La partita Lega-FdI si gioca in giunta. Forza Novara a reclamare la propria parte

Fanalino di coda Forza Italia. Non entrano in consiglio De Stasio e Vanoli. Record di preferenze nel Pd, Milù Allegra la candidata più votata

Il dato definitivo è arrivato a notte inoltrata, ma già nelle ore precedenti i numeri provvisori davano la riconferma di Alessandro Canelli sindaco al primo turno. «Una vittoria straordinaria, addirittura superiore alle nostre attese» ha detto ieri sera a La Voce il diretto interessato.

Novara, dunque, premia il centro destra a differenza degli altri grandi capoluoghi dove c’è stato un netto ritorno al Partito Democratico. Il 69,59% di Canelli, infatti, significa un consenso molto ampio (nonostante la bassa affluenza del 53,10% comunque in linea con la media nazionale) ma senza particolati sorprese rispetto ai pronostici. Fino alla fine, invece, il testa a testa tra Lega e Fratelli d’Italia, vera sfida di questa elezione, che ha chiuso con un risultato sostanzialmente identico per i due partiti: 23,22% il primo, 23,17% il secondo: solo 19 voti di differenza su quasi 9000. Un esito che permetterà a entrambi di ottenere otto rappresentanti ciascuno in consiglio comunale.

Ora la partita si gioca con la formazione della giunta dove Fratelli d’Italia pretenderà un numero di assessori pari se non superiore a quelli della Lega. Rivalità interne che, oltretutto, dovranno tenere conto della vera sorpresa di questo voto: il fenomeno Forza Novara che dal 4,54% alle ultime consultazioni nel 2016 ha raggiunto un sorprendente 16,68% di quelle attuali attestandosi a quarta forza politica della città: una lista civica dalla forte ispirazione di destra che reclamerà la propria parte tra la giunta e la presidenza del consiglio.

Fanalino di coda della coalizione è Forza Italia che, con il 5,65% (percentuale affine a quella ottenuta dai 5 Stelle) avrà due soli consiglieri in aula.

Da segnalare l’esito positivo di Insieme per Novara, la civica a sostegno di Nicola Fonzo che, con il 3,18%, avrà un rappresentante in consiglio da affiancare agli altri sei del Partito Democratico, terza forza del consiglio.

Non entrano in aula, invece, Sergio De Stasio di Azione che si è fermato al 2,65 e Paolo Vanoli di Libertas con lo 0,96.

Le preferenze hanno fatto registrare l’exploit di Milù Allegra del Pd che, con 944 suffragi, è stata la candidata più votata, così come era già successo nel 2016. Dopo di lei, Mattia Colli Vignarelli con 601 voti e il capolista Rossano Pirovano, 436. Preferenze forti anche tra le fila di Fratelli d’Italia: Edoardo Brustia 706, Ivan De Grandis 650, Annaclara Iodice 554; in calo, invece, la Lega: il più quotato Raffaele Lanzo con 464 preferenze.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Fanalino di coda Forza Italia. Non entrano in consiglio De Stasio e Vanoli.
Record di preferenze nel Pd, Milù Allegra la candidata più votata

Il dato definitivo è arrivato a notte inoltrata, ma già nelle ore precedenti i numeri provvisori davano la riconferma di Alessandro Canelli sindaco al primo turno. «Una vittoria straordinaria, addirittura superiore alle nostre attese» ha detto ieri sera a La Voce il diretto interessato.

Novara, dunque, premia il centro destra a differenza degli altri grandi capoluoghi dove c’è stato un netto ritorno al Partito Democratico. Il 69,59% di Canelli, infatti, significa un consenso molto ampio (nonostante la bassa affluenza del 53,10% comunque in linea con la media nazionale) ma senza particolati sorprese rispetto ai pronostici. Fino alla fine, invece, il testa a testa tra Lega e Fratelli d’Italia, vera sfida di questa elezione, che ha chiuso con un risultato sostanzialmente identico per i due partiti: 23,22% il primo, 23,17% il secondo: solo 19 voti di differenza su quasi 9000. Un esito che permetterà a entrambi di ottenere otto rappresentanti ciascuno in consiglio comunale.

Ora la partita si gioca con la formazione della giunta dove Fratelli d’Italia pretenderà un numero di assessori pari se non superiore a quelli della Lega. Rivalità interne che, oltretutto, dovranno tenere conto della vera sorpresa di questo voto: il fenomeno Forza Novara che dal 4,54% alle ultime consultazioni nel 2016 ha raggiunto un sorprendente 16,68% di quelle attuali attestandosi a quarta forza politica della città: una lista civica dalla forte ispirazione di destra che reclamerà la propria parte tra la giunta e la presidenza del consiglio.

Fanalino di coda della coalizione è Forza Italia che, con il 5,65% (percentuale affine a quella ottenuta dai 5 Stelle) avrà due soli consiglieri in aula.

Da segnalare l’esito positivo di Insieme per Novara, la civica a sostegno di Nicola Fonzo che, con il 3,18%, avrà un rappresentante in consiglio da affiancare agli altri sei del Partito Democratico, terza forza del consiglio.

Non entrano in aula, invece, Sergio De Stasio di Azione che si è fermato al 2,65 e Paolo Vanoli di Libertas con lo 0,96.

Le preferenze hanno fatto registrare l’exploit di Milù Allegra del Pd che, con 944 suffragi, è stata la candidata più votata, così come era già successo nel 2016. Dopo di lei, Mattia Colli Vignarelli con 601 voti e il capolista Rossano Pirovano, 436. Preferenze forti anche tra le fila di Fratelli d’Italia: Edoardo Brustia 706, Ivan De Grandis 650, Annaclara Iodice 554; in calo, invece, la Lega: il più quotato Raffaele Lanzo con 464 preferenze.

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