La dura replica di Canelli: «Non sono il burattino di nessuno»

Il sindaco risponde alle accuse della minoranza, difende le scelte compiute autonomamente e risponde alle dichiarazioni dell'ex assessore Lanzo: «Non corrispondono alla realtà»

«Con l’annuncio delle nuove deleghe pensavo di aver chiarito le ragioni e le scelte che spesso un sindaco a metà mandato deve compiere. Abbiano atteso lo svolgimento delle elezioni regionali per fare questo “tagliando”, oltre alla necessità di sostituire Marina Chiarelli». Questa la premessa con il quale Alessandro Canelli ha introdotto, nel mezzogiorno di oggi, 17 luglio, un incontro con la stampa, convocato però per rispondere a un duro comunicato emesso dal Pd e anche per replicare alle dichiarazioni rese agli organi di stampa dall’ormai ex assessore Raffaele Lanzo.


Il primo cittadino, presentatosi con i capigruppo a Palazzo Cabrino delle quattro forze politiche che sostengono la sua maggioranza – Michele Ragno (Fratelli d’Italia), Gaetano Picozzi (Lega), Pietro Gagliardi (Forza Italia) e Andrea Crivelli (Forza Novara) – ha subito replicato alle dichiarazioni dei “dem”, da lui definite «vergognose, pretestuose, sgarbate ed eccessive», ma anche a quelle dell’esponente del suo partito “silurato”, che «non corrispondono alla realtà». Per quanto riguarda l’attacco da parte del Pd ha voluto replicare con una metafora calcistica: «Sono anni che non toccano palla, continuiamo a fare il “torello”, hanno commesso il classico fallo di frustrazione».


«Non siamo all’asilo – ha poi aggiunto piuttosto seccato – Sono francamente stanco di perdere quotidianamente tempo con il gossip, i pettegolezzi, la zizzania personale, post sui social che diventano materia amministrativa. Vedo da parte di molti un atteggiamento infantile, preoccupandosi a commentare invece di impegnarsi per il bene della città. Questo vale per la maggioranza quanto per l’opposizione. Un sindaco non può finire a pensare anche delle beghe da comari…».


Poi è subito entrato nei termini della vicenda Lanzo: «Lui ha detto di avermi visto imbarazzato mentre gli comunicavo la sua esclusione dalla giunta. Quello che lui ha percepito per imbarazzo era semplice dispiacere umano, ma le ragioni di interesse generale vanno oltre il rapporto personale. Non è stata la prima volta che mi sono trovato nella necessità di sostituire un assessore ma mi auguro che sia l’ultima».


Canelli ha poi proseguito dicendo di aver voluto usare «moderazione ed eleganza nelle dichiarazioni di ieri, ma vista la reazione ho l’obbligo di precisare che tra le cause dell’avvicendamento c’é anche quella dell’operato dell’assessore. Una valutazione meramente di carattere amministrativo, autonomamente. Avevo bisogno su temi che considero di fondamentale importanza per il futuro della città un approccio meno ordinario e più dedicato. Insomma, uno “scatto” in più che vada oltre l’ordinaria gestione delle cose». Poi per il primo cittadino ci sono anche le valutazioni di carattere politico, «che ho condiviso insieme al mio partito. Qui si è potuto evidenziare l’esistenza di uno scollamento con la base della Lega da parte di Lanzo, sino a farlo considerare un corpo estraneo».


Ma avendo accennato anche a cause sull’operato di Lanzo, il sindaco non ha potuto non ammettere difficoltà incontrate su alcune situazioni inerenti i settori di competenza dell’ex assessore. Un esempio? Quello ambientale, che il primo cittadino di ritiene «di fondamentale importanza, eppure qui a Novara viene considerata quasi una materia di serie B. In tante città c’é la fila per chi vorrebbe fare l’assessore all’Ambiente. In questo settore ora mi aspetto un deciso cambio di passo».


Tornando alle dichiarazioni del Pd, Canelli ha ribadito a muso duro di «non essere il burattino di nessuno; e penso di averlo dimostrato in questi otto anni. Mai nessuno, tra Nastri, Giordano o Sozzani ha minimamente interferito nelle scelte amministrative della città. Ho sempre preso decisioni condivise con il consiglio comunale, la giunta, i capigruppo di maggioranza sempre autonomamente. Chairamente un sindaco è sostenuto dai partiti e deve fare sintesi sulle loro richieste».

