Per usare un’espressione legata ai fenomeni tellurici quella che si è registrata in questi giorni nella maggioranza al Comune di Novara è stata una nuova scossa di assestamento. Non prevista, ma le cui possibili conseguenze si potranno conoscere più avanti.
Marco Gambacorta, uno dei due esponenti di Forza Italia eletti in occasione dell’ultima tornata elettorale del Comune di Novara, ha lasciato il partito (e di conseguenza il gruppo consiliare) degli “azzurri” per approdare a Fratelli d’Italia. Il realtà il diretto interessato non ha voluto ancora confermare ufficialmente la cosa, limitandosi a dire che «il suo nuovo percorso sarà comunicato nella giornata di sabato», ma la decisione appare scontata.
Se tutto dovesse essere confermato, il dato politico più rilevante è quello che il partito di Giorgia Meloni diventerà il gruppo più numeroso a Palazzo Cabrino, staccando così la Lega, che solo qualche settimana fa ha dovuto incassare la fuoriuscita di Francesca Ricca, passata nel “misto”. Un tragitto che Gambacorta non dovrebbe ricalcare, così come è fuori discussione una sua uscita dalla maggioranza, «con il pieno consenso nei confronti del primo cittadino Alessandro Canelli», ha voluto subito precisare.
Perché allora – gli abbiamo chiesto – questa decisione? «Si tratta di una scelta che ho maturato negli ultimi mesi dopo aver riscontrato che le divergenze all’interno di Forza Italia sul mio modo di pensare erano evidenti. Un malessere interiore che mi trascinavo da tempo. Mi ero fatto una certa idea “democratica” sulla vita di un partito, attraverso un maggiore coinvolgimento anche personale, cosa che non ho avuto modo di riscontrare».
Gambacorta ha poi parlato di questioni umane che hanno visto l’allontanamento degli “azzurri” dell’ex coordinatore provinciale, ed ex sindaco di Oleggio, Massimo Marcassa, quasi vittima a suo modo di un atteggiamento che lo avrebbe messo nelle condizioni di lasciare il movimento di Silvio Berlusconi per approvare a sua volta in Fratelli d’Italia, entrando a far parte dello staff del senatore Gaetano Nastri («Ho pagato la vicinanza dal punto di vista personale a Marcassa», ci ha confessato). Un lungo “logorio” al quale «avevo da tempo dato quei segnali di insofferenza che non sono stati colti»; e poi «una mancanza di coinvolgimento della mia persona, lasciata quasi sempre al margine della vita interna del partito».
In concreto, comunque, sul piatto della bilancia, se Forza Italia in Consiglio comunale si vede ridurre la sua componente a un suolo elemento – il capogruppo Pietro Gagliardi – Fratelli d’Italia ne dovrebbe acquisire a suo volta uno. Differenza non di poco conto se, come tutti dicono da tempo, il senatore Nastri sembra deciso come mai a rivendicare al suo partito il diritto di esprimere il futuro primo cittadino, senza dimenticare il traguardo intermedio – il prossimo anno – delle elezioni regionali ed europee.