La maggioranza di Trecate diserta il consiglio comunale e la seduta salta per il mancato raggiungimento del numero legale. È successo nella serata di ieri, 26 febbraio. Uno scenario facilmente immaginabile che acuisce una situazione già infuocata dalle vicende delle scorse settimane quando Tiziana Napoli ha preso il posto di Antonio Baraggini in giunta.
I consiglieri di maggioranza e la giunta erano comunque presenti nel palazzo comunale, ma riuniti nell’ufficio del sindaco Federico Binatti. Alle 21.10 è stato proprio Binatti a comunicare alla stampa la decisione di non presentarsi in aula, giustificandola con la mancanza di delibere all’ordine del giorno e con l’assenza di una preventiva condivisione dei punti con la maggioranza. «La maggioranza consiliare ha deciso di non partecipare alla seduta del Consiglio Comunale convocata su richiesta della minoranza. Tale decisione è motivata dal fatto che l’Ente non ha delibere da portare all’ordine del giorno e che, inoltre, i punti proposti per questa seduta non sono stati condivisi né concordati con la maggioranza. Riteniamo fondamentale infatti che i lavori del Consiglio Comunale si svolgano in un clima di collaborazione e su tematiche utili alla comunità. Rimaniamo, quindi, disponibili al confronto su questioni concrete e di reale interesse per il nostro territorio» si legge nel messaggio del sindaco.
Una mossa definita «alquanto grottesca» da Mauro Bricco, vicepresidente del consiglio chiamato a presiedere la seduta, prima di leggere i messaggi firmati dai consiglieri di maggioranza nei quali dichiaravano la loro assenza. Subito dopo, alle 21.08, Bricco ha dichiarato ufficialmente chiuso il consiglio al margine del quale ha annunciato il suo passaggio al Gruppo Misto, lo stesso schieramento in cui già due settimane fa era confluito Paolo Manzini, ex Fratelli d’Italia. Una mossa che conferma la crescente frattura interna alla maggioranza. Al termine della seduta, i due consiglieri si sono fatti fotografare, con Bricco che indossava un vistoso naso da pagliaccio.

«La maggioranza di centrodestra che governa la città di Trecate ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di amministrare. Non hanno risposto alle nostre interrogazioni sul rimpasto di giunta e hanno deciso di sviare sul progetto della piscina certificando di fatto di non avere i numeri per governare» ha commentato così Filippo Sansottera (Pd) seguito da Raffaele Sacco (Trecate Domani) «Le mozioni che abbiamo presentato sono concretissime: abbiamo chiesto di evitare che l’amministrazione indebiti la città per più di 6 milioni per un progetto scellerato e che vengano attivate tutte le strategie possibili per garantire la sicurezza in città».
LEGGI ANCHE Trecate, il rimpasto scatena tensioni in maggioranza in vista del consiglio
Parla di «coalizione fragile e incapace di assumersi le proprie responsabilità» Marco Uboldi (Pd) che dovrebbe «prendere atto di non avere i numeri e lasciare spazio a chi ha a cuore il bene della città». Anna Uboldi (Uboldi Sindaco) ha invece dichiarato «chi si è candidato per amministrare Trecate ha il dovere di rispondere alla città non ai desiderata di un uomo solo al comando» seguita da Emanuela Cazzadore (Uboldi sindaco): «Integrità. Questo è ciò che ci si aspetterebbe da chi è stato eletto e nominato dai cittadini a proprio rappresentante. Invece a Trecate ci si barrica nell’ufficio adiacente alla Sala di rappresentanza e si comunica la propria assenza tramite due righe nemmeno protocollate, e consegnate a mano al Segretario generale».
Insieme al centrosinistra anche Giorgio Capoccia ha sottolineato come «non presentarsi in consiglioperché si teme di non avere i numeri è una fuga dalle proprie responsabilità. La città non può rimanere ostaggio di una maggioranza inesistente e di un sindaco che preferisce nascondersi che affrontare i problemi della sua maggioranza di fronte ai cittadini»
Non si è fatta attendere la reazione del Partito Democratico. In una nota diffusa immediatamente dopo la mancata seduta, il Pd ha attaccato duramente la maggioranza, accusandola di irresponsabilità e incapacità amministrativa. «La fuga dei consiglieri di maggioranza Michela Cigolini, Vincenzo Salerno, Giorgio Ingold, Pino Acciardi, Michele Musone, Manuela Padulo e Mattia Felicetta è un atto irresponsabile e vergognoso. Questi rappresentanti preferiscono giocare a nascondino e rimanere ostaggio nell’ufficio del sindaco invece di affrontare i problemi della città e confrontarsi con l’opposizione». si legge nel comunicato. Il Pd critica poi le locali segreterie politiche: «Alessandro Pasca (Lega) e Rossano Canetta (Fratelli d’Italia) sono complici di questo fallimento. Per chi vorrebbe proporsi come candidato sindaco dopo Binatti queste scelte sono la dimostrazione che non sono in grado di gestire una coalizione coesa e stabile e stanno portando la città allo sfacelo».
Dura presa di posizione anche da parte del M5S cittadino che in una nota afferma: «Un comportamento vergognoso e inaccettabile che dimostra, ancora una volta, il totale disinteresse di questa amministrazione per i problemi reali della città. Il loro patetico tentativo di motivarsi con giustificazioni prive di senso è un insulto all’intelligenza dei trecatesi. Parlano di “tematiche utili alla comunità”, eppure oggi in discussione c’era una mozione sulla questione della piscina e il tema della sicurezza, argomenti fondamentali per la città, e non solo. Dicono di volere un “clima di collaborazione”, ma poi scappano dal confronto e boicottano il consiglio. In realtà, la verità è un’altra: sono paralizzati dalle loro lotte interne, incapaci di amministrare e privi di qualsiasi visione per il futuro di Trecate. Il Movimento 5 Stelle Trecate non resterà a guardare mentre questa amministrazione affossa la città. Chiediamo ai cittadini di aprire gli occhi: chi non si presenta al Consiglio Comunale non ha rispetto per Trecate e non merita di amministrarla».
Cosa succederà ora? La seconda convocazione di questa seduta è programmata per il 13 marzo in videoconferenza, ma un’altra è sarà fissata entro il 3 marzo per la surroga di Tiziana Napoli con Antonella Raimondi (Patrizia Coraia, prima degli esclusi, ha rinunciato).