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Il sindaco risponde alle accuse della minoranza, difende le scelte compiute autonomamente e risponde alle dichiarazioni dell’ex assessore Lanzo: «Non corrispondono alla realtà»

«Con l’annuncio delle nuove deleghe pensavo di aver chiarito le ragioni e le scelte che spesso un sindaco a metà mandato deve compiere. Abbiano atteso lo svolgimento delle elezioni regionali per fare questo “tagliando”, oltre alla necessità di sostituire Marina Chiarelli». Questa la premessa con il quale Alessandro Canelli ha introdotto, nel mezzogiorno di oggi, 17 luglio, un incontro con la stampa, convocato però per rispondere a un duro comunicato emesso dal Pd e anche per replicare alle dichiarazioni rese agli organi di stampa dall’ormai ex assessore Raffaele Lanzo.


Il primo cittadino, presentatosi con i capigruppo a Palazzo Cabrino delle quattro forze politiche che sostengono la sua maggioranza – Michele Ragno (Fratelli d’Italia), Gaetano Picozzi (Lega), Pietro Gagliardi (Forza Italia) e Andrea Crivelli (Forza Novara) – ha subito replicato alle dichiarazioni dei “dem”, da lui definite «vergognose, pretestuose, sgarbate ed eccessive», ma anche a quelle dell’esponente del suo partito “silurato”, che «non corrispondono alla realtà». Per quanto riguarda l’attacco da parte del Pd ha voluto replicare con una metafora calcistica: «Sono anni che non toccano palla, continuiamo a fare il “torello”, hanno commesso il classico fallo di frustrazione».


«Non siamo all’asilo – ha poi aggiunto piuttosto seccato – Sono francamente stanco di perdere quotidianamente tempo con il gossip, i pettegolezzi, la zizzania personale, post sui social che diventano materia amministrativa. Vedo da parte di molti un atteggiamento infantile, preoccupandosi a commentare invece di impegnarsi per il bene della città. Questo vale per la maggioranza quanto per l’opposizione. Un sindaco non può finire a pensare anche delle beghe da comari…».


Poi è subito entrato nei termini della vicenda Lanzo: «Lui ha detto di avermi visto imbarazzato mentre gli comunicavo la sua esclusione dalla giunta. Quello che lui ha percepito per imbarazzo era semplice dispiacere umano, ma le ragioni di interesse generale vanno oltre il rapporto personale. Non è stata la prima volta che mi sono trovato nella necessità di sostituire un assessore ma mi auguro che sia l’ultima».


Canelli ha poi proseguito dicendo di aver voluto usare «moderazione ed eleganza nelle dichiarazioni di ieri, ma vista la reazione ho l’obbligo di precisare che tra le cause dell’avvicendamento c’é anche quella dell’operato dell’assessore. Una valutazione meramente di carattere amministrativo, autonomamente. Avevo bisogno su temi che considero di fondamentale importanza per il futuro della città un approccio meno ordinario e più dedicato. Insomma, uno “scatto” in più che vada oltre l’ordinaria gestione delle cose». Poi per il primo cittadino ci sono anche le valutazioni di carattere politico, «che ho condiviso insieme al mio partito. Qui si è potuto evidenziare l’esistenza di uno scollamento con la base della Lega da parte di Lanzo, sino a farlo considerare un corpo estraneo».


Ma avendo accennato anche a cause sull’operato di Lanzo, il sindaco non ha potuto non ammettere difficoltà incontrate su alcune situazioni inerenti i settori di competenza dell’ex assessore. Un esempio? Quello ambientale, che il primo cittadino di ritiene «di fondamentale importanza, eppure qui a Novara viene considerata quasi una materia di serie B. In tante città c’é la fila per chi vorrebbe fare l’assessore all’Ambiente. In questo settore ora mi aspetto un deciso cambio di passo».


Tornando alle dichiarazioni del Pd, Canelli ha ribadito a muso duro di «non essere il burattino di nessuno; e penso di averlo dimostrato in questi otto anni. Mai nessuno, tra Nastri, Giordano o Sozzani ha minimamente interferito nelle scelte amministrative della città. Ho sempre preso decisioni condivise con il consiglio comunale, la giunta, i capigruppo di maggioranza sempre autonomamente. Chairamente un sindaco è sostenuto dai partiti e deve fare sintesi sulle loro richieste».

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