Italia Viva: Genoni-Nava coordinatori, ma iscritti non se ne vedono

È “naturalmente” Giuseppe Genoni il nuovo coordinatore provinciale di Italia Viva, con a fianco l’aronese Lella Nava, secondo il principio della nuova formazione politica di Matteo Renzi, che prevede per questo ruolo un uomo e una donna.  L’investitura ufficiale è avvenua nello scorso fine settimana a CineCittà, Roma, dove si è svolta la prima assemblea nazionale del partito e dove Genoni ha guidato la delegazione novarese. Al coordinamento cittadino di Novara sono stati invece chiamati Roberto Luca Saldi e Federica Francesi.

«Una bellissima esperienza – racconta Genoni sull’assemblea – dove si sono affermate le nostre idee per un concreto riformismo e contro ogni populismo». Per quanto riguarda la sua collocazione politica, «siamo parte dell’attuale maggioranza, ma per un “buon Governo”». Le prime proposte discusse? «Una riforma dell’Irpef a vantaggio dei redditi più bassi e lo sblocco di qualcosa come 120 miliardi di fondi già stanziati per le grandi opere, risorse che dovrebbero consentire alla nostra economia di ripartire». Pollice verso, invece, sulla riforma della prescrizione, tema nei confronti dei quali “Italia Viva” ha ribadito in questi giorni il suo “no”, così come (anche a livello locale) il nuovo partito organizzerà una campagna per la bocciatura del referendum riguardante la riduzione dei parlamentari: «Crediamo – ha spiegato ancora il coordinatore provinciale – che un minor numero di deputati e senatori non possa garantire un’adeguata rappresentanza, a fronte di un risparmio quasi insignificante in termini di risorse. Meglio sarebbe stato – ha aggiunto ricordando la riforma costituzionale di Renzi poi bocciata dalle urne – abolire uno dei due rami del Parlamento».

“Italia Viva” naturalmente si propone anche di radicarsi “fisicamente” sul territorio. Ma quanti sono gli aderenti al nuovo partito a Novara? Al quesito neppure lo stesso Genoni è in grado di rispondere: «Ci si può iscrivere online e fra qualche settimana avremo qualche dato certo, così come dovremo essere in grado di aprire una sede anche a Novara».

Curioso poi il fatto che, a fronte di una massiccia, sino a non molto tempo fa, presenza “renziana”  nelle fila del Pd locale, siano state finora pressoché nulle le adesioni locali (parlando di nomi di spicco) al nuovo partito. A cominciare dall’ex sindaco Andrea Ballaré e dal capogruppo in Consiglio comunale Rossano Pirovano. A questo proposito Ballaré si è limitato a dichiarare che «mancando solo un anno alle elezioni ci è sembrato giusto rispettare il patto con gli elettori, evitando possibili divisioni nel gruppo a Palazzo Cabrino». Solo questo? L’ex primo cittadino chiosa: «Nonostante io continuo a considerare Renzi un esponente di spicco a livello politico, penso che l’esperienza di questo nuovo partito sia destinata a sgonfiarsi…».

Chiaro, su visioni opposte, anche Genoni: «Vedo nel Pd tante persone attendiste, che aspettano magari di “pesare” questa nuova formazione prima di buttarsi. Io il passo l’ho fatto senza problemi». Ma forse il fatto che il primissimo a fare il passo sia stato lui, con grande tempismo, potrebbe essere un elemento che sta frenando gli altri…

In ogni caso Genoni guarda al futuro di Italia Viva che, non ancora presente alle recenti elezioni in Emilia Romagna e Calabria, si presenterà invece in occasione del rinnovo di altri sei Consiglii regionali, tra cui quello pugliese, dove non appoggerà la rielezione del governatore “dem” uscente Michele Emiliano. A livello locale, al momento Iv si è impegnata ad Arona a fianco del candidato di tutto il centrosinistra Giovanni La Croce.

Questi, invece, i primi punti nell’agenda del partito. Il 14 febbraio sarà formalmente consegnato al Governo il testo di “Italia Shock”, il 27 sarà presentata la campagna sulla “Giustizia Giusta”, il 2 marzo sono in programma gli “Stati generali dell’economia” e una settimana dopo ci sarà l’iniziativa riguardante la piantumazione di 10 mila alberi in tutta Italia, mentre il 21 si terrà in Campania un forum dedicato agli amministratori locali.

