla alle imprese, mettendole poi in condizioni di creare lavoro duraturo. Chiaramente si tratta di una visione nel lungo periodo». Ma per innovazione si intende anche i servizi che il Comune deve offrire ai cittadini, attraverso «una partecipazione diretta, senza intermediazioni». Quindi bocciate la proposta avanzata da qualcuno di riaprire i CdQ? «I Quartieri li riaprirei per erogare servizi decentrati. Tenendo in considerazione che Novara non è una metropoli, quindi non vedo quell’esigenza di un’eccessiva prossimità. Inoltre la mia proposta va in una direzione diverse: affiderei ai consiglieri comunali l’incarico di occuparsi ciascuno di uno o due quartieri, ascoltando i cittadini e riportando le istanze e le esigenze in Consiglio comunale o in Giunta».
Con la partita riguardante la sostenibilità, prosegue, «si entra nel campo della mobilità, del recupero delle aree dismesse, transizione ecologica. Noi ci crediamo molto, anche perché gran parte dei fondi europei arriveranno per finanziare questo tipo di progetti». Qualche idea? «Creare più aree verdi. Dove? Nell’area dell’ex Macello solo per fare un esempio, e poi in quella dell’ex Centro sociale di viale Giulio Cesare o nei pressi dell’Università, senza dimenticare che abbiamo nel cassetto una proposta per l’ex Quinto Magazzino, dove vediamo la realizzazione di un parco della musica e delle arti».
Altro obiettivo è la chiusura al traffico veicolare del centro storico: «Basta con l’attuale situazione. All’interno dei baluardi ci devono entrare unicamente i residenti e i fornitori con piccoli mezzi elettrici, creando parcheggi per l’interscambio». E ancora: «Che fine ha fatto il Pums? Ad oggi non conosciamo quali siano le proposte dell’amministrazione in carica. Non credo sia una cosa normale». Capitolo rifiuti: «L’abbandono indiscriminato e il fenomeno delle discariche abusive potrebbe essere combattuto attraverso la creazione di altre piccole isole ecologiche nei quartieri più “difficili”. Si tratterebbe di un’operazione culturale molto più concreta rispetto al posizionamento di fototrappole».
Parliamo di alcuni temi di stretta attualità. Destinazione dell’attuale ospedale? «Abbiamo commissionato un sondaggio e su un campione di 300 persone la percentuale più alta (40%) si è espressa per la realizzazione di un centro di ricerca. Ci rendiamo conto che si tratta di una zona appetibile dal punto di vista immobiliare, per questo occorre capire gli intendimenti dell’amministratore». Nuovo Piano regolatore? «E’ chiaro che serve un nuovo Prg. Novara si trova in una posizione strategica, però anche anche in questo caso occorre capire in che direzione si vuole andare. Io farei in modo che la logistica venisse concentrata in un’unica parte della città, con una forte compensazione ambientale». Pedonalizzazione di piazza Martiri e parcheggio sotterraneo? «Come la pensiamo noi? Che appena si inizierà a scavare si bloccherà tutto per il rinvenimento di qualche reperto. E i tempi saranno destinasti a prolungarsi. Molto meglio rivedere il Musa per liberare subito piazza Martiri e se proprio si vuole pensare a una struttura sotterranea ci sono due alternative come largo Alpini, adattandolo a multiplano, o in fondo all’Allea».
In conclusione, per De Stasio per risolvere tanti problemi «occorre la volontà politica e creare una nuova cultura fra la gente. Noi siamo una novità e vogliamo rappresentare l’innovazione anche da questo punto di vista. Novara ne ha bisogno, se vuole essere il capoluogo del “quadrante” e non essere “schiacciata” da Torino e Milano».

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«Innovazione, sostenibilità e servizi»: ecco i tre macro punti lanciati da Sergio De Stasio

Il candidato sindaco di “Azione” illustra quali sono i principali temi del suo programma: «Pensiamo a una città “smart”, con servizi decentrati, la logistica concentrata in una sola zona, meno traffico e più verde. Ma occorre volontà politica e una nuova cultura fra la gente»

Ruota attorno a tre parole, tre “macro” punti fondamentali, il programma elettorale di Sergio Stasio, candidato sindaco alle prossime amministrative di ottobre per “Azione”: «Innovazione, sostenibilità e servizi, le prime due decisamente associate fra loro e sulle quali contiamo molto – spiega – Se c’é innovazione la città diventa più sostenibile, anche se oggi si usa il termine “smart”. Io preferisco parlare di “territorio intelligente”. Entrando più nel concreto, sull’innovazione abbiamo l’idea di lanciare la proposta del “competence center”, un soggetto formato da un partnerariato pubblico-privato che possa aiutare le imprese nella trasformazione digitale per renderle competitive. E in questo ambito il ruolo del Comune sarà fondamentale, lavorando in rete». Ma per raggiungere gli obiettivi, secondo De Stasio, sarà importante il concorso di un altro soggetto già esistente come l’Università, «sviluppando la ricerca per poi trasferirla alle imprese, mettendole poi in condizioni di creare lavoro duraturo. Chiaramente si tratta di una visione nel lungo periodo». Ma per innovazione si intende anche i servizi che il Comune deve offrire ai cittadini, attraverso «una partecipazione diretta, senza intermediazioni». Quindi bocciate la proposta avanzata da qualcuno di riaprire i CdQ? «I Quartieri li riaprirei per erogare servizi decentrati. Tenendo in considerazione che Novara non è una metropoli, quindi non vedo quell’esigenza di un’eccessiva prossimità. Inoltre la mia proposta va in una direzione diverse: affiderei ai consiglieri comunali l’incarico di occuparsi ciascuno di uno o due quartieri, ascoltando i cittadini e riportando le istanze e le esigenze in Consiglio comunale o in Giunta».
Con la partita riguardante la sostenibilità, prosegue, «si entra nel campo della mobilità, del recupero delle aree dismesse, transizione ecologica. Noi ci crediamo molto, anche perché gran parte dei fondi europei arriveranno per finanziare questo tipo di progetti». Qualche idea? «Creare più aree verdi. Dove? Nell’area dell’ex Macello solo per fare un esempio, e poi in quella dell’ex Centro sociale di viale Giulio Cesare o nei pressi dell’Università, senza dimenticare che abbiamo nel cassetto una proposta per l’ex Quinto Magazzino, dove vediamo la realizzazione di un parco della musica e delle arti».
Altro obiettivo è la chiusura al traffico veicolare del centro storico: «Basta con l’attuale situazione. All’interno dei baluardi ci devono entrare unicamente i residenti e i fornitori con piccoli mezzi elettrici, creando parcheggi per l’interscambio». E ancora: «Che fine ha fatto il Pums? Ad oggi non conosciamo quali siano le proposte dell’amministrazione in carica. Non credo sia una cosa normale». Capitolo rifiuti: «L’abbandono indiscriminato e il fenomeno delle discariche abusive potrebbe essere combattuto attraverso la creazione di altre piccole isole ecologiche nei quartieri più “difficili”. Si tratterebbe di un’operazione culturale molto più concreta rispetto al posizionamento di fototrappole».
Parliamo di alcuni temi di stretta attualità. Destinazione dell’attuale ospedale? «Abbiamo commissionato un sondaggio e su un campione di 300 persone la percentuale più alta (40%) si è espressa per la realizzazione di un centro di ricerca. Ci rendiamo conto che si tratta di una zona appetibile dal punto di vista immobiliare, per questo occorre capire gli intendimenti dell’amministratore». Nuovo Piano regolatore? «E’ chiaro che serve un nuovo Prg. Novara si trova in una posizione strategica, però anche anche in questo caso occorre capire in che direzione si vuole andare. Io farei in modo che la logistica venisse concentrata in un’unica parte della città, con una forte compensazione ambientale». Pedonalizzazione di piazza Martiri e parcheggio sotterraneo? «Come la pensiamo noi? Che appena si inizierà a scavare si bloccherà tutto per il rinvenimento di qualche reperto. E i tempi saranno destinasti a prolungarsi. Molto meglio rivedere il Musa per liberare subito piazza Martiri e se proprio si vuole pensare a una struttura sotterranea ci sono due alternative come largo Alpini, adattandolo a multiplano, o in fondo all’Allea».
In conclusione, per De Stasio per risolvere tanti problemi «occorre la volontà politica e creare una nuova cultura fra la gente. Noi siamo una novità e vogliamo rappresentare l’innovazione anche da questo punto di vista. Novara ne ha bisogno, se vuole essere il capoluogo del “quadrante” e non essere “schiacciata” da Torino e Milano».

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