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Italia Viva: Genoni-Nava coordinatori, ma iscritti non se ne vedono

È "naturalmente" Giuseppe Genoni il nuovo coordinatore provinciale di Italia Viva, con a fianco l’aronese Lella Nava, secondo il principio della nuova formazione politica di Matteo Renzi, che prevede per questo ruolo un uomo e una donna.  L'investitura ufficiale è avvenua nello scorso fine settimana a CineCittà, Roma, dove si è svolta la prima assemblea nazionale del partito e dove Genoni ha guidato la delegazione novarese. Al coordinamento cittadino di Novara sono stati invece chiamati Roberto Luca Saldi e Federica Francesi. «Una bellissima esperienza - racconta Genoni sull'assemblea - dove si sono affermate le nostre idee per un concreto riformismo e contro ogni populismo». Per quanto riguarda la sua collocazione politica, «siamo parte dell’attuale maggioranza, ma per un “buon Governo”». Le prime proposte discusse? «Una riforma dell’Irpef a vantaggio dei redditi più bassi e lo sblocco di qualcosa come 120 miliardi di fondi già stanziati per le grandi opere, risorse che dovrebbero consentire alla nostra economia di ripartire». Pollice verso, invece, sulla riforma della prescrizione, tema nei confronti dei quali “Italia Viva” ha ribadito in questi giorni il suo “no”, così come (anche a livello locale) il nuovo partito organizzerà una campagna per la bocciatura del referendum riguardante la riduzione dei parlamentari: «Crediamo - ha spiegato ancora il coordinatore provinciale - che un minor numero di deputati e senatori non possa garantire un’adeguata rappresentanza, a fronte di un risparmio quasi insignificante in termini di risorse. Meglio sarebbe stato - ha aggiunto ricordando la riforma costituzionale di Renzi poi bocciata dalle urne - abolire uno dei due rami del Parlamento». “Italia Viva” naturalmente si propone anche di radicarsi “fisicamente” sul territorio. Ma quanti sono gli aderenti al nuovo partito a Novara? Al quesito neppure lo stesso Genoni è in grado di rispondere: «Ci si può iscrivere online e fra qualche settimana avremo qualche dato certo, così come dovremo essere in grado di aprire una sede anche a Novara». Curioso poi il fatto che, a fronte di una massiccia, sino a non molto tempo fa, presenza “renziana”  nelle fila del Pd locale, siano state finora pressoché nulle le adesioni locali (parlando di nomi di spicco) al nuovo partito. A cominciare dall’ex sindaco Andrea Ballaré e dal capogruppo in Consiglio comunale Rossano Pirovano. A questo proposito Ballaré si è limitato a dichiarare che «mancando solo un anno alle elezioni ci è sembrato giusto rispettare il patto con gli elettori, evitando possibili divisioni nel gruppo a Palazzo Cabrino». Solo questo? L’ex primo cittadino chiosa: «Nonostante io continuo a considerare Renzi un esponente di spicco a livello politico, penso che l’esperienza di questo nuovo partito sia destinata a sgonfiarsi…». Chiaro, su visioni opposte, anche Genoni: «Vedo nel Pd tante persone attendiste, che aspettano magari di “pesare” questa nuova formazione prima di buttarsi. Io il passo l’ho fatto senza problemi». Ma forse il fatto che il primissimo a fare il passo sia stato lui, con grande tempismo, potrebbe essere un elemento che sta frenando gli altri... In ogni caso Genoni guarda al futuro di Italia Viva che, non ancora presente alle recenti elezioni in Emilia Romagna e Calabria, si presenterà invece in occasione del rinnovo di altri sei Consiglii regionali, tra cui quello pugliese, dove non appoggerà la rielezione del governatore “dem” uscente Michele Emiliano. A livello locale, al momento Iv si è impegnata ad Arona a fianco del candidato di tutto il centrosinistra Giovanni La Croce. Questi, invece, i primi punti nell’agenda del partito. Il 14 febbraio sarà formalmente consegnato al Governo il testo di “Italia Shock”, il 27 sarà presentata la campagna sulla “Giustizia Giusta”, il 2 marzo sono in programma gli “Stati generali dell’economia” e una settimana dopo ci sarà l’iniziativa riguardante la piantumazione di 10 mila alberi in tutta Italia, mentre il 21 si terrà in Campania un forum dedicato agli amministratori locali.